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avogadro
Jr. Member (182 post)
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per favore, dicci ....
paolalanera
Sr. Member (366 post)
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Questa e' la storia che finora mi e' piaciuta di piu'.
Non farci aspettare troppo
Ciao



.
dania.rose
Pay girl (43 post)
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Mi piace molto questa storia!
bigfoot
Sr. Member (224 post)
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Cap. X -  “72 ore” 2° parte

Ora che la vedevo da vicino, dovetti ammettere che era veramente carina; alta 1.80 (più tardi mi dirà 1.7, capelli biondi che cadevano sulle spalle, occhi grigio-azzurro, carnagione molto chiara, corporatura snella (da “velina” direbbero in Italia), il classico prodotto nord-europeo.

Siccome il mio russo lasciava a desiderare, mi disse subito di parlare nella mia lingua; restai molto sorpreso, non so come ma aveva capito che ero italiano.
A differenza del mio russo, lei parlava perfettamente la nostra lingua, e direi anche meglio di tanti nostri compatrioti; solo il suo accento, tipicamente russo, la tradiva.

Mi chiese come mai ero interessato alle fiabe russe; gli dissi quello che a mia volta mi aveva detto tempo prima un'amica (russa) : “...se vuoi capire il popolo russo, leggi le sue fiabe...” :

La risposta la fece sorridere, e sorridendo diventava ancora più bella.
Mi accompagnò in una saletta più piccola delle precedenti, ma sempre comunque molto grande, piena di scaffali con centinaia o forse migliaia di volumi di tutte le dimensioni e colori.
Caspita, la scelta sarebbe stata dura. :

Chiesi consiglio, perchè sinceramente non sapevo nemmeno cosa cercare; accettò di darmi una mano nella scelta e cominciò a tirar fuori alcuni libri scritti in inglese perchè purtroppo non avevano volumi nella nostra lingua, e vista la mia difficoltà con la lingua originaria ammisi che era una scelta saggia.

Mentre lei mi illustrava sfogliando alcuni volumi, io continuavo a guardarla; era veramente affascinante, parlava sottovoce, con calma; non parlava da venditrice, ma da appassionata della materia che probabilmente conosceva molto bene.
Alla fine scelsi, su suo consiglio, un paio di libri; poi, feci la mia mossa: gli dissi che mi sarebbe piaciuto approfondire l'argomento e che lei era sicuramente la persona adatta.
Ci pensò su alcuni istanti prima di rispondermi.
Allora, per convincerla, mi presentai; sorrise e finalmente accettò :
“Mi chiamo Vassilissa”

Concordammo un'appuntamento per il giorno dopo, alle 13 (lei aveva una mezz'ora di pausa, e andava sempre a prendere qualcosa in un bar li vicino) ; mi feci dare l'indirizzo (anche se lo sapevo già ; io alle 13 sarei stato davanti al bar.
Pagai i 2 libri e uscii; in fin dei conti era stato abbastanza facile agganciarla; ora non mi restava altro che leggermi i 2 libri.

Sarebbe stata una lunga notte, ma qualche sacrificio bisogna pur farlo. )

Il giorno dopo, alle 13 (anzi qualche minuto prima come da mia regola), ero davanti al bar.
Vassilissa arrivò puntualissima; appena mi vide sorrise e mi chiese subito se avevo iniziato a leggere i libri.
Quando gli dissi che li avevo letti tutti e 2, rimase molto sorpresa:
“Ma non hai dormito ?”
Notai che era passata al “tu”; molto bene.
“Volevo sapere come andava a finire”

Questa volta rise di gusto, forse non si aspettava una risposta così; e quando rideva così era ancora più bella, e affascinante. :
“Però mi devi spiegare alcune cose sui personaggi”
Entrammo nel locale e andammo nel suo posto preferito, nell'angolo; ordinammo 2 thè e i soliti pasticcini; e poi iniziammo a chiaccherare.

Questa è la fase più difficile, quella che il mio mentore tanti anni prima chiamava “l'accostamento”.
Iniziai a fare domande, e Vassilissa rispondeva a tutto, con profonda conoscenza della materia; nessuno può immaginare cosa ci sia dietro a queste storie; aveva ragione la mia amica, cominciavo a capire molte cose, cose su cui prima non mi ero mai soffermato. :

Inoltre Vassilissa era una narratrice incredibile; gli dissi che il suo collega mi aveva detto che era anche scrittrice di fiabe.
Lei arrossì, poi mi confessò che era comunque solo all'inizio e che non poteva competere con i grandi scrittori di quel genere.
Cominciai a spostare il discorso su di lei; venni così a sapere che aveva 22 anni, laurea in letteratura, e che lavorava da circa 1 anno in quella libreria; come scrittrice aveva iniziato a 17 anni con le fiabe per bambini; poi si era innamorata della materia e aveva proseguito.
Gli dissi che mi sarebbe piaciuto proseguire il discorso, per cui l'invitai a cena per la sera; questa volta accettò subito e concordammo dove trovarci.

Da quel giorno iniziammo a vederci regolarmente, alle 13 per la solita mezz'ora, e poi alla sera; cenavamo assieme e poi Vassilissa mi faceva conoscere una San Pietroburgo che non avevo mai visto: la città più “culturale” del nord-europa : musei, mostre, concerti, non ci facemmo mancare niente.

Il bello è che poi io l'accompagnavo a casa (aveva una coinquilina) e io me ne tornavo in albergo; a pianificare quello che avrei fatto il giorno dopo. :

Su una cosa avevano avuto ragione i miei 2 colleghi: era veramente una brava ragazza.....

Purtroppo nel week-end non era disponibile in quanto rientrava a casa, un paesino distante un'ora circa di macchina da San Pietroburgo; doveva andare a trovare la vecchia zia che l'aveva allevata.
Una sera, a cena, mi raccontò la sua storia; figlia unica, aveva perso entrambi i genitori a 11 anni in un terribile incidente stradale.
Da allora aveva sempre vissuto nella casa di famiglia con questa zia che l'aveva allevata come una figlia.
Ecco perchè ora ogni week-end lo “dedicava” alla vecchia zia; comunque concordammo per rivederci il lunedì successivo.

Avrei fatto come il bravo cagnone che aspetta il rientro della sua bella padroncina. :

La storia stava diventando un po' assurda, ma non me ne stavo rendendo conto; 30 anni di differenza sono troppi, ma quando ero con lei io ero in pace con me stesso; la mia voglia di viaggiare e di conoscere spariva; ero solo contento di essere accanto a lei.
Io “volevo” solo essere con lei, vederla, sentirla parlare in italiano con quel buffo accento russo, sottovoce e sorridente, con quegli occhi che a volte diventavano di un azzurro quasi blu.
Non so se era amore, so solo che mi piaceva e volevo quello.

Cominciai a capire anche quelli che hanno qualche dipendenza e che dicono di non poterne fare a meno; anch'io in quel week-end mi accorsi che non potevo fare a meno di Vassilissa.

Per fortuna il lunedì riprendemmo a vederci; quando la vidi arrivare alle 13 al solito posto, fu come vedere l'oasi dopo la traversata del deserto; ovviamente cercavo di non far trasparire il mio stato, ma credo che ormai Vassilissa intuisse qualcosa; e il fatto che non mi avesse mandato a stendere lo interpretai come un buon segno. :

I giorni passavano in fretta e il tempo scorreva inesorabilmente troppo in fretta; solo quando ero con Vassilissa nei 2 appuntamenti giornalieri il tempo si fermava, tutto si cristalizzava intorno a noi.
Lei parlava, rideva, faceva qualche smorfia per sottolineare quello che diceva; io, stregato da quella ragazza, mi accontentavo di guardare e ..... di stare insieme a lei.
Mi sembrava di essere ritornato ai tempi di Piccola Luna, la mia miniatura cinese; ma questa era differente, non solo per l'altezza, ma per quel qualcosa di misterioso che aleggiava in lei.
Lo sentivo, il mio sesto senso difficilmente sbaglia; lo percepivo, ma ancora non capivo. :

Passammo così 3 settimane intense; oramai di San Pietroburgo mi aveva fatto vedere tutto; non so quanti terabyte di informazioni aveva immagazzinato il mio cervello, ma ero contento ugualmente.
Alla sera, nel letto del mio albergo, solo soletto, esaminavo la situazione; mai nel corso della mia vita, avevo “curato” una ragazza così da vicino e per tanto tempo, senza tentare mai niente; niente di niente, zero assoluto. :

Anzi, quando il diavoletto che c'è in me voleva tentare un'approccio, una palpatina, così tanto per vedere cosa succedeva, l'angioletto che coabita con lui lo bloccava subito con una bella bastonata con la mazza da baseball.

Probabilmente era ora di chiudere tutto, in fin dei conti non potevo dargli torto; che interesse poteva suscitare in lei questo vecchio catenaccio, oltre quello di avere molti interessi in comune? :

Solo che bastava sospendere la mia dose quotidiana di Vassilissa (quando lei spariva nei week-end), che il povero Bigfoot finiva in astinenza; il giorno più duro da sopportare era il sabato, perchè la domenica già mi preparavo per l'incontro di lunedì.
Già, l'incontro del lunedì; per fare cosa, se non chiacchere, risate e tutte quelle cose che ho già raccontato. :

Era quasi passato un mese da quando l'avevo conosciuta, e purtroppo da lì a qualche giorno avrei dovuto lasciare San Pietroburgo, mi avevano richiesto da un'altra parte; chissà quando avrei potuto tornare da queste parti. :

Quella sera Vassilissa, a cena, improvvisamente mi chiese se volevo venire con lei nel prossimo week-end al suo paese, così mi avrebbe fatto conoscere la vecchia zia.
Ardevo dal desiderio di conoscere la sua vecchia zia ) , perciò dissi subito di si.

“Copriti bene, perchè ho visto le previsioni e farà molto freddo.”
Poverina, non sapeva che il vecchio Bigfoot ne aveva visto e sopportato di tutti i colori; accettai subito l'invito, ormai di San Pietroburgo avevo visto tutto.

Quel venerdì mi preparai bene, dissi addirittura anche ai miei 2 colleghi che se non mi avessero rivisto tra qualche giorno, di avvertire Quelli di Piazza Dzeržinskij che avrebbero pensato loro a trovarmi; risero di gusto alla mia battuta, anzi uno mi chiese se avevamo già previsto la data del matrimonio.

Come al solito non avevano capito niente.

Il viaggio durò esattamente come mi aveva detto Vassilissa, +/- 1 ora; il paesaggio era cambiato, pianura con qualche villaggio fuori dal tempo qua e la.
Mi disse che quasi tutti questi villaggi erano popolati solo da gente anziana, perchè i giovani si erano tutti trasferiti in città; solo nei week-end, tornavano a popolarsi un po'.
Finalmente arrivammo al suo villaggio, che attraversammo lentamente; mi fece vedere la sua vecchia scuola, il municipio, un paio di negozi e qualche bar.

Capii perchè i giovani scappavano da quei posti.

Quando Vassilissa fermò la piccola Hyundai davanti ad una grossa casa, con un piccolo giardino davanti capii che eravamo arrivati.
Come ho scritto prima, la casa era molto grande, in pratica era divisa in 2 ali unite da una parte comune, dove c'era un porticato con relativa scalinata di 5-6 gradini; era tutta fatta in legno, di 2 piani e ricordava molto le dacie che avevo visto lungo il viaggio.

Appena scesi dalla macchina, mentre mi infilavo il giaccone, sentii gracchiare vicinissimo a me ; mi girai verso la casa e vidi un corvo reale (sono quelli neri scurissimi, che hanno gli occhi rossi) molto grande.
Aveva nel becco un grosso osso di animale; probabilmente il femore di un coniglio o qualcosa di simile; mentre lo guardavo, il corvo mollo l'osso e volò via, fermandosi sul tetto della casa.

Sentii la voce di Vassilissa che diceva :
“Perchè l'hai spaventato ?”

Io veramente non ho spaventato nessuno, volevo dire; mi girai verso Vassilissa che intanto era scesa dall'auto e si era infilato un bellissimo giaccone di pelliccia (durante il viaggio mi aveva confessato che, nonostante fosse una animalista convinta, ogni tanto lo indossava perchè era un ricordo della sua mamma).
In effetti, addosso a lei, quel giaccone di pelliccia di lupo, con relativo colbacco faceva un figurone.

Improvvisamente dalle nubi sbucò il sole del tramonto, basso ma ancora vivissimo; i raggi del sole colpirono in pieno la figura di Vassilissa.
Per alcuni secondi i suoi capelli biondi e i suoi occhi diventarono come oro.



Improvvisamente mi fu tutto chiaro, la profezia dello sciamano Crown si stava avverando :

Erano trascorse 4 primavere da quell'incontro nel Montana. :

Il corvo (Crown in inglese) che aveva abbandonato l'osso (come quelli che avevo visto infissi davanti alla porta della capanna dello sciamano) davanti ai miei piedi . :

La capanna a forma di luna (quella casa dalla forma a C) così strana rispetto alle altre che avevo visto. )

Lo Spirito della Conoscenza che vive nelle Pianure della Grande Madre; così i russi chiamano la loro terra, “La Grande Madre”; ed eravamo in una pianura immensa. :

Quando chiesi come potevo riconoscere lo Spirito della Conoscenza, lo sciamano aveva detto alla mia guida che l'avrei riconosciuto perchè era simile ad un lupo con capelli e occhi d'oro.
E per alcuni secondi, Vassilissa con il suo giaccone e colbacco di lupo aveva avuto i capelli e gli occhi d'oro. :

Ero paralizzato, non sapevo più cosa fare, pensavo solo a quella profezia. :

Anche Vassilissa se n'era accorta, tant'è che mi chiese subito se c'era qualcosa che non andava; feci uno sforzo e gli dissi che andava tutto bene.

Prendemmo le borse, e dopo aver aperto il cancelletto si avviammo verso la casa; mentre stavamo per salire la scalinata del porticato, le notai......

Su alcuni pilastri del porticato, erano attaccate numerose corna di cervo; esattamente come aveva detto quel vecchio indiano. :

Tutto combaciava, sembrava impossibile ma era successo esattamente quello che mi aveva detto 4 anni prima.

E ora non mi restava altro che : entro e non oltre la terza alba dovevo venir via da lì, o sarei rimasto per sempre. :

Dentro di me scese il gelo......


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
bigfoot
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K+ 370 | K- 130
Eyjafjallajökull:

Un po' inquietante la storia del rito. O la zuppa ti ha fatto male oppure chissá cosa soffiava sulle fiamme! Tu credi alla magia?
No, non credo alla magia, anche se ci sono cose che non riesco a capire.

E in questo episodio ci saranno molte cose che non so tutt'ora spiegare, cose quantomeno inquietanti....

"Il nostro destino è scritto nella nostra anima, solo non possiamo vederlo"
Capo Hehaka Sapa (Alce Nero) della tribù Oglala (Lakota-Sioux)

BF
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
Eyjafjallajökull
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K+ 292 | K- 117
Un po' inquietante la storia del rito. O la zuppa ti ha fatto male oppure chissá cosa soffiava sulle fiamme! Tu credi alla magia?
bigfoot
Sr. Member (224 post)
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Cap. X  -    “72 ore”

Quello che racconterò in questo episodio è molto personale, e lo racconterò perchè qui, forse, ci sono ancora persone che credono ai sogni.
Daltronde cosa sarebbe la nostra vita senza i sogni ? :

La storia ha un prologo, 4 anni prima del suo inizio ufficiale; quell'autunno io e il mio amico Gigggetto per le nostre ferie eravamo andati a caccia tra le montagne del Montana.
Avevo scelto quel posto perchè c'erano pochi voli da fare (il mio amico odia volare); la maggior parte degli spostamenti avveniva infatti tramite fuoristrada / quad / cavalli e muli.
Avevamo programmato i soliti 10 giorni , ed oramai eravamo quasi alla fine; il 5 giorno, venni a sapere dalla nostra guida, un indiano Crow, che conosceva un vecchio sciamano della sua tribù che praticava “l'antica medicina”.

In Bigfoot scattò immediatamente la curiosità; voleva vedere assolutamente quest'uomo, e se fosse stato possibile, assistere a qualche rito.
Spesso durante i loro raduni annuali, gli sciamani praticano questi riti ad uso dei turisti creduloni; feci presente la cosa alla nostra guida, che rispose che quello che conosceva lui, viveva come un eremita in un bosco, e non partecipava a raduni.

E poi sopratutto questo sciamano ti poteva accompagnare “nella Terra dei Morti”; la cosa mi affascinava sempre di più........
“Passerotto, non lo fare”
Gigggetto aveva già capito dove volevo arrivare perchè 4 mesi prima avevo perso mia madre.

Ma io sono testardo e tenni duro; il giorno dopo andammo, a cavallo dallo sciamano Crow; viveva in un posto incredibile, una specie di grossa capanna fatta di tronchi d'albero, ramaglie intrecciate e pelli di animali; il tutto era circondato da paletti su cui era infilati i crani dei più diversi animali, nel più assoluto disordine geometrico.

Quando arrivammo lui ci aspettava fuori la sua capanna; già immaginavo che non potesse assomigliare a un Brad Pitt o a qualche attore hollywodiano, ma quello che vidi superava qualsiasi mia immaginazione.

Non era molto alto, circa 1.60, anni indefiniti (70-80-90) magro da far spavento, completamente coperto di tatuaggi, viso compreso; non aveva pelle nel senso letterale, ma una specie di cuoio che aveva ricoperto con pelli e stracci vari di colori indefiniti.
Sul capo aveva una sorta di elmetto fatto con una parte di un cranio d'orso (dalle dimensioni penso fosse un brown bear).

Scendemmo da cavallo e ci sedemmo per terra; i 2 indiani iniziarono a parlare nella loro lingua; mi sembrò di capire che, almeno inizialmente, lo sciamano non voleva collaborare.
Sinceramente mi sembrava giusto, in fin dei conti ero solo uno straniero curioso; poi finalmente la mia guida riuscì a convincerlo; ci alzammo tutti e 3, e mentre lo sciamano entrava nel capanno, la mia guida mi spiegò tutto; lo sciamano mi avrebbe accompagnato nella “terra dei morti”, però prima dovevo purificarmi.

Esattamente come nei country club più rinomati pensai, dovevo pagare dazio. :

Dopo alcuni minuti lo sciamano venne fuori con una ciotola in mano che conteneva una specie di cenere grigia; disse qualcosa alla guida che tradusse : dovevo togliermi gli abiti, completamente.
Inquietante.

Ubbidii, mi tolsi tutto restando come mamma mi fece in mezzo a quei 2 figuri; mi venne in mente una scena di “Un tranquillo week-end di paura”; la scacciai immediamente dalla mente. :

Lo sciamano cominciò a buttarmi addosso la cenere che aveva nella ciotola borbottando una specie di nenia; quando cominciai ad assumere un bel tono di grigio, smise la nenia, mi prese per un braccio e mi accompagnò verso il ruscello che scorreva nelle vicinanze del capanno.
Qui mi fece capire che dovevo immergermi e lavarmi completamente (anche se probabilmente lui ne aveva bisogno più di me); dopo che mi ero lavato ben bene e tolto tutta la cenere che mi aveva buttato addosso, mi fece avvicinare a lui, prese del fango dalla riva, lo impastò di nuovo con la cenere, e iniziò a spalmarmi il tutto sul corpo.

Dopo 10 minuti ero una specie di fantasma bianco; se qualche cacciatore fosse passato da quelle parti, non si sarebbe fatto scappare un Bigfoot albino; impagliato, sarebbe stato molto trendy nell'ingresso di una casa di campagna.

Mentre lo sciamano mi accompagnava verso il capanno, la mia guida mi disse che mi avrebbe aspettato lì vicino ad un gruppo di alberi distanti un centinaio di metri.
Seguendo lo sciamano, entrai nel capanno, tutto nudo e bianco; l'odore che c'era era semplicemente spaventoso; avrei voluto scappare, ma qualcosa mi trattenne lì dentro; oramai ero in ballo e dovevo andare fino in fondo.
Al centro del capanno c'era una grossa buca contornata di pietre rotonde su cui erano disegnati strane figure che non riuscivo a capire.

Lo sciamano mi indicò di sedermi davanti al fuoco, per terra; ubbidii subito, mentre lui prese un secchiello di legno e cominciò a bagnare le pietre che essendo calde, iniziarono ad emanare vapore.
In pochi minuti la temperatura e il vapore si trasformarono in una sauna bestiale; ero sudato come un maiale; intanto lo sciamano aveva iniziato di nuovo una nenia, mentre girava con un bastone il contenuto di un paiolo a fianco del fuoco.
Io intanto osservavo e sudavo; già immaginavo quello che avrei raccontato a Gigggetto e agli altri amici del nostro club in Italia.

Ad un certo punto, lo sciamano prese una ciotola, la riempì con quello che oramai bolliva nel paiolo e mi diede il tutto assieme ad un cucchiaio di legno, facendo il segno che dovevo mangiarlo.
Guardai la ciotola, chissà cosa c'era dentro; l'odore sembrava quello di un minestrone con carne e cotiche; partii con un piccolo assaggino, non era molto invitante.
Mi ricordava molto l'huberlekke dei Walser, e probabilmente era fatto nella stesso modo : tutto quello che c'è nell'orto, erbe di montagna e poi, per dare sostanza, tutto quello che cammina, vola o striscia sulle montagne, fatto cuocere 8/9 ore nel caminetto, in modo da poter dare anche quel retrogusto di fumo.

Mentre mangiavo quell'intruglio, pieno di ossicini di animali e altre cose strane che non avrei mai identificato, lo sciamano cominciò a buttare delle polveri colorate nel fuoco; ogni volta dalle fiamme si sprigionavano delle scintille che poi salivano lentamente verso l'alto, dove c'era una piccola apertura per far defluire il fumo.
Non so quante ore rimasi lì ad ascoltare le nenie di quell'uomo, sudando come un cavallo e continuando ad assorbire quei fumi che si sprigionavano dalle polveri buttate sul fuoco.

Avevo perso la cognizione del tempo e della dimensione; vedevo accanto a me il mio corpo accasciato, come se dormisse.
Ma se lo vedevo non potevo dormire.
Ad un certo punto, lo sciamano smise di cantare la sua nenia e iniziò a parlare, senza guardarmi, in italiano.

E mi diceva cose che solo mio padre (morto quando io avevo 19 anni) ed io sapevamo; mi chiamò anche con il sopranome che solo sui sapeva e usava ogni tanto, quando ero piccolino.
Gli chiesi come stava e se c'era anche la mamma.
Mi disse che non era come dicevano, non si stava bene; e la mamma era lì con lui, ma non poteva parlare.

Non so quanto durò tutto questo, ad un certo punto crollai e non capii più niente; l'ultima cosa che mi ricordo di aver visto è quella di un grande buco nero, come se fosse un precipizio, ed io ero sull'orlo.

Poi sentii uno forte scrollone sulla spalla; quando riaprii gli occhi, lo sciamano e la mia guida erano chini su di me.
Chiesi alla guida cosa era successo; mi rispose che lo sciamano mi aveva riportato indietro dalla “terra dei morti” perchè erano passati i 2 giorni previsti, il massimo consentito per poter tornare.

Andai al mio zaino, presi l'orologio e guardai : era tutto vero.

Mentre lo salutavamo, prima di venir via, lo sciamano iniziò ancora a parlare; parlava una lingua “antica” che anche la mia guida aveva difficoltà ad interpretare e tradurre.
In pratica mi disse che fra 4 primavere avrei incontrato lo “Spirito della Conoscenza che vive nelle Pianure”, nella “Grande Madre”; questo “Spirito” mi avrebbe affascinato ma dovevo ricordarmi che se mi fossi fermato presso di lui per oltre 3 albe, non sarei più tornato indietro, perchè si sarebbe preso la mia anima per sempre.

Bella profezia, mi toccai istintivamente; poi tanto per sapere cosa evitare, gli feci chiedere dalla guida come l'avrei riconosciuto questo “Spirito” pazzerello da evitare.
La risposta fu inquietante e intrigante allo stesso tempo; la guida tradusse così :
“Avrà le sembianze del lupo, con i capelli e gli occhi d'oro, vive in una capanna a forma di luna; sulla porta ci saranno le corna di molti cervi”.

Sinceramente, non mi sembrava una cosa facile da trovare. :

Mentre tornavamo a cavallo verso il nostro lodge, i 2 giorni di sauna cominciarono a farmi effetto; tremavo come una foglia nonostante che fossi vestito pesantemente; ad un certo punto, anche la mia guida se ne accorse, e per darmi conforto mi mise una vecchia coperta indiana sulle spalle.
Quando arrivammo al lodge, capii che non ero molto presentabile, tutti mi guardavano; a cavallo, con quella vecchia coperta indiana sulle spalle, il viso che era rimasto ancora un po' sporco di bianco, potevo rappresentare benissimo uno spettro.
Anche Gigggetto quando mi vide si lasciò scappare un “O mio Dio !”
Poi corse ad abbracciarmi
“Te l'avevo detto di non andare”
“Avevi ragione, non ci dovevo andare”.
Poi cominciai a piangere, e lui con me.


9 year later

Mi ero appena appisolato che sentii uno tocco gentile sulla spalla; era la hostess dell'Air France che mi avvertiva di allacciare le cinture, stava per iniziare l'atterraggio a San Pietroburgo.
Ancora poco e avrei finalmente rivisto Vassilissa. )
….........
Tutto era iniziato 5 anni prima, forse per caso, forse perchè così era scritto nel mio destino.
Esattamente come aveva previsto quello sciamano Crow, 4 primavere dopo essere stato nella “terra dei morti”.
Ero nell'antica capitale degli Zar da circa 2 mesi; avevamo preso l'abitudine giornaliera che, nel tardo pomeriggio, dopo il lavoro, si usciva per fare 4 passi e per dare un'occhiata al posto.
Avevamo scoperto un locale che serviva dei pasticcini semplicemte favolosi.
Diffatti era sempre pieno di gente, sopratutto giovani (ragazzi e ragazze).
E, se non lo sapete ve lo dice Bigfoot, qui c'è la più altra concentrazione per mq di quello che in Italia chiamiamo “veline”.
Daltronde siamo ad un tiro di schioppo dalla Finlandia, Svezia, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia; non è male come prospettiva.

In quel momento però le donne era l'ultimo dei miei pensieri; avevo altri problemi da risolvere e la mia concentrazione era rivolta altrove.
Fu il commento volgare di uno dei miei due colleghi che attivò la mia attenzione; guardai nella direzione dei loro sguardi e vidi una ragazza molto bella, alta e molto giovane (almeno così sembrava).
Sentii dai 2 miei colleghi che era una di “gusti difficili”, che non dava confidenza a nessuno, sopratutto a quelli come loro che pretendevano, dopo mezz'ora di portarla in albergo.

Avete presente quando le leonesse guardano, con occhi fissi, immobili a parte la coda, un branco di gazzelle o zebre o kudu o qualche altra loro preda abituale ?
Non stanno guardando “il” branco nel loro insieme, stanno guardando “la” preda, il singolo esemplare che possono catturare; così mi aveva spiegato una volta in Namibia il nostro P.H.

Bigfoot fece esattamente così; mentre i miei 2 colleghi correvano dietro ad improbabili avventure occasionali, io studiavo “quella” ragazza.
Oramai sapevo tutto di lei, arrivava sempre alla stessa ora, pacco di libri in mano (probabilmente aveva un lavoro che aveva a che fare con i libri). :
Sedeva sempre nello stesso angolo del locale, dopo essersi tolta il giaccone, che riponeva accuratamente sulla sedia accanto (metodica, non voleva compagnia, almeno lì. :
Non ordinava perchè il cameriere sapeva già cosa voleva: un the nero e dei piccoli pasticcini.
Dopo avere preparato il suo thè, mangiava un pasticcino, dopo di chè tirava fuori dallo zainetto un quaderno dalla copertina scura, una matita e quindi dopo aver sfogliato e letto alcune pagine del quaderno si metteva a scrivere.
A volte il suo viso assumeva un'aria triste, altre volte un'aria allegra (forse dipendeva da quello stava scrivendo); spesso si interrompeva per bere una sorsata di thè oppure per mangiare un pasticcino.

Allora in quei momenti alzava la testa dal quaderno e si guardava in giro; spesso vedevo che osservava i gruppi di ragazzi e ragazze intorno a lei; si immedesimava nei loro discorsi, rideva alle loro battute; poi ritornava a scrivere.
Alcune volte guardò anche nella nostra direzione, ma non ebbe nessuna reazione; semplicemente quei 3 stranieri che sorseggiavano birra non gli interessavano.

Uno dei miei colleghi sentenziò che “quella” era una ragazza per bene e che quindi era inutile perderci tempo.
Perfetto, a Bigfoot interessano solo le ragazze per bene; in fondo anche qui potevo notare la differenza tra me e loro: eravamo tutti sulla stessa barca, solo che loro erano ai remi ed io avevo il comando, forse perchè c'era un motivo. :

Avevo notato che nel fine settimana spariva, per ricomparire al lunedì; probabilmente aveva una casa fuori città. :

Dopo una decina di giorni di studio, decisi che era il momento di andare a caccia; e Bigfoot caccia da solo.
Mollai i 2 colleghi alla caccia di “ragazze facili” e mi concentrai sulla mia; un giorno la seguii e vidi che entrava in una grossa libreria lungo una riva della Neva; l'aspettai parecchio, ma non uscì; ne dedussi che probabilmente lavorava lì.
Il giorno dopo, una mezz'ora prima che comparisse al solito posto per il suo thè, entrai nella libreria che avevo individuato; era molto grande, parecchie sale, stracolme di libri di tutti i tipi.

Un commesso, molto gentile si avvicinò e mi chiese cosa mi interessava; avrei potuto dire mille categorie, narrativa, poesie, gialli, libri tecnici etc.
Invece qualcosa dentro di me fece dire : “Fiabe russe”.

Il commesso sorrise, avevano tantissimi volumi di quel genere, sia per bambini che per adulti; ma c'era una persona che sicuramente mi avrebbe aiutato nella scelta, conosceva molto bene il genere in quanto anche lei scriveva fiabe per bambini.

Attraversammo alcune sale, poi arrivammo a destinazione; su una scala c'era una ragazza che metteva a posto dei volumi; il commesso la chiamò e la ragazza scese subito dalla scala e si avvicinò a noi; era proprio lei, la ragazza che cercavo.


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AnDaty
Sr. Member (226 post)
K+ 237 | K- 99
bigfoot:

Nel prossimo episodio, una puntata molto "speciale"; voleremo verso l'est, nel mondo delle fiabe, dove un sogno diventa realtà e poi di nuovo un sogno, nel profondo della Grande Madre......

Il titolo sarà : "72 ore"

----- COMING SOON -----
Bene bene, preferisco l'oriente...ha quel non so ché di misterioso e onirico...
...anke le orientali non sono mica male
Ti aspettiamo
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Nel prossimo episodio, una puntata molto "speciale"; voleremo verso l'est, nel mondo delle fiabe, dove un sogno diventa realtà e poi di nuovo un sogno, nel profondo della Grande Madre......

Il titolo sarà : "72 ore"

----- COMING SOON -----
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
dania.rose
Pay girl (43 post)
K+ 170 | K- 55


bigfoot:


E poi, non dimenticare che si raccontano solo i successi, non le "operazioni fallite" (che sono molte di più.

BF


W la sincerità

A parte gli scherzi, un'altra storia interessante e  ben riuscita
Bravo BF

bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Grazie ragazzi.

@xxxxLevel :
Non so se ci sarà una prossima volta, ma se capitasse ti terrò presente; io ne scelgo una (diritto di prelazione), tutto il resto lo lascio a te.

@AnDaty :
Oltre "l'arma", c'è un'altra differenza tra me il Rocco nazionale : lui lo fa per lavoro, io per hobby.
E poi, non dimenticare che si raccontano solo i successi, non le "operazioni fallite" (che sono molte di più.

BF
Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
AnDaty
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K+ 237 | K- 99
bigfoot, a tuo confronto, il "rocco" nazionale è un dilettante
K+ virtual
xxxxlevel
Sandokan (1457 post)
K+ 644 | K- 225
Big la prossima volta che hai un triangolo/quadrato ecc.. da gestire fammi un fischio, io sono un appassionato di match in inferiorità numerica ) per quel che riguarda i trucchi tipo piccolo chimico mi sembrano VU buttati, se non c'è feeling non c'è bustina che tenga, in più saranno pure fatte con materiali tossici, comunque vedendo i prezzi che hai elencato non penso ci sia da preoccuparsi qui da noi, a meno che non si vada da escort di livello K+157 come sempre un saluto.
http://i61.tinypic.com/255n…" /> http://i62.tinypic.com/34et…" />
bigfoot
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Cap. IX - “L.A. Confidential” - ultima parte

Ora molti penseranno che una situazione come questa sia molto affascinante e desiderabile; quello che vi posso garantire è che fu una faticata incredibile.
Per cavalleria, ricominciai dalla Guardia Costiera; per prima cosa mi scusai ancora dell'incidente, dovuto esclusivamente all'impeto delle gemelle.
Sorridendo gli dissi che non mi sarei mai permesso di entrare in casa d'altri senza prima chiedere il permesso; la battuta le fece sorridere tutte e 3.
Incidente chiuso rispose la morettina, riprendemmo a giocare da dove avevamo interrotto.

Ora cari amici lettori sono costretto a ricorrere agli hightlights, perchè le ore scorrevano e sarebbe troppo lungo descrivere quello che successe in quella camera. )
Quindi racconterò solo le azioni fondamentali; provammo il 1 vs 3, il 2 vs 2, il doppio misto e un 3 misto vs 1, che si rivelò semplicemente spettacolare.

Mi ricordo in particolare quest'ultimo, con Bigfoot e la US Navy impegnati contemporaneamente nelle Zone Umide della Guardia Costiera che doveva tenere a bada anche l'assalto dei “marines”. )
Il risultato fu un paio di “secchiate” in faccia, che ad onor del vero beccai quasi tutto io, visto che la mia aiutante di campo ebbe la prontezza di tirarsi indietro al momento giusto.
Alla fine il lettone assomigliava alla tundra finlandese, al momento del disgelo in primavera. )

Anzi, per un attimo pensai addirittura che avessimo forato il materasso ad acqua, visto che tutto era diventato una gigantesca "Zona Umida".
Inoltre il fatto di aver giocato tutta la partita in inferiorità numerica, mi aveva letteralmente distrutto come mai mi era successo; in quel momento decisi che se era la prima, sarebbe stata anche l'ultima volta che mi lasciavo trascinare in un'avventura del genere, troppe cose da gestire, troppo di tutto. :

Quando guardai nel cestino della carta straccia a fianco del lettone il numero di “gomme usate”, dovetti convenire che era stata veramente un'impresa.
Da non ripetere.

Ad un certo punto guardai l'orologio, oramai avevo sconfinato decisamente nell'orario, dovevo rientrare assolutamente alla base, altrimenti, come spiegai (restando serissimo) la mia principessa mi avrebbe trasformato in un brutto rospo.
La battuta piacque tantissimo, tutte e 3 si erano messe a ridere; e subito Bigfoot ne approfittò e districandosi fra tutte quelle gambe, tette e culi, scappai in bagno per una veloce doccia purificatrice.

Mentre mi rivestivo dopo la doccia, casualmente notai che sopra un armadietto c'era una scatolina aperta; la presi in mano, conteneva delle pastiglie di bicarbonato di una nota marca in blister; alcuni erano aperti, si vede che qualcuna delle ragazze soffriva di bruciori di stomaco.
Poi l'occhio mi cadde sul cestino dei rifiuti e notai alcuni bustine colorate in rosso e in lilla; incuriosito ne presi in mano un paio per guardarli meglio; c'erano delle scritte in cinese e un'unica scritta, un po' più grande in inglese : “For Woman only”.
Le dimesioni erano quelle classiche dei profilattici, ma non credo che contenessero quello; ributtai tutto nel cestino e uscii dal bagno, rientrando nella camera per salutare le ragazze.

Vidi subito che avevano deciso di prolungare la serata, anche senza uomini; purtroppo la Guardia Costiera era in inferiorità numerica e quindi era finita “sotto”; anche se, mi sembrava, non le dispiacesse affatto. :

Le salutai un'ultima volta e via, gambe in spalla, uscii dal gentile convivio.
Mentre andavo velocemente verso gli ascensori, incrociai alcune cameriere che stavano sistemando una camera; chiesi loro se sapevano il numero della camera dove c'erano dei militari, e per fortuna una lo sapeva; andai quindi al numero indicato, bussai e quando “Fat Goose” aprì la porta, feci la faccia più feroce possibile.

Entrai, c'erano tutti e 4 i bastardi, ovviamente ancora in compagnia di qualche ragazza che avevo visto su in piscina.
“Maverick” mi chiese subito com'era andata, la serata (sarebbe stato giusto, visto l'ora, dire la nottata), con il solito sorrisetto, mentre gli altri 3 ridacchiavano.
Quello che gli disse non posso dirlo, ma potete benissimo immaginarlo.

Dopo il mio sfogo, “Fat Goose” mi disse candidamente che, visto la mia passione per le “no-prof”, loro si erano fatti carico di esaudire il desiderio di un “neo Comandante”; era un modo per festeggiare la promozione. )
Che faccia tosta, pensai. :
“Se quelle tre erano “no-prof” io sono Babbo Natale in vacanza.....”, dissi inc....to nero.>

A quel punto “Maverick” si alzò dalla poltrona e andò a prendere qualcosa nell'altra stanza; quando ritornò aveva in mano un tablet, lo accese e ci lavorò sopra alcuni minuti, poi me lo porse e mi disse solo : “Guarda !”
Guardai sul tablet, c'erano alcune schede personali; le aprii, e diedi un'occhiata per capire sta' storia.

Effettivamente le ragazze erano tutte militari; “Guardia Costiera” era effettivamente un guardiamarina dell'US Coast Guard, assegnata ad un gruppo elicotteri in qualità di soccorritore aereo.
La “marine” era effettivamente un sergente istruttore dei Marines, dislocata a ..omissis, mentre la gemella era nell'Us Navy, imbarcata su ..omissis.. in qualità di terzo ufficiale.

Come potete immaginare rimasi di m...da.

Poi sogghignando “Fat Goose” aggiunse anche :
“Peccato che la quarta, a mio avviso la migliore, si sia tirata indietro all'ultimo momento....”
“Comunque le 3 che sono rimaste, mi sono bastate; la prossima volta che volete organizzare una gang-bang reverse gradirei essere avvertito prima.” >
“E' come quando ti scontri con i Mig, devi evitare che ti si mettano in coda...” aggiunse “Turkey”, che fino ad allora era stato zitto.

“Facciamo un brindisi al Comandante Bigfoot per la sua ottima performance” disse “Maverick” alzando il bicchiere.
Presi dal tavolo una bottiglietta d'acqua (ne avevo bisogno come il pane), e mentre la stappavo dissi loro :
“OK ragazzi, la prossima volta l'organizzo io il meeting, in Europa; e visto che volete duellare vedrò di procurarmi qualche SU-35 originale”
Vidi distintamente gli occhi di “Fat Goose” brillare, già pregustava un bel duello con un SU-35 russo :
“Mi raccomando, deve essere russo”
“Tranquillo, so dove cercare, originale russo e..... con gli occhi azzurri”. ) )

Questa battuta fece tornare il buon umore in quel branco di lupi, già pregustavano la preda.
Li salutai tutti, abbracci e pacche sulle spalle , alla fine la serata/nottata non era andata così male. :

Mentre uscivo, mi venne un'intuizione; una di quelle intuizioni per cui è famoso Bigfoot nel suo ambiente di lavoro.
Mi girai di scatto verso di loro e dissi :
“La quarta ragazza che non è venuta, quella che si è “tirata indietro”, non è anche per caso la proprietaria della macchina con cui sono arrivato qui ?” :
Il gelo scese nella stanza; il loro silenzio e, sopratutto, le loro facce erano più eloquenti di tante risposte.

“Alla prossima miei prodi.” e venni via.

Come in un puzzle, tutti i pezzettini erano andati al loro posto, tutti i miei dubbi, e sopratutto le sensazioni che avevo avuto quando conobbi Michelle si stavano avverando. :

Mi venne in mente il personaggio del dott. Stranamore a cavalcioni della sua bomba atomica; io ero +/- nella stessa situazione; ero seduto su una bomba e non sapevo quando sarebbe esplosa.>

Mentre correvo a velocità folle verso Santa Barbara pensavo alla situazione che si era creata, a cosa poteva succedere ancora, e cosa potevo fare perchè non succedesse. :

Rientrai in camera non modo più silenzioso possibile, mi spoglia e guardai la mia piccola; dormiva beata, tutta raggomitolata nella coperta.
Mi mossi molto lentamente, non volevo svegliarla, anche perchè avrebbe visto l'ora (e sopratutto avrebbe notato che era oramai l'alba).
Per sicurezza avevo già preparato un traccia di quello che potevo dire in un eventuale interrogatorio; appena mi sentì “presente” nel letto, si girò verso di me, e dopo essersi “aggrappata” come al solito al suo scoglio preferito, mi sussurrò sottovoce, da addormentata :
“Ciao cucciolo, mi fai un po' di coccole ?”
Ehhhhhhhhhh !!! :O :O :O :O

Restai immobile, quasi senza respirare, per alcuni minuti; per fortuna era rimasta addormentata; diedi la buona notte al mio equipaggio, in attesa di cosa fare all'indomani.

Quando mi svegliai quel il mattino dopo (molto tardi), Teresa non c'era; in compenso era presente un discreto mal di testa.>

Dopo la doccia mattutina, scesi in cucina, per sentire le ultime novità (sperando che non mi riguardassero); la “mamacita” vedendo lo stato comatoso che avevo mi mise subito davanti un gallone di caffè extraforte; purtroppo faceva schifo come al solito, nonostante le volte che l'ho bevuto non sono mai riuscito ad abituarmi.
Chiesi dove erano le donne; piscina mi rispose la “mamacita”; ci andai, tanto valeva affrontare da uomo il plotone di esecuzione.

Appena mi vide, Teresa mi accolse con il suo solito sorriso :
“Cucciolo, era ora che ti alzassi”
Il tono mi sembrava amichevole, quindi mi avvicinai scodinzolando.
“Tutto bene ragazze ?”
Guardai Teresa e poi Michelle; erano ambedue sdraiate sui lettini a prendere il caldo sole della California.; avevano ambedue un bikini, molto ridotto; sopratutto quello di Teresa mi sembrava più ridotto dei precedenti. :
Tenuto conto che da quando stavamo assieme non ha mai preso 100gr in più, ne dedussi che la brava Michelle la stava portando su una cattiva strada. :

Michelle, togliendosi gli occhialoni da sole mi chiese sorridendo maliziosamente :
“Come è andata con i tuoi amici piloti ?”
“Bene, un po' casinisti, ma in fondo sono bravi ragazzi.”
La guardai bene, negli occhi, come (penso) Pat Garret guardò Billy Bonney, alias Billy the Kid, prima di sparargli.

Michelle era una persona intelligente, capì al volo, si rimise gli occhialoni e cambiò discorso :
“Stasera io e la Terry volevamo andare a cena in un posto molto chic, su in collina; vieni con noi ?”
“Assolutamente, una cena a lume di candela con 2 belle ragazze non si rifiuta mai” )
Questa volta fu Teresa che si tolse gli occhialoni, e mi guardò strana.
Forse, preso dall'entusiasmo, mi ero spinto troppo in là. :

Comunque non se ne fece nulla, al pomeriggio Teresa fu raggiunta da una telefonata della madre: avevano ricoverato suo padre per un problema cardiaco in ospedale.
Due ore dopo eravamo già in volo per l'Europa.

Per fortuna il problema si era rivelato molto meno grave del previsto; ero contento per i mie suoceri, per Teresa e anche per lo staff medico che lo seguiva; non avevano idea dello scampato pericolo che avevano corso (o forse sì visto che erano suoi colleghi in ospedale e la mia piccola, quando c'era di mezzo il lavoro era inflessibile).

Mancava +/- una settimana alla mia partenza per una nuova missione all'estero; mio suocero era tornato a casa, la mia piccola era di buon umore e perciò organizzammo la solita cena del sabato sera a casa nostra con il nostro gruppo di amici/amiche.
Il copione era sempre lo stesso; si parlava di gossip, cibo, e ….. sesso.
Tutte copie disinibite (almeno così dicevano); ma alla fine i veri esperti eravamo noi 2. )

Io ovviamente me ne stavo zitto, al massimo intervenivo con qualche commento e battuta scherzosa; non mi sembrava il caso di spiattellare a tutti le mie “esperienze”; Teresa invece amava la sua parte da Piero/Alberto Angela in queste puntate “speciali” di Quark dedicate a questo argomento.

Ad un certo punto Teresa, visto che si parlava di un certo argomento pruriginoso, si alzò da tavola e andò nel suo studio a prendere qualcosa; quando ritornò aveva in mano 2 scatoline; le aprì e tirò fuori delle bustine colorate, una in rosso e l'altra lilla.
Mentre iniziò ha spiegare cos'erano, le presi in mano; erano perfettamente identiche a quelle che avevo visto nel cestino dei rifiuti, in bagno, quella sera a Santa Monica.

Stesse scritte in cinese, stessa stampigliatura trasversale in inglese “For Woman only”; prima ancora che facessi qualche domanda, ci disse che le aveva avute da una amica e collega durante la nostra ultima vacanza.

Mentre spiegava a cosa servivano e come si dovevano usare, ad una precisa domanda di una nostra amica, spiegò anche il trucco del bicarbonato di calcio.

Una copia di amici chiese ridendo se erano disponibili anche in Italia; ovviamente sì (te pareva) anche se un po' difficili da trovare.

Rimasi impassibile, ma il mondo mi stava crollando addosso; non solo quei 4 bastardi mi avevano messo in trappola, ma anche le 3 militari avevano messo in piedi una bella “fiction”.
E io c'ero cascato come un pollo.

Daltronde c'era da aspettarselo, alla fine il mercato si adegua alle richieste; se noi vogliamo “certe cose”, è normale che quando non puoi si ricorra alla chimica.
Vuoi accendere di desiderio un uomo ? Zac, bustina rossa e una bella sniffata di feromoni e estrogeni dove vogliamo tutti mettere il naso e/o lingua e il gioco è fatto.
La patatina non è saporita ? Zac, bustina lilla e vedrai che sughetto saporito ti viene servito.
Sei amante delle secchiate d'acqua in faccia ? Nessun problema, una pastiglia di bicarbonato e un po' di acqua frizzante e il giochetto è fatto.

Bastano VU+20/30 o poco più, e lo spettacolo va in scena.

Da quella sera, la mia vita cambiò.


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
TheFisher
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Oh madoi bigfoot! A dir poco irresistibile! Magari vivere anche solo una delle tue avventure!
Continua così!
Eyjafjallajökull
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Speriamo che la santona non abbia fatto un rito vuduu con tutti quei segni di croci e parole mal dette!
Ma... Gommino si o no? Perché non ne hai accennato!
bigfoot
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Cap. IX - “L.A. Confidential” - 6° parte

Ero in una brutta posizione, oramai la “marine” si era insinuata decisamente dietro le mie linee, mentre la sorella cercava di eccitarmi piantandomi le ginocchia sulle reni.:

La texana voleva giocare ? Allora il purosangue (stallone mi sembra decisamente eccessivo) italiano l'avrebbe accontentata.
Per prima cosa mi liberai della mia cavalleggera mandandola a gambe all'aria in un angolo del lettone, poi attaccai la “marine” costringendola ad uscire dalle mie retrovie.
Per conservarsi ancora un po' di vantaggio lasciò andare il siluro ma si attaccò ai miei amati gioielli; la mossa mi fece però ingrifare ulteriormente, quindi decisi che il primo obiettivo da impegnare era lei.

Ero finalmente riuscito a girarmi, nonostante il materasso ad acqua, mi lanciai nell'otto cubano seguito dalla manovra del kobra; ora ce l'avevo finalmente di fronte, come volevo io. )

E quindi via subito al rifornimento in volo per far vedere chi ero; purtroppo la "marine" non era molto maneggevole, peso e sopratutto altezza giocavano a mio sfavore.
Ma io sono testardo, continuai la manovra lo stesso, anche se le condizioni erano nettamente sfavorevoli.

Durante la manovra di rifornimento in volo, è molto importante che il rifornitore mantenga la sua traettoria, senza scartare, perchè è compito del rifornito “agganciarsi” saldamente al bocchettone.
Purtroppo la “marine” si agitava troppo, forse il fatto di trovarsi “per aria” la metteva a disagio, e le manovre di posizionamento e aggancio ne risentiva.
Dopo una serie di tentativi andati a vuoto, passai al comando manuale e quindi, grazie anche alla sorella che dal basso seguiva e dirigeva, finalmente la manovra riuscì. ) )

Ne seguì una serie di “Wow” e “My God” che mi mandò su di giri ulteriormente; fu a questo punto, che anche la US Navy decise di rientrare in gioco;  e qui le cose diventarono difficili.

Primo punto: non si può ripetere gli stessi numeri durante lo stesso spettacolo, alla lunga ci si annoia. :
Secondo punto: giocando con la fantasia, si possono introdurre delle varianti; però ci vuole tempo, e a me il tempo mancava.
Terzo punto: cominciavo ad essere stanco, io ero (sono) allenato su partite normali, non su partite con tempi supplementari e relativi calci di rigore.

Qui avevo fatto già il riscaldamento con la Guardia Costiera , giocato il primo set con la “marine” , mi restavano altri 2 set (minimo) da giocare. :
Mentre questi lugubri pensieri girovagavano per la mia mente, l'US Navy aveva iniziato a darsi da fare con il cambio gomme.

Siccome avevo bisogno di tirare il fiato, cambiai programma velocemente e decisi di andare in esplorazione delle Zone Umide; la cosa per fortuna piacque subito alle gemelle che cercarono dopo pochi minuti di contraccambiare il tanto impegno che ci stavo mettendo. )
Avevo giusto bisogno di bere un po', dopo tutta quella fatica, e il nettare degli Dei mi fu elargito in abbondanza (forse anche troppo). :
Mentre mi dissetavo, mi venne in mente che al drink party mancava la Guardia Costiera.

Stavo cominciando a preoccuparmi, quando sentii bussare alla porta.

Alzai la testa e guardai le 2 ragazze; chi poteva essere ? :
Pensai subito ai 4 bastardi, chi altro avevano convocato per la cerimonia? :
USAF, US Army, NSA, DEA, CIA, ATF, FBI, qualche elemento delle varie SWAT ?. :

Oramai ero in pieno “trip” da prestazione, mi alzai e bel bello (e nudo) andai ad aprire la porta.
Mentre mi avvicinavo alla porta, finalmente Nevada venne fuori dal bagno; mi scusai ancora per l'incidente e gli chiesi se ora era tutto ok.
Mi rispose che ora era ok , ma per sicurezza comunque non mi diede le spalle...

Aprii la porta per vedere chi c'era adesso; dovetti abbassare lo sguardo per vederla, una cinquantina d'anni, direi portati a fatica, 80 kg distribuiti su 1.50 mt.; era una cameriera latina dell'albergo che mi aveva portato i vestiti lavati e asciugati.
Quando mi vide, esclamò un “Madre de Dios !!” molto significativo; realizzai che non ero proprio presentabile, misi una mano a coprire “l'arma” e gli dissi di entrare che volevo dargli una mancia. )

Entrò, di malavoglia , ma entrò; ahh il potere dei “verdones”. :

Mentre prendevo qualche biglietto dal portafoglio, la vidi immobilizzarsi; aveva visto le 2 gemelle ancora sul lettone, a gambe all'aria e la Guarda Costiera che, massaggiandosi ancora il lato b, si informava degli ultimi avvenimenti.
La tapina sudamericana prese al volo i “verdones” che gli davo, e facendosi il segno della croce non so quante volte, borbottando qualcosa in spagnolo che non afferrai, velocissima si dileguò.

Chissà cosa avrà pensato....... :

Oramai ci avevo preso gusto, era ora di cominciare il secondo set.


Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
Eyjafjallajökull
Super Hero (943 post)
K+ 292 | K- 117
Conoscenza approfondita delle lunghe mani...
Fortunato te! E la povera marinaretta... É ancora li ad urlare e girare intondo alla stanza con le mani sui ciapett?
dania.rose
Pay girl (43 post)
K+ 170 | K- 55
Ahahaha bellissimo episodio!! Ho quasi le lacrime agli occhi
bigfoot
Sr. Member (224 post)
K+ 370 | K- 130
Cap. IX - “L.A. Confidential” - 5° parte

Se avessi avuto i miei vestiti, sono arcisicuro che avrei abbandonato la partita; non mi sono mai piaciute le ammucchiate, Bigfoot è un solitario a cui piace la discrezione. :
E' da lì che nasce la mia passione per le “No-prof” (quelle vere ovviamente, non le imitazioni che circolano attualmente).

Le 3 gatte si osservavano in silenzio, probabilmente perchè ognuna (le gemelle le considero assieme) pensava di trovare in esclusiva un topolino con cui giocare nella serata; la morettina, avvolta nel suo accappatoio se ne stava seduta sul bordo del letto guardando con aria di sfida le altre 2, una seduta sulla poltrona (la marinaia), mentre l'altra, nella sua divisa beige dei “marines” era rimasta in piedi con le braccia incrociate dietro la schiena.

Quei 4 bastardi me l'avevano combinata bella; altro che serata al bar a far 4 chiacchere con gli amici dopo aver festeggiato i 2 novellini.
Qui rischiavo, come minimo, di ritornare dalla mia piccola con qualche graffio se non peggio; inoltre qui gli alberghi e le relative security non sono molto teneri con gli ospiti che esagerano.
Dovevo trovare una soluzione, in attesa che mi ritornassero gli abiti; anche se il fatto che li avevo dati a “Fat Goose” mi faceva essere pessimista. :

“OK ragazze, visto che siamo tutti adulti e consenzienti, che ne dite di dar inizio allo spettacolo ?”. )

Mi guardarono tutte e 3, probabilmente non aspettavano altro; le 2 gemelle iniziarono a spogliarsi, con calma, forse per farmi “assaporare” meglio lo spettacolo. :
Finalmente, ebbi la conferma che non erano militari, l'intimo che portavano non aveva nulla di marziale, anzi direi che poteva essere di Victoria Secret's; dopo essersi spogliate completamente, sparirono tutte e 2 in bagno. :

Intanto la Guardia Costiera, per portarsi avanti con il lavoro, si era tolta l'accappatoio e dopo aver fatto lo stesso con me, mi aveva steso sul lettone ondeggiante (per via del materasso ad acqua) e aveva iniziato la fase di riscaldamento.
Mentre guardavo il soffitto della camera, pensai : Caro Bigfoot, magari alla fine riuscirai anche a divertirti, anche se è una situazione che non ti piace.
Io sono sempre dell'opinione che almeno una volta bisogna provare, non fosse altro per poi poter dire che non ti è piaciuto.

Ad un certo punto, Nevada decise che era ora di far un po' di lap-dance; io ci mettevo il palo, lei il resto. )
Era una brava professionista, ma di fronte aveva uno che non era nato ieri; e sopratutto arrivava dopo un addestramento durato 8 anni.
Mentre si dava da fare, con molto impegno va ribadito, io iniziai l'esplorazione dei nuovi territori; non era affatto male, i seni assolutamente naturali e belli sodi, idem per il lato B e tutto il resto, una bella personcina.

Mentre lei proseguiva la sua cavalcata ad occhi chiusi, sentii qualcuno che si sdraiava sul lettone alla mia sinistra e alla mia destra; mi girai verso sinistra, era miss US Navy che ci stava osservando (la Marines si era sdraiata invece dall'altra parte.
Che bel quadretto che facevamo, poteva essere il trailer di un film porno, pensai. :

Guarda la biondina alla mia sinistra e gli dissi sorridendo :
“Non ci siamo neanche presentati; come vi chiamate ?”
“Cip e Ciop, io sono Ciop......”

“Caspita che bei nomi, da dove venite ?”
“Texas......”
Che dialogo assurdo, anche perchè a quel punto Nevada cominciò a rantolare e a dire stupidaggini, su stalloni, minotauri e altri personaggi; le 2 biondine osservavano divertite, io mi maledicevo per essere caduto in una trappola del genere, oltre tutto con tutta la mia esperienza.>
Quei 4 bastardi me l'avevano fatta, ero caduto in questa trappola come un novellino.

Ma come si suol dire, quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare.
E a dare spettacolo.

Era ora di iniziare a macinare gioco; oramai avevo capito che Nevada era un'ottima attrice, il suo orgasmo alla Meg Ryan era falso, non per la cattiva recitazione, ma per il semplice fatto che sapevo dove guardare e cosa guardare; era bravissima non c'è che dire, chiunque altro si sarebbe dato una pacca sulla spalla complimentandosi con se stesso, ma la mia addestratrice in Italia mi aveva spiegato tutti i trucchi.

Era come vedere un triller di cui conosci già il finale; impossibile restare seri.

Mentre la morettina era in preda all'orgasmo più schiamazzante che avessi visto negli ultimi tempi, mi tirai su, con una virata Immelman la girai a pancia in sotto e mi portai sulla sua coda.

Come nei duelli aerei, era alla mia mercè; solo che non era un duello aereo, non avevo un gregario che mi proteggeva le spalle e qui commisi il mio primo errore.>

Mentre cercavo, inginocchiato su quel maledetto lettone beccheggiante di mettermi alle spalle della Guardia Costiera, l'US Navy intervenne; con un balzo Ciop si era buttata sulle mie spalle.

Con il letto ondeggiante, fu un'attimo perdere l'equilibrio e cadere rovinosamente addosso alla povera Guardia Costiera.
L'impatto fu decisamente “duro”, sopratutto per la morettina che non si aspettava di ricevere una parte indispensabile di Bigfoot in un punto così delicato.
Come si dice sempre tra cacciatori, la palla era andata un pelino alta, e invece di prendere l'hot-spot anteriore, avevo preso in pieno quello posteriore.
La scena è quella che nei film porno chiamano “Opssss”. )

L'urlo che ne seguì fu terrificante; no so come, ma Nevada riuscì a divincolarsi da me e dalle 2 gemelle che intanto erano salite su di me.
Cominciò a saltellare per la camera, tenendo le mani sulla sua parte posteriore urlando “Oh my God” seguito da una serie impressionante di parolacce.

Io volevo scusarmi, ma oltre una serie di Sorry non potei fare, visto che anch'io ero ancora disteso sul lettone, con Ciop che mi si era messa a cavalcioni sulla schiena, puntando le ginocchia sulle mie reni e bloccando le mie spalle sul materasso.
Mentre mi sussurrava in un orecchio un :
“Forza stallone, fammi vedere cosa sai fare...”

Oh mio Dio, dove sono capitato..... :

A quel punto sbarcarono anche i Marines, per un'azione in profondità dietro le linee nemiche; sentii distintamente che Cip, mentre con una mano bloccava il mio siluro, con l'altra cercava in profondità il pulsante d'espulsione.

Già prima avevo notato che avevano ambedue belle mani con lunghe dita affusolate; adesso ne stavo facendo una conoscenza “approfondita”.

E non mi piaceva per niente.>



Ho bisogno di esplorare e di sapere.... sempre.
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