Don Filippo Cozzamara , boss mafioso della famiglia di Resuttana , era già sulle sue tracce, voleva strangolarlo e scioglierlo nell'acido perché " u' siccu " MMD , boss trapanese di notevole spessore, aveva avuto una breve e fugace relazione amorosa con la moglie di un imprenditore Palermitano suo carissimo amico.
" La mia buttanella " , così la chiamava Matteo " u siccu " rivolgendosi alla sua amante segreta quando le scriveva i messaggi su wa , finché il marito imprenditore scopri' la tresca e si rivolse a Don Filippo per avere giustizia e vendicarsi del torto subito
Ma l'astuto boss di Castelvetrano mise in atto un piano diabolico, trovare un sostituto che prendesse il suo posto , un sosia che avesse le sembianze di quel cazzo di identikit elaborato dagli sbirri e mandarlo allo sbaraglio tra le grinfie di Cozzamara..
Quella mattina piovosa davanti alla clinica palermitana il gruppo di fuoco formato da ben cinque sicari armati fino ai denti con i
Kalashnikov e i fucili a pompa per la caccia ai cinghiali, erano pronti per assassinare il
finto boss , in realtà un geometra impasticcato di cocaina e viagra , ma una soffiata di un bounty killer dei servizi mise in allarme gli sbirri che a centinaia fecero irruzione nella clinica per catturarlo e mandare in fumo i piani di Don Matteo che
voleva passare gli ultimi anni della sua vita in una lussuosa villa di Acapulco sotto falso
nome , ma forse non tutto è perduto...
" La mia buttanella " , così la chiamava Matteo " u siccu " rivolgendosi alla sua amante segreta quando le scriveva i messaggi su wa , finché il marito imprenditore scopri' la tresca e si rivolse a Don Filippo per avere giustizia e vendicarsi del torto subito
Ma l'astuto boss di Castelvetrano mise in atto un piano diabolico, trovare un sostituto che prendesse il suo posto , un sosia che avesse le sembianze di quel cazzo di identikit elaborato dagli sbirri e mandarlo allo sbaraglio tra le grinfie di Cozzamara..
Quella mattina piovosa davanti alla clinica palermitana il gruppo di fuoco formato da ben cinque sicari armati fino ai denti con i
Kalashnikov e i fucili a pompa per la caccia ai cinghiali, erano pronti per assassinare il
finto boss , in realtà un geometra impasticcato di cocaina e viagra , ma una soffiata di un bounty killer dei servizi mise in allarme gli sbirri che a centinaia fecero irruzione nella clinica per catturarlo e mandare in fumo i piani di Don Matteo che
voleva passare gli ultimi anni della sua vita in una lussuosa villa di Acapulco sotto falso
nome , ma forse non tutto è perduto...