Tanti cari auguri al mio compagno di compleanno!
Io ho trascorso tutti i compleanni, dal 2012, sulla strada. Sono passato, praticamente, dalla fidanzata al marciapiede. E, magari con l’obiettivo di sviluppare situazioni più articolate di quelle possibili in macchina, riparto sempre da lì.
Quest’anno ne ho ricavato tre piccoli regali.
Ho iniziato i festeggiamenti, con rigore cronometrico, alla mezzanotte del passaggio fra ieri e oggi, in anticipo con le celebrazioni diurne, prima con i colleghi, poi con i parenti. Scoccata l'ora, mi armo di una crostata, bottiglina di spumante ed esco.
Trovo in circonvallazione colei che sto cercando al primo colpo: una classica poche-sigle ma con cui sapevo che la sintonia sarebbe stata intensa.
Si sta intrattenendo al finestrino con un cliente che tira per le lunghe o forse vuole solo parlare. Il fine giustifica i mezzi, non voglio che mi scippino la designata compagna del compleanno, e mi macchio di una scorrettezza che altrimenti evito: mi metto subito dietro, sicché lei mi riconosce, lo congeda e sale in macchina.
Si va a casa sua. Indossa una specie di salopette estiva che abbina il nero e il rosso. Ho già potuto allungare le mani in auto, ma in ascensore comincia lei a strofinarsi e a premermi.
Arrivati nell’appartamento le metto 100 euri sul tavolino: eh già, se non si comincia con il mio di regalo, come dicono in gergo, non posso sperare che questo tipo di festa cominci.
Con una luce bassa, il fresco di una finestra aperta dietro la persiana serrata, si esibisce in uno spogliarello, ballato o per meglio dire allegramente marciato sulle note di “Gianna” di Rino Gaetano (fornita da me). Cerca anche di coinvolgermi, ma farmi ballare è una missione impossibile, al massimo canticchio. Però mi spoglia, comincia a baciarmi sul collo, sui capezzoli, mi porge l'intimo da slacciarle… Le chiedo se intende il senso del verso “Gianna difendeva il suo salario dall’inflazione” e mi risponde: “vuol dire che stava attenta al tempo?”. Interpretazione libera, invero, ma che identifica correttamente l’attività, meritevole, svolta da questo grande personaggio femminile della musica leggera italiana.
Sulle carezzevoli note, adesso, di “Sentimiento nuevo” di Battiato brindiamo e intacchiamo la torta, le lecco le briciole che le restano sulle dita, mi imbocca, le fisso la bocca che si addolcisce al sapore dei mirtilli, involontariamente le appiccico una ditata sulle chiappe.
Primo regalo di compleanno: di sua esclusiva iniziativa, non richiesta, prepara il flacone d’olio tonificante e mi fa un massaggio notevole per non essere una professionista, della schiena e poi del petto, mi eccitano le mani che premono energicamente sulle scapole e il suo peso quando si siede su di me. Lei mi invita a distendermi, sicché non faccio alcunché se non grattarle con leggerezza le chiappe quando sono più a portata di mano. La detersione rinfrescante continua la delicata stimolazione tattile.
Pompino coperto classico, sempre un po’ energico il suo trattamento ma che aiuta a fissare il desiderio.
Poi tocca a me cercarle uno dei suoi punti deboli, l’interno coscia: lo lecco su e giù, ora più vicino ora più lontano dalla pietra filosofale, lo bacio, lo vellico con le unghie, mentre a tratti le stimolo i capezzoli o la bacio sul collo. Lei resiste, ma intanto scatta e vibra. Le chiedo esplicitamente un secondo regalo: allentare, per qualche istante, almeno per questa notte speciale, il suo così puntiglioso dominio di sé, chiudere gli occhi e lasciarsi andare. Quindi si rovescia sul cuscino, spalanca le braccia e… finge con molta maestria.
Scopiamo a missionaria, pecorina, e quando lo infilo ha una reazione meno auto-controllata del solito, pecorina sulla pancia, a tratti premo più deciso, a tratti allento per dilatare il tempo. Ritorniamo alla missionaria per concludere, mentre mi solletica il petto, prolungando di sua iniziativa il contatto anche dopo l’orgasmo, quando si illumina di un sorriso trionfante e compiaciuto che conosco, e mi serra il bacino con i piedi, su mia richiesta.
Terzo regalo: le sue mutandine bianche di pizzo, impregnate di lei dal momento in cui siamo arrivati a casa sua fino a quando l’ho penetrata, corrette dagli spruzzi di un profumo femminile dolciastro, offerte alla fine dell’incontro per la mia collezione.