vercinge52:
sono contento di aver sollevato una polemica! l'italiano è una derivazione del dialetto toscano (ricordate Manzoni"risciacquare i panni in Arno"?) ed stato usato in epoca risorgimentale per "unire" di fatto uno stato che è ben lungi dall'essere unito a tutt'oggi. Non discuto sullo spessore di poeti (perchè non aggiungere anche "santi e navigatori" per rimanere nella retorica fascista?) e dei letterati che in italiano hanno prodotto opere monumentali (ma il capostipite è senza ombra di dubbio il sonno Dante che si esprimeva in "volgare toscano". Per quel che concerne le mie preferenze linguistiche: sicuramente il tedesco che ha un lessico talmente ampio che è disponibile (anche per i tedeschi!!!) un servizio telefonico di consulenza linguistica gestito da DUDEN (bibbia della grammatica). Invece devo correggere il collega che parlava di lingua Celtica: purtroppo i nostri avi Celti, troppo impegnati ad essere civiltà operosa, non si occuparono di codificare una lingua scritta! Penosa poi la battuta sul dialetto bossiano! Non è necessario essere leghisti per vedere (e con Monti ancor di più l'oppressione sulle popolazioni produttive! ed ora mi aspetto una pioggia di karma negativi...
Che l'italiano derivi in sostanza dal dialetto toscano non significa che l'italiano sia un'accozzaglia di dialetti.. nessuna lingua di per sé è "originale"!.. per definizione: "L'italiano è una lingua neolatina, cioè derivata dal latino. Più in particolare, deriva dal latino volgare parlato in Italia nell'antichità e trasformatosi profondamente nei secoli. L'italiano moderno ha come base il fiorentino letterario usato nel Trecento da Dante, Petrarca e Boccaccio, a sua volta influenzato dalla lingua siciliana letteraria elaborata dalla Scuola siciliana di Jacopo da Lentini (1230-1250) e dal modello latino."
L'italiano è una lingua "profonda" proprio perché sistematicamente è stata ampliata nei vocaboli (troviamo: Prestiti da lingue prelatine, Latinismi, Grecismi, Ebraismi, Arabismi, Persiano, Francesismi, Germanismi, Anglicismi, Iberismi)né fu consapevole e testimone lo stesso Leopardi: "Perché del resto nessuna lingua viva ha, né può avere un vocabolario che la contenga tutta, massime quanto ai modi, che son sempre (finch'ella vive) all'arbitrio dello scrittore. E ciò tanto più nell'italiana (per indole sua). La quale molto meno può esser compresa in un vocabolario, quanto ch'ella è più vasta di tutte le viventi", ma non nelle strutture grammaticali, permette vari registri secondo le esigenze, flessibilità e spessore.
Per quanto riguarda il tedesco devo essere sincero, ne so davvero poco, però voglio postarti questa citazione davvero molto intuitiva su quale sia il rapporto tra una lingua neolatina e il tedesco:
Parlo in spagnolo a Dio, in italiano alle donne, in francese agli uomini, e in tedesco al mio cavallo. (Carlo V d’Asburgo).
P.S.: scommetto 10 euro che sei un leghista con la canottiera bianca tipo Bossi, magari se ci fosse stata una lingua svizzera, ci avresti parlato della bellissima lingua elvetica..