ragazzi, leggo solo ora, non so cosa dire, lo conoscevo solo per i suoi scritti.
Mi torna in mente una sera maledetta di tre anni fa quando persi un amico fraterno.
Prima la disperazione, l'incredulità, il pianto, poi la presa di coscienza che c'è una ragione per ogni cosa, anche per la morte. Già, lo dico io che non sono credente.
La morte ci porta via l'amico, non possiamo più giocare con lui, non possiamo più abbracciarlo e sentire le sue parole, ma l'amore che proviamo per lui resta e cresce perchè, mentre tutti i sensi si indeboliscono, la memoria di lui si rafforza.
Ciao!