NOME: Roberta, Melissa, Rebecca, Ilenia…
NAZIONALITA’: Italo Argentina
ETA’ DICHIARATA: 23, secondo me 2/3 anni in più
DESCRIZIONE FISICA: non c’entra nulla con le immagini dei vari annunci; alta circa 1,60 capelli mossi fino alle spalle, viso con lineamenti da sudamericana ma non troppo marcati, un po’ sovrappeso ma nei punti giusti, tette 2° non troppo soda
ATTITUDINE: Inizialmente meccanica, ma poi si lascia coinvolgere
RATE CONCORDATO: 2VU
RATE EFFETTIVO: 2VU per 60 minuti
SIGLE: DATY, BJ, RAI1
REPERIBILITA’: Ottima (ore 18:00 in settimana)
ZONA: Pista, via Arigò
BARRIERE ARCHITETTONICHE: Scalini per accedere all’androne e ascensore (lei è al 2° piano) obsoleto, piccolo e di difficile accesso
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Leggo le opinioni peraltro un po’ datate dei vari colleghi: non le trovo troppo convincenti, ma intuisco una certa potenzialità della ragazza. Per cui trovandomi in zona, la chiamo con buon anticipo e fisso un appuntamento per il tardo pomeriggio. Al telefono molto cordiale e disponibile, mi fornisce le indicazioni per trovarla. Giunto in loco, mi fa antipaticamente attendere sia al citofono, sia al pianerottolo: la richiamo e magicamente si apre l’uscio.
Nel vederla, trattengo a stento la mia espressione di stupore. Non che sia brutta, né che sapessi di trovare una delle tipe dei suoi vari annunci, ma succede, quando magari ti sei immaginato un viso e te ne trovi davanti uno diverso. Ha stampato in faccia un sorriso fisso e falsissimo e mi parla senza mai guardarmi addosso; è telegrafica e comandina: “non da quella parte, attento al tavolino, la tua roba lì sopra…” che però invece di infastidirmi, mi fa sorridere. Come già descritto, mi elenca i vari livelli di prestazioni e relativi rates: scelgo il piatto più ricco, che le elargisco subito, prima ancora che me lo richieda (tanto ero sicuro che avrei dovuto tirarli fuori in anticipo, così l’ho anticipata. Tiè!). La contrattazione avviene nella stanza dell’amore, che abbiamo raggiunto in tutta fretta per la presenza in casa della sua amica, che io non ho né visto né sentito. Non c’è un comodo talamo, bensì un divano letto alquanto sfondato e rumoroso. Inoltre, durante la decina di minuti di attesa per i suoi preparativi, ho potuto constatare la sua estrema scomodità. Intanto un bel televisore trasmette video e musica italiana. Finalmente arriva, così posso passare anch’io in bagno. E’ un po’ disordinato ma pulito; purtroppo i bidet non è dotato di doccetta, tanto che sono tentato di sciacquarmi le balls nel lavandino; rotolone di carta del discount per l’asciugatura.
Rifletto: in effetti le aspettative della vigilia sono state un po’ disattese, però da un paio di suoi atteggiamenti, mi sembra di avere a che fare con una ragazza un po’ nervosa e impacciata più che con una per sona fredda e macchinettosa. Staremo a vedere.
Siamo nudi l’uno di fronte all’altra a scrutarci, non prendo l’iniziativa per vedere la sua reazione. Quasi di striscio, mi propone un massaggio che accetto nonostante la scomodità del divano. Direi che è brava, non proprio una professionista del settore ma sa dove e come toccarmi. Il massaggio si limita alla mia schiena ed io cerco di metterla a proprio agio con mugugnii di piacere neanche poi tanto falsi. Abbiamo concordato per una durata di un’ora per cui mi chiede se voglio continuare così oppure passare ad un po’ più di azione. Alla mia decisione di cambiare, afferra subito il goldone ancora confezionato, ma la blocco all’istante: “avvicinati un po’” le dico battendo il materasso con la mano sul punto dove la volevo. Sorride e si sdraia al mio fianco.
Cerco di ungermi le mani toccando le sue e comincio il mio massaggio su di lei. I suoi Kg. di troppo non troppo piacevoli alla vista, sono invece un bel toccare. La pelle leggermente olivastra è abbastanza liscia e scorrevole e lei gradisce le mie attenzioni. La sento scaldarsi e avvicinarsi sempre più. La mia azione da fidanzato sensuale si sposta gradatamente verso quella di ingrifato in astinenza e lei apprezza, dimostrandolo anche attivamente. La bacio, lecco e mordicchio in ogni dove; il seno che spesso mi offre non è sodissimo, ma sensibile e reattivo. Tento più volte il FK senza successo: la puttanella si scosta sempre all’ultimo, lasciandomi sempre la speranza di poterlo ottenere: BRAVA. La tocco di sotto, ma non sento particolari umidità, così decido di vedere come reagisce ai colpi di lingua. Depilata e pulita, ha comunque un certo sapore acre, ma non fastidioso. La stimolo dappertutto e sento gonfiarsi tutto l’apparato peraltro molto ordinato e non strabordante. Si muove poco, ma si vede che le piace, se non altro perché è veramente diventata lubrificata. Resisto ad un paio di suoi tentativi di stopparmi, poi mi convinco anch’io che è ora di scopare. Carinamente mi propone il pompino.
Non avevo in mente proprio quello, ma ok, vediamo come te la cavi. Inizia col piede sbagliato, ovvero infilandomi il condom: non obietto, voglio che agisca sentendosi a proprio agio. Comincia come se stesse recitando una poesia a memoria. Un po’ deluso, subisco passivamente le sue slurpate che non sono neanche poi così male. Poi la svolta.
Da una posizione un po’ innaturale, si accuccia col sedere all’altezza del mio fianco ed è un bel vedere tutta quella carne straripante, Riesco ad accarezzarla più agevolmente sulla schiena, spalle, la spettino per bene facendo saltare l’elastico che le tiene ordinata la capigliatura. Sembra dimenticarsi della rigorosa metrica imposta da un poema già scritto e così inizia ad inventare. Affonda di più, muovendosi sinuosamente. Ma la cosa più eccitante è il suo arco dorsale veramente ben arcuato, che termina con ‘sto culo che ora ravano a due mani. E’ fracica. Non perdo tempo e in una sola mossa di alta destrezza e potenza, la sollevo e la impalo con me sotto. Potenza perché insomma, la sollevo a sola forza di braccia; destrezza, perché incredibilmente, centro subito il sacro buco. Nonostante entri come nel burro, non affondo subito al 100%, ma mi limito a qualche colpo di benvenuto. Mi gaso nel vedere le sue smorfie di godimento, e l’espressione che è diventata molto più sensuale. La trapano alla velocità della luce stropicciandole la faccia e quando mi fermo con l’uccello tutto dentro a trapassarla, è lei che sia attiva con mosse da rantolo.
Cambio posizione, passando alla mission: ‘stavolta la lingua in bocca te la ficco. Ma ancora niente da fare. Ad un certo punto la penetro dietro di lei e noto che le piace particolarmente. Le concedo quindi una pecorina da me precedentemente rifiutata, con buona soddisfazione di entrambi. Ho bisogno di un po’ di riposo o quanto meno di un’azione a regimi molto più bassi. Purtroppo lei si ricorda di un impegno preso con un’amica, ma fortunatamente non mi congeda, ma mi prega di voler concludere vista l’obbligazione. Non me la prendo più di tanto, visto che gran parte di quello che volevo l’ho ottenuta. Così lei mi propone un pit stop con cambio gommino e pompa risolutoria. Insomma, come passare da un cocktail martini allo spriz! Conoscendomi, le chiedo di accucciarsi al mio fianco e che al resto ci avrei pensato io. Anche qui, la trovo molto brava; non divaga con la mente, anzi sembra che mi voglia aiutare anche col pensiero. Mi abbraccia, accarezza, mi offre seno e collo. Disperato, mendico un suo FK: puttanissimamente, si avvicina, me lo fa sfiorare, ma anche quest’ultima volta niente. Io intanto preso dall’eccitazione, festeggio come in un gran premio spandendo seme invece del frizzante champagne. Purtroppo, nessuna moina dopo coito.
Ti vendo....... la grinta che non hai
