a me stavano in due, una con il giacchetto leopardato erano studentesse e stavano portando dei lavori da far vedere, erano affollati i vagoni, io ero tra un vagone e l'altro, quello di "fortuna" nella quale ti ci butti purché arrivi al più presto a destinazione sperando di non soffocare tra la calca di persone che si accumula, allora questa ragazza poggiò il sedere sul mio amichetto, scanso malintesi mi spostai per evitare quel gesto dall'apparenza maldestro e spensierato, ma il secondo dopo che me lo riappoggiò guardandomi con sguardo malizioso capì che non era stato un caso, allora esaltai l'amicone tra le sue morbide natiche per farglielo sentire lei eccitata si appoggiò all'amica con la testa per raccontargli l'incontro fortuito a bassa voce senza scostarsi dal mio amicone, tentato allora decisi di conoscerla di più con la mia mano, con grande piacere si lasciò scappare un sospiro di piacere e sorpresa. Arrapato e imbarazzato scostai la mano subito per paura che qualcuno potesse notare quella perversione inaspettata. Tra sorrisi e occhiate maliziose arrivammo a destinazione, io gobbo che mi allontanavo tra la folla mentre loro due più l'altra amica che le aveva raggiunte dall'altro vagone mi guardavano incuriosite tranne la felina che mi aveva eccitato. ahh.. sono queste le giornate che adoro trenitalia 
ps. stavo per andare ad un appuntamento per incontrarmi con una pantera, vi lascio immaginare come è andata dopo 
gente che dimostra di essere al di sopra della media come intelligenza, sarcasmo e spirito
Caro Carlinno, ho letto con sincera emozione il tuo racconto. Devi sapere che non ho mai conosciuto mio padre, in quanto mia madre mi concepì a seguito di un incontro fortuito ed occasionale con uno sconosciuto che non rivide mai più. Da piccolo mi donò un ciondolo particolare appeso ad un laccetto, una moneta da mezzo dollaro con un piccolo foro, me lo mise al collo e mi spiegò la sua importanza: questo mezzo dollaro era l'unico legame con il mio genitore, che conobbe su un treno durante un viaggio verso la Grecia. Ricevette il suo seme in bocca e questo scese dentro di lei ma, anziché proseguire il suo naturale percorso, si fermò nel suo grembo e diede alla luce il sottoscritto. Mia madre mi ha sempre parlato di questo bel giovane rimasto nel suo cuore (e nella sua pancia) ed io, come ben saprai comprendere, sono cresciuto con numerosi irrisolti. Non mi aspetto che tu mi riconosca come tuo figlio,ma potremmo conoscerci, vederci qualche volta senza impegno, ma soprattutto, posso chiamarti papà? Ciao Sesara.....a dimostrazione di quanto da me risposto a qw...che GF è pieno di gente con spiccato senso dell'umorismo, sarcasmo e intelligenza sopra la media, il tuo scritto ne è la conferma.... leggo con molto piacere i tuoi post e ho sempre ammirato la schiettezza e l'umorismo con cui li scrivi,nonchè lo stile descrittivo degni di un autore del miglior Bagaglino... tornando a quanto da te scritto, sarei felicissimo, nonché orgoglioso di averti come figlio, ma vedi...è tecnicamente impossibile, il corpo umano è fatto in modo tale che ogni canale viaggia per conto suo, magari attaccato ad un altro, separato da una sottilissima membrana, ma pur sempre separato...quindi mi dispiace darti questa delusione ma no...proprio non posso essere io la persona che cerchi. Per quanto a conoscerci...perché no? Mi farebbe piacere (ma non per i motivi da te menzionati) e magari farci due chiacchiere e due risate con un buon caffè!!!! Buona serata!!!
è luiiii o non è luiiiiii
Megabyte lo sai che mi ricordi qualcuno? Ma non so chi... ahhahahahahha
cit.
Caro Carlinno, ho letto con sincera emozione il tuo racconto. Devi sapere che non ho mai conosciuto mio padre, in quanto mia madre mi concepì a seguito di un incontro fortuito ed occasionale con uno sconosciuto che non rivide mai più. Da piccolo mi donò un ciondolo particolare appeso ad un laccetto, una moneta da mezzo dollaro con un piccolo foro, me lo mise al collo e mi spiegò la sua importanza: questo mezzo dollaro era l'unico legame con il mio genitore, che conobbe su un treno durante un viaggio verso la Grecia. Ricevette il suo seme in bocca e questo scese dentro di lei ma, anziché proseguire il suo naturale percorso, si fermò nel suo grembo e diede alla luce il sottoscritto. Mia madre mi ha sempre parlato di questo bel giovane rimasto nel suo cuore (e nella sua pancia) ed io, come ben saprai comprendere, sono cresciuto con numerosi irrisolti. Non mi aspetto che tu mi riconosca come tuo figlio,ma potremmo conoscerci, vederci qualche volta senza impegno, ma soprattutto, posso chiamarti papà?
Che delusione... un altro irrisolto da aggiungere al mio triste bagaglio... Se nei prossimi giorni leggerai di un giovane uomo trovato impiccato sotto un ponte con un laccetto a cui è attaccato mezzo dollaro, saprai a chi attribuire tale insano gesto... Ovvero alla mia scarsa conoscenza in materia di biologia, per cui ignoravo che faringe e utero non fossero comunicanti... Scherzi a parte, grazie dei complimenti, che ricambio sinceramente per il tuo bel racconto, al di là delle sciocchezze che ho scritto.
