Fanno la comunione e vanno in trip. Ostie allucinogene, delirio a messa
Volevano fare la comunione,sono andati in trip. Succede a Campobasso. E' domenica mattina, quella appena passata. Il quartiere gremisce la chiesa del Santo Spirito. Sembra tutto normale, con la funzione che procede come di consueto. Ma all'improvviso la messa si trasforma nel caos.
E' il momento dell'eucarestia. Un tranquillo rito ecclesiastico diviene uno spin off dei Blues Brothers quando i fedeli cominciano a ingerire le ostie. I fedeli sembrano imbizzarriti. In tanti sostengono di vedere il proprio santo prediletto. Altri sono colpiti da visioni infernali, abbracciano i crocifissi. Qualcun altro sottrae il calice al prete per berne il contenuto, due anziane inseguono don Achille e lo colpiscono ripetutamente con le loro borsette. Secondo loro don Achille è posseduto dal demonio. Il parroco è costretto a fuggire dalle due vecchine che pensano di essere nel film L'esorcista e si nasconde in un confessionale.
La scena è apocalittica. Ma don Achille non si rassegna, raggiunge a fatica la sagrestia e chiama la polizia. Le forze dell'ordine vengono accolte come i "cavalieri dell'apocalisse". Qualcuno giura di aver sentito risuonare il settimo sigillo. Alla fine l'edificio viene sgomberato. I poliziotti restano choccati: "Mai visto niente del genere e sono stato al G8" dichiara uno di loro.
Ma che cosa è successo davvero nella chiesa del Santo Spirito? Mulder e Scully non sono arrivati a risolvere il mistero, e allora ci si deve accontentare di quello che sostiene la polizia scientifica: il fenomeno è stato spiegato con la definizione di "ergotismo", una intossicazione cronica di origine alimentare provocata da farine di cereali contenenti gli sclerozi della segale cornuta, il principio di base dell'LSD. Pare infatti che la farina usata per le ostie fosse infetta e allucinogena. L'effetto di questa droga è quasi istantaneo e sopravviene in meno di un minuto quando è assunta sotto questa forma. Chi ha contaminato la farina? Secondo qualcuno c'è lo zampino del diavolo.
http://affaritaliani.libero…
Volevano fare la comunione,sono andati in trip. Succede a Campobasso. E' domenica mattina, quella appena passata. Il quartiere gremisce la chiesa del Santo Spirito. Sembra tutto normale, con la funzione che procede come di consueto. Ma all'improvviso la messa si trasforma nel caos.
E' il momento dell'eucarestia. Un tranquillo rito ecclesiastico diviene uno spin off dei Blues Brothers quando i fedeli cominciano a ingerire le ostie. I fedeli sembrano imbizzarriti. In tanti sostengono di vedere il proprio santo prediletto. Altri sono colpiti da visioni infernali, abbracciano i crocifissi. Qualcun altro sottrae il calice al prete per berne il contenuto, due anziane inseguono don Achille e lo colpiscono ripetutamente con le loro borsette. Secondo loro don Achille è posseduto dal demonio. Il parroco è costretto a fuggire dalle due vecchine che pensano di essere nel film L'esorcista e si nasconde in un confessionale.
La scena è apocalittica. Ma don Achille non si rassegna, raggiunge a fatica la sagrestia e chiama la polizia. Le forze dell'ordine vengono accolte come i "cavalieri dell'apocalisse". Qualcuno giura di aver sentito risuonare il settimo sigillo. Alla fine l'edificio viene sgomberato. I poliziotti restano choccati: "Mai visto niente del genere e sono stato al G8" dichiara uno di loro.
Ma che cosa è successo davvero nella chiesa del Santo Spirito? Mulder e Scully non sono arrivati a risolvere il mistero, e allora ci si deve accontentare di quello che sostiene la polizia scientifica: il fenomeno è stato spiegato con la definizione di "ergotismo", una intossicazione cronica di origine alimentare provocata da farine di cereali contenenti gli sclerozi della segale cornuta, il principio di base dell'LSD. Pare infatti che la farina usata per le ostie fosse infetta e allucinogena. L'effetto di questa droga è quasi istantaneo e sopravviene in meno di un minuto quando è assunta sotto questa forma. Chi ha contaminato la farina? Secondo qualcuno c'è lo zampino del diavolo.
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