Il più dispiaciuto era il cliente, un astigiano. Quando i carabinieri del nucleo investigativo sono entrati nell’appartamento-alcova di corso Alessandria, ha mormorato: «Non potevate aspettare qualche minuto? Stavo finendo...e poi che male c’è? Ero con una donna..» Una battuta che ha fatto sorridere i carabinieri che da tempo tenevano sotto controllo l’appartamento in un condominio.
La «collaboratrice»
A gestire l’«attività» una casalinga cinese, che, a sua volta, dava ospitalità ad una connazionale sui 30 anni, poi sorpresa con il cliente. «Siamo partiti da un’indagine nell’ambito di un servizio finalizzato al contrasto dell’immigrazione clandestina e dello sfruttamento della prostituzione» hanno spiegato i militari guidati dal maggiore Marco Pettinato. E il colonnello Fabio Federici, comandante provinciale dell’Arma, sottolinea: «Questo e altri servizi vengono svolti anche e soprattutto per verificare la presenza sul territorio di immigrati clandestini e le informazioni raccolte vanno a far parte della nostra banca dati: non vogliamo lasciare nulla al caso».
Nessuno, del resto, in zona si era accorto dell’«attività» svolta dalla locataria dell’appartamento e dalla sua «collaboratrice». L’andirivieni di clienti era scandito sulla base di appuntamenti dati con molta discrezione e a loro si chiedeva la massima riservatezza. Niente schiamazzi, parole sussurrate, un «flusso» gestito con attenzione proprio per evitare di insospettire qualcuno. Dopo la retata l’appartamento è stato posto sotto sequestro.
A Montegrosso
Giro di vite contro la prostituzione, da strada in questo caso. a Montegrosso. Il sindaco, Marco Curto, ha firmato un’ordinanza che prevede sanzioni contro «lucciole» e clienti. Almeno fino al 30 settembre «è fatto divieto di esercitare l’attività di meretricio» con l’«esibizione di nudità e abbigliamento indecoroso», considerando anche i rischi igienico-sanitari e a quelli legati alla viabilità (per la «turbativa» causata dalla frequenta sosta pericolosa di auto sulle strade»
. Sembra un atto quasi scontato, ma non lo è, perchè con questa ordinanza si dà modo alle forze dell’ordine di intervenire sanzionando anche i clienti.
E non è la prima volta che Montegrosso diventa «capofila» nella lotta alla prostituzione. Questo, in particolare, grazie al lavoro svolto dal locale comando Stazione. I militari dell’Arma al comando del maresciallo Gatto - come viene fatto notare in paese e nella zona - hanno da tempo ingaggiato una sorta di battaglia quotidiana contro il malaffare che deriva dalla prostituzione. I controlli sono sempre più assidui, ma le sanzioni sono ovviamente quelle stabilite per legge e queste non si può derogare. L’impegno, da parte del Comune e del sindaco Curto, di carabinieri e della stessa polizia locale, resta comunque massimo. Si spera che in questo modo il fenomeno possa essere arginato, soprattutto nei mesi estivi dove è maggiore la presenza di clienti sulle strade.
Spera per il meglio e aspettati il peggio
La «collaboratrice»
A gestire l’«attività» una casalinga cinese, che, a sua volta, dava ospitalità ad una connazionale sui 30 anni, poi sorpresa con il cliente. «Siamo partiti da un’indagine nell’ambito di un servizio finalizzato al contrasto dell’immigrazione clandestina e dello sfruttamento della prostituzione» hanno spiegato i militari guidati dal maggiore Marco Pettinato. E il colonnello Fabio Federici, comandante provinciale dell’Arma, sottolinea: «Questo e altri servizi vengono svolti anche e soprattutto per verificare la presenza sul territorio di immigrati clandestini e le informazioni raccolte vanno a far parte della nostra banca dati: non vogliamo lasciare nulla al caso».
Nessuno, del resto, in zona si era accorto dell’«attività» svolta dalla locataria dell’appartamento e dalla sua «collaboratrice». L’andirivieni di clienti era scandito sulla base di appuntamenti dati con molta discrezione e a loro si chiedeva la massima riservatezza. Niente schiamazzi, parole sussurrate, un «flusso» gestito con attenzione proprio per evitare di insospettire qualcuno. Dopo la retata l’appartamento è stato posto sotto sequestro.
A Montegrosso
Giro di vite contro la prostituzione, da strada in questo caso. a Montegrosso. Il sindaco, Marco Curto, ha firmato un’ordinanza che prevede sanzioni contro «lucciole» e clienti. Almeno fino al 30 settembre «è fatto divieto di esercitare l’attività di meretricio» con l’«esibizione di nudità e abbigliamento indecoroso», considerando anche i rischi igienico-sanitari e a quelli legati alla viabilità (per la «turbativa» causata dalla frequenta sosta pericolosa di auto sulle strade»
E non è la prima volta che Montegrosso diventa «capofila» nella lotta alla prostituzione. Questo, in particolare, grazie al lavoro svolto dal locale comando Stazione. I militari dell’Arma al comando del maresciallo Gatto - come viene fatto notare in paese e nella zona - hanno da tempo ingaggiato una sorta di battaglia quotidiana contro il malaffare che deriva dalla prostituzione. I controlli sono sempre più assidui, ma le sanzioni sono ovviamente quelle stabilite per legge e queste non si può derogare. L’impegno, da parte del Comune e del sindaco Curto, di carabinieri e della stessa polizia locale, resta comunque massimo. Si spera che in questo modo il fenomeno possa essere arginato, soprattutto nei mesi estivi dove è maggiore la presenza di clienti sulle strade.
Spera per il meglio e aspettati il peggio
