Credevo di star con la vispa Teresa, quand'ecco spuntare la torre di Pisa

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Dopo aver smadonnato perché avevo perso un sacco di tempo a scrivere una bella rece con il tablet e mi è semplicemente svanita aggiornando la pagina, sono di nuovo a raccontare la mia esperienza con Teresa, trans brazil bruna con fisico slanciato e culo grande il giusto senza esagerare, poppe una terza rifatta non a livelli di eccellenza ma passabili, bella bocca e capelli naturali. Erano circa le 22,30 quando svolto dalla prenestina sulla togliatti in direzione cinecittà, e vedo ferma vicino la fermata del bus una stanga con tipica fisicità trans, solo che non posso fermarmi perché seguito da altre macchine in coda, quindi decido di fare il giro e ripassare. Sfortuna vuole che nel frattempo sia arrivato l'autobus, e la tgirl lo prende al volo. Inizio a seguirlo e cerco di affiancarlo per farmi vedere dalla tipa e magari tentare un abbocco in driving, ma proprio mentre lo faccio il bus svolta per una strada laterale e mi lascia come un fesso sulla togliatti. Appena possibile svolto e cerco di riprendere il percorso del bus verso l'interno di centocelle, naturalmente senza esito. Mi ricordo allora di uno scannatoio trans su via tor de' schiavi, mi dirigo lì e chi ti trovo proprio davanti al cancello? Esatto, Teresa. Di fianco al cancello c'è un vialetto carrabile che porta ad un box su strada, quindi mi ci metto con la macchina, a motore spento e finestrini abbassati, ostentando indifferenza. La tgirl sta parlando al telefono, quando finisce si gira e si avvicina, salutandomi:
Ciao.
ciao, che fai?
sto aspettando mia amica che non ho le chiavi.
ah ho capito, sei bella.
como?
si come no, como pisa e lecco, ho detto che sei bella, vosse es muito bonita.
ah, capito, parli portoghese?
no, solo due parole.
ah, capito.
ti ho visto alla fermata e volevo darti un passaggio, ma poi hai preso il bus e ti ho seguita.
scusa no capito.
ho detto che ti ho vista e mi sei piaciuta, allora ti ho seguito fino a qui.
scusa no capito.
sei bella e c'hai un bel culo, allora ti sono venuto dietro.
scusa no capito.
AHO' ME LO FAI UN BOCCHINO?
ah, un boquito... ce l'hai belo casso?
sali e vedi tu, così decidi.
Abbattute le barriere linguistiche, Teresa sale in macchina e mi chiede di farle vedere l'uccello, le faccio notare che siamo in mezzo alla strada, e che sarebbe meglio entrare in casa e fare le cose con calma. Mi spiega che non ha le chiavi, e propone un giro otr, ma sono contrario e rifiuto. Mi dice allora di andare un po' più avanti sul vialetto fino alla serranda del box e di consumare lì, ma le dico che non è neanche pensabile: credendo che si tratti del fatto che siamo in mezzo alla strada mi dice che tanto non passa nessuno, ma io le rispondo che il vero motivo è che ci troviamo in divieto di sosta. In realtà nelle vicinanza ci sono un bar e una pizzeria ancora aperti, e uno sputtanamento del genere non mi serve proprio. Si apre la camicetta mostrandomi il seno e mi chiede se mi piace, rispondo tuffandomi sui capezzoli e succhiandoli con vigore, con apprezzamento manifesto da parte sua, che mi slaccia i pantaloni e tira fuori il mio uccello. E' di suo gradimento, le chiedo di baciarlo ma rifiuta, in compenso si apre il jeans e mi ci porta una mano per farmi afferrare quella che sembra la cloche di un boeing 747. Cara Teresa, pur essendo un appassionato di videogiochi non ho mai avuto feeling con i simulatori di volo, e non mi sembra il caso di iniziare a 50 anni, quindi rinfodera 'sta bajaffa. Le dico che se non possiamo entrare facciamo la prossima volta, e ci scambiamo i numeri di cellulare. Me ne vado, passano dieci minuti e mi richiama, dicendo che la sua amica è arrivata e che è a casa, se voglio andare, cosa che naturalmente faccio. Ci accomodiamo nella tromboroom, spaziosa e pulita, con letto matrimoniale, e dopo trattativa neanche troppo combattuta ci accordiamo a vu-35 per bbj senza cim. Mi abbasso i pantaloni e mi metto ai piedi del letto, ma Teresa mi chiede di spogliarmi completamente e di stendermi vicino a lei, poi mi bacia con fk, che accetto perché mi spiega che stasera non stava lavorando ma era solo uscita. Bacia in modalità gfe, a me molto gradita, quindi inizia a baciarmi partendo dal petto fino ad arrivare in zona rossa, sulla quale si applica con leggere slinguatine alternate ad affondi deep sapientemente portati a termine. Come detto la tipa ci sa fare, e ad un certo punto le chiedo anche il lato B. Si scosta e ricominciamo la solfa:
come scusa? no capito
mi dài il culo?
no capito.
ti voglio inculare.
no capito.
fare amore con te anche dietro.
a questo punto si mette in ginocchio sul letto con l'obelisco in tiro, e credo per un momento di aver decretato la mia rovina, nel senso che non vorrei abbia frainteso su quale dietro vada deflorato, per cui mi faccio coraggio e le metto una mano sul culo, dicendo scopare questo.
Mi risponde "cinco de mais".
Cazzo, penso, a volte trovi la cultura dove meno te l'aspetti: questa conosce la letteratura italiana, e per farmi notare la defaillance del mio uccello di fronte alla sua esagerata erezione, cita con delicatezza e senza voler infierire la poesia "cinco de mais" ovvero "5 maggio" del Manzoni, liberamente riadattata ala circostanza: "Ei fu. Siccome flebile, con un legger sospiro, stette l'uccello immobile, di fronte a siffatto tiro". Che classe!
Brava, le dico, e mi avvicino al culo, ma lei insiste e ribatte "cinco euro de mais": bella mia, dove caxxo li trovo adesso cinque euro de mais? Facciamo che ti dò i 5 euro e poi ti compri i cereali che ti pare a te. Una volta capito che il supplemento per il lato b è di 5 euro, andiamo avanti. Mi gomma e me la pompo per un po' doggy style, non disdegnando di schiaffeggiare leggermente quelle due belle chiappe, senza obiezioni da parte sua. ad un certo punto mi chiede di girarci, perché dice che mi vuole guardare in faccia mentre me la faccio, e nel contempo si mena l'attrezzo a ritmo con i miei affondi. Quando sto per venire mi chiede di farlo su di lei, per cui esco, sgommo e cobbo copiosamente, riprendendomi una personale rivincita e annichilendo con la mia venuta torrenziale le quattro gocce di leche che ha saputo produrre lei con la sua mazza. Alla fine pulizie di rito con salviettine umide e scottex asciutto, bacetti e saluti con richiesta di rivederci. Non ci sono riuscito perché nel frattempo si è spostata due volte, ora dovrebbe stare dalle parti di monteverde, però ho intenzione di tornarci per il rate e per il misto gfe/safada anche se non è il massimo come bellezza, comunque gradevole e femminile, mazza a parte... Lascio due numeri di cellulare, anche se facendo una ricerca in rete uno non risulta e l'altro porta ad una tgnocca che sembra stare a Torino ma che non mi sembra proprio lei, a meno che non mi sia rimbambito o che sia superfotoshoppata.
Un saluto a tutti.