Ciao Hardanal. Mi hai fatto ricordare le più faticose peregrinazioni di strada. Inevitabilmente qualche volta, per introdurre l’atmosfera, l’ho scritto anche nelle recensioni da quale estenuazione l’incontro era stato preceduto. Ho provato a riguardarle, ma vedo che non mi è mai venuto di quantificare i chilometri e adesso non saprei ricostruirli, lo farò la prossima volta, per curiosità. La metrica naturale del mio girovagare sono stati i tempi del giorno e della notte, fino all’alba, e una volta i CD!
“…Ultimamente ho patito il vuoto post-ferragostano, e la notte si stava dissipando in quelle circolarità ossessive tipiche dell’amor stradale: la visita di postazioni tristemente sguarnite, il secondo controllo, una rotonda dopo l’altra, alle stesse postazioni sempre sguarnite, il dubbio se tornare ancora dalle poche ben conosciute certamente in servizio, mentre il CD nell’autoradio riprende di nuovo dalla traccia 1, come il più implacabile orologio del tempo perduto”.
Menziono invece un classico autore milanese che raggiunse la meritoria soglia dei 223 km di puro puttantour diurno:
http://gnoccaforum.com/esco…