Gnocca forum
Rosaescort
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panettiefiga
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L'ANONIMO INNOMINABILE l'aveva convinto. Doveva morire. Così x l'avevano rapito. Era legato ed imbavagliato nel suo garage. Era nudo e bendato e sembrava morto. Tanto per non annoiarsi l'avevano tormentato e bruciacchiato un po', ma senza ucciderlo. Grosse macchie di urina gli colavano sulla guancia sinistra. Aveva degli strani buchi rossi sulla guancia destra. Prima aveva bestemmiato, ma senza ottenere risposta. Spaventato aveva detto: 'Un pranzo nudo è naturale per noi, noi mangiamo sandwiches di realtà'. Naturalmente l'avevano ignorato. Ora si preparavano a segarlo, anche se L'anonimo INNOMINABILE diceva che non era sufficiente, per quello che aveva fatto. Erano proprio intenzionati a fargliela pagare. Fuori era una tiepida serata di inverno, l'aria era leggermente frizzante, non si sentiva un rumore. Dremelexxx disse: 'Ha bestemmiato di nuovo'. In un certo senso si sentiva in colpa. Continuava a venirgli in mente Hermenegildo ed il modo in cui gli diceva sempre 'Non posso vivere senza di te'. Improvvisamente si udì lo scoppio di una granata e degli uomini in tuta mimetica piombarono nel garage. Un frammento di cervello schizzò sulla parete di fronte, mentre l'anonimo INNOMINABILE piombava a terra, morto sul colpo. Dremelexxx fu inquadrato dal laser di uno degli uomini armati. Fu l'ultimo dolore che provò. Poi più nulla. Uno degli uomini armati si avvicinò all'uomo nudo e bendato. Dietro il casco antiproiettile si intravvedeva un'espressione schifata. 'Controllate come sta il Presidente della Repubblica' - disse. Poi il Presidente della Repubblica morì.

coi suoi "Se deve partire un bacio, 
che sia di quelli che non scordo piu'"
panettiefiga
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... Ti nascondi dietro il norme di dremelexxx, in realtà sarai un utente storico.. Non ti resta che svelare il tuo precedente nick...un nick importante di Gf, questi i nick che servono a GF.. Bentornato concludi tu la storia
coi suoi "Se deve partire un bacio, 
che sia di quelli che non scordo piu'"
Dremelxxx
Wannabe (0 post)
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Tic tac tic tac tic tac
Il tempo scorre inesorabile e la malinconia mi assale.
Forse è per questo che sempre più spesso mi ritrovavo trasognante alla finestra a rimirare il cielo, alla ricerca di quegli astri che, stanchi dell’indifferenza umana, tracciavano nel firmamento il loro necrologio, cadevano e morivano.
Ma quella notte qualcosa cambiò. Una gelida folata sfuggì dalle tenebre e graffiò il mio viso riportandomi alla realtà: la notte di San Lorenzo era passata ormai da tempo, inutile sperare in una replica che non ci sarebbe mai stata…..
I primi fiocchi di neve incominciarono a cadere. La mia mente si abbandonò dinnanzi a quel soffice spettacolo e, come per incanto, riaffiorarono lontane rimembranze che pensavo ormai perdute.
Rividi quel mondo virtuale, popolato da Lucciole giocose ed Individui gaudenti che cercavano invano di acchiapparle.
Mi abbandonai ai ricordi, e mi lasciai ricondurre in quel luogo gioioso.
In punta di piedi rientrai …..
Non udii l’usuale allegro vociare, solo il deserto mi si parò davanti.
Mi addentrai tra quelle lande desolate in cerca di amici, ma non c’era anima viva.
Poco più avanti, su un palco traballante, un consumato Attore metteva in scena uno spettacolo su Principessa, la sua gatta, per uno sparuto pubblico non pagante che timidamente gli batteva le mani.
Ma dove son finiti tutti?
Guardingo, proseguii il mio cammino in quei luoghi un giorno a me cari.
D’un tratto incappai in un capannello di gente. C’era un gran fermento.
Ma aimè, non era il femmineo frutto proibito il protagonista di tutto questo vociare: un atroce omicidio si era compiuto.
Mi feci largo tra i curiosi. A fatica guadagnai la prima fila di quel funereo spettacolo.
L’imponente figura dell’ispettore Panetti sovrastava la scena. Una telefonata nella notte l’aveva strappato dal caldo abbraccio della sua amata e condotto in quel gelido inferno. Ora è li, attonito, che osservava quel corpo senza vita affogare nel suo stesso sangue.
La folta chioma e la possente muscolatura non lasciavano dubbi: era hermenegildo, lo stolto del paese.


Caro Panetti, ora lascio a te l’onere di scrivere il finale di questa macabra storiella di fantasia.
Si scherza, naturalmente!
Così, se vorrai, potrai redimere o addirittura far resuscitare il povero e forse innocente hermenegildo.
Vedo, che a ragione, ti sta molto a cuore la resurrezione del forum.
Questo ti fa onore!
Quindi, se vedrai una stella cadente, esprimi un desiderio. Se sarai fortunato, si avvererà.
franceschino
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La Donna, il Sogno & il Grande Incubo
questa notte incontrerò
mentre nel mondo tutti dormono
forse anch'io mi sveglierò
con la sveglia scarica ormai
e con mia madre che mi dice "dai,
come fai tutte le volte a non svegliarti mai"

Mi son andato a risentire sta canzone...ma non capisco lo stesso.....
Quello che si prova non si può spiegare qui ...
Keul
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Belin, ma perchè mai avrei dovuto ammazzare una buzzicona? Per farci i dadi o le scatolette per i gatti??
NON DIR DI ME SE DI ME NON SAI. PENSA DI TE E POI DI ME DIRAI.
panettiefiga
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Il cadavere giaceva supino in una discarica. Il maresciallo Legendarius venne avvisato mentre faceva una doccia. Era una calda giornata di inverno, l'aria era ferma, ma non aveva molta importanza, ora. Giunto sul posto, Legendarius si guardò intorno. Il luogo gli sembrava senz'altro familiare, nonostante fosse una zona semicentrale. Il cadavere apparteneva ad una donna, giovane e grassa. Non aveva documenti o segni di riconoscimento particolari. Era pieno di curiosi e Legendarius si affrettò a far sgombrare la zona, per poter lasciar svolgere le indagini ai suoi. Il corpo aveva una cicatrice su un piede. Come sempre in questi casi pensò a sua madre, dopodichè chiamò a rapporto i suoi. C'erano delle notizie da analizzare, ma niente di più. Ci voleva un grosso colpo di fortuna. Ma Legendarius non era propenso a farsi demoralizzare. Qualche anno prima, nel 1951, Franceschino gli aveva detto: 'Tanto và la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino', e ciò era molto importante, più importante del cadavere che gli era toccato oggi. Tornò a studiare il corpo. Sotto il ginocchio vide uno strano graffio. Qualcosa scattò nel suo cervello. Aveva capito una cosa: gli omicidi non si risolvono così facilmente, neanche con un grosso colpo di fortuna. Di nuovo pensò a sua madre e se ne andò al mare. Avrebbe letto il nome dell'assassino sul giornale di domani. La sua faccia gli era comparsa davanti improvvisamente, dal buio della mente. Era un uomo, si chiamava keul . Ormai ne era certo: non per niente era un chiromante, da molto tempo. Certo, non avrebbe potuto confessarlo a nessuno, nemmeno a Franceschino, ma un chiromante non ha mai la vita facile. Prima di andarsene, qualcuno aveva detto: addio, Legendarius. Ma sì, addio..... Poi uno squillo assordante.. Era la sveglia sopra al comodino.. Cazzo era un sogno o forse no....
coi suoi "Se deve partire un bacio, 
che sia di quelli che non scordo piu'"
Moscarossa