Ecco la mia disavventura.
Incontro Camelia in una notte piovosa della scorsa settimana, contando sul fatto che il maltempo terrà lontane le tante astronavi che pattugliano la zona.
Non è sulla sua solita mattonella, all'imbocco di via Varese, dove staziona una nuova ragazza, bensì qualche metro più avanti, all'inizio della Sp29 per Turate.
Non è difficile riconoscerla: 160 cm e fisico xxl, ma tutto sommato proporzionato. Viso carino, pelle chiara e morbida, trucco minimal e pettinatura un po' demodé. Capello nero, mosso, alle spalle. Gonna corta, giacca e stivaletti di pelle nera.
Mi offre il classico bocca-figa a vu-20, che accetto subito senza approfondire sui contenuti.
Sale in auto e mi si rivolge subito in inglese, lingua che parla discretamente, avendo trascorso alcuni mesi a Londra come cameriera.
Piacevolmente sorpresa di trovare un italiano che capisce e parla la lingua, diventa loquace e mi racconta un po' di fatti suoi, della sua famiglia e di come e perché sia finita a fare la otr in Italia.
I primi dieci minuti trascorrono così, a chiacchierare.
Poi prende l'iniziativa, si spoglia nella parte inferiore, si mette carponi sul sedile passeggero, mentre io lucido il birillo con una salviettina umida, da lei fornita.
Mi preparo a ricevere un buon bbj, ma lei si china su di me ed inizia a baciarmi petto e collo. Anche qualche fk, che però non apprezzo particolarmente per il modo frenetico con cui agita la lingua, a mo' di frullatore.
Mentre si prende cura dei miei capezzoli, io mi occupo del suo rai1, che in breve diventa sempre più umido e caldo. Pussy rasata e profumata, che sembra apprezzare davvero la digitalizzazione, sia interna che esterna, al punto tale che a breve mi ritrovo con la mano tesa, aperta, come a chiedere l'elemosina, con lei che la cavalca con movimenti ritmici del bacino, sempre più rapidi.
Il respiro si fa breve, geme, si allaga e infine viene o finge di venire. E mentre gode, da ragazza dolce e gfe, si trasforma in vampiro e mi azzanna al collo, lasciandomi i segni del morso e un livido tipo succhiotto.
Mi chiede di togliere la mano dal grilletto, perché dopo il piacere le dà fastidio essere toccata.
Sono passati altri 10 minuti e, tra me e me, penso: bene, finalmente si comincia.
Lei invece esce le tette, due bei seni prosperosi e sodi, e me li ficca in bocca, invitandomi a succhiare forte, sempre più forte.
Con le mani mi prende la testa e la stringe al suo petto, quasi mi soffoca. Trenta secondi dopo riprende a sgrillettarsi, poi porta la mia mano al suo rai1 e ricomincia a cavalcarla.
È di nuovo calda e umida, più di prima, e in breve viene una seconda volta, mordendomi di nuovo sulle labbra e infilandomi le unghie nella carne dell'avambraccio.
Piccola pausa. Si rinfresca la pussy con una salviettina e mi chiede: "

o you like pompino?"
"Of course" rispondo io, e allargo le gambe invitandola all'imbocco.
Sono trascorsi altri 10 minuti e finalmente sembra arrivato il mio turno.
Ma non è così. Lei ancora non è sazia e mi chiede " You pompino to me, please". E con un'agilità inaspettata si mette in posizione per ricevere un daty.
Indeciso sul da farsi, leccarla non mi entusiasma, pur sapendo di essere il primo della serata ed avendola trovata fresca e profumata, ma non volendo nemmeno contraddirla, col rischio di rovinare il sogno.
Sogno che, proprio in quel momento, viene interrotto dai fari abbaglianti di un auto che mi appare di fronte e mi sfanala. Non si tratta del solito controllo, ma del proprietario del capannone posto alla fine della stradina di campagna in cui ci siamo imboscati.
Camelia mi spiega che il suo hobby è passare le serate ad allontanare punter dalla sua proprietà, e che è meglio andarcene.
In breve ci rivestiamo, e il sogno è già diventato un incubo: mi trovo a dover percorrere in retromarcia una stradina dissestata di campagna, con le luci di uno stronzo che mi accecano, in una notte buia e piovosa, con il rischio di finire nei campi, che stanno mezzo metro sotto al livello della strada.
Piano piano e non senza difficoltà, riesco a raggiungere la via maestra. Riporto Camelia alla sua postazione e le lascio comunque i vu-20 per la bella mezzora trascorsa.
Lei si scusa e mi invita a tornare il giorno dopo, per finire il sogno. Ma non tornerò.
PRO: ragazza simpatica e molto partecipe. Non mette fretta. E, a scanso di equivoci, sottolineo che la prima cosa che ha estratto dalla borsa, insieme alle salviettine, è stato il condom. Quindi, per chi vuole viaggiare coperto, non ci sono problemi.
CONTRO: imbosco pessimo, vicinato ostile, e se la fate godere rischiate di tornare a casa con segni e lividi evidenti. Io porto ancora oggi sul collo il suo marchio di genuinità.