Dice che la cugina (che sta ancora aspettando il suo primo cliente, visto che l'ho sempre vista in postazione) le ha detto che stava troppo tempo e quindi ora non concederà più di 5 minuti. Le ho detto addio e che non sarei più tornato. Complimenti alla cugina, l'invidia ha trionfato.
Le colleghe stronze e invidiose sono sempre la rovina di noi clienti e sono quelle che fissano i "cartelli" perché odiano il libero mercato creato da chi concede tempi e prestazioni come vuole lei, dato che rovina la piazza a quelle che invece possono guadagnare solo in presenza di un "monopolio".
A me era capitata un'esperienza simile in un bordello austriaco: avevo negoziato una serie di sigle a un dato prezzo con una ragazza evidentemente nuova del mestiere, di quelle non ancora incallite da anni di professione, persino entusiaste; tuttavia non ne avevo certo approfittato: ci eravamo accordati su una combinazione prezzo/prestazione che era secondo me autenticamente onesta e conveniente per entrambi. Ebbene, prima che ci appartassimo, lei si era allontanata per due minuti con una scusa e poi, di ritorno da un convegno con certe sue presunte "amiche" scassacazzo, aveva sostenuto che loro le avevano detto che non poteva fare quei prezzi, che nessuna lì forniva quei servizi per quelle cifre e altre (letterali) puttanate di questo genere (naturalmente false, perché in quello stesso posto avevo già ottenuto la suddetta prestazione a quel prezzo anche da altre operatrici: bastava mercanteggiare e trovare quelle giuste e disponibili). Pur vergognandosi, la ragazza, spinta da quelle arpie, mi aveva chiesto di correggere al rialzo, quasi del doppio, il prezzo concordato, benché la trattativa si fosse già precedentemente conclusa, con tanto di stretta di mano.
Morale: anche se era carinissima e la prestazione concordata era incredibilmente allettante, le avevo spiegato che o rispettava i patti o aveva perso un cliente. Alla fine, avremmo trovato un compromesso che salvasse per lo meno la sua dignità agli occhi di quelle stronze delle sue colleghe e le avrei promesso 20 di mancia in più alla fine, soltanto se mi fossi trovato davvero bene con lei e se avesse rispettato alla lettera i termini della prestazione concordata, ma non certo i 100/200 in più che le sue pessime consigliere le avevano suggerito di pretendere.
(Aggiungerò che, probabilmente per via della freschezza e relativa "innocenza" della ragazza, si sarebbe in effetti trattato di una "stanza" superlativa, tanto che avrei naturalmente accettato alla fine di corrisponderle quei pur truffaldini 20 in più su cui avevamo di fatto raggiunto un compromesso).
Ma è chiaro che ovunque vi è più di una prostituta su uno stesso luogo di lavoro, si creano questo genere di insopportabili "cartelli", che vanno combattuti dai clienti nell'unico modo possibile: mi cambi i patti in negativo? E allora io me ne vado da un'altra, creando così un mercato autenticamente concorrenziale, in cui per guadagnare certi soldi devi fornire un certo servizio.
Benissimo dunque hai fatto a dirle che non saresti più tornato: i miei complimenti. E so anch'io che a volte si ragiona col cazzo e si cede ai ricatti, è fatale, ci sono caduto anche io. Ma, se ci si riesce, bisogna avere il coraggio di farsi rispettare e di mandare affanculo quelle che trattano i clienti come polli da catena di montaggio.