Bravo, bello bello, io che non sono sposato mi son sentito male al posto tuo.
Ciaus.
naa è tutta finzione: in realtà io sono una donna brutta ed insicura che cerca di realizzarsi in un forum di puttanieri
Bravo, bello bello, io che non sono sposato mi son sentito male al posto tuo.
Ciaus.
bellissimo racconto! karma "obbligatorio"! mi ha ricordato le chiacchiere "da bar" con i colleghi al mattino: "stanotte grande seduta di sesso con mia moglie -con dovizia di particolari- veramente soddisfacente, anche se un po' stancante. Poi mi sono svegliato!"
“Stasera sono distrutta!” dice scandendo lentamente ogni sillaba, crollando, come un tronco abbattuto, sul letto e sprofondando la faccia nei cuscini profumati di fresco appena lavati e stirati.
Il messaggio è chiaro e di solito non c’è il rischio di doverlo ribadire, ma stasera è diverso: stasera voglio giocare, stasera voglio guidare le danze, e fare quel che non si potrebbe.
“Giornata pesante?” chiedi mentre lentamente, sapientemente, con la punta dei pollici e degli indici inizi delicatamente a massaggiarle i muscoli tesi alla base del collo.
Muscoli che inizialmente si irrigidiscono al contatto per poi, gradualmente, rilassarsi sotto quell’ipnotico e caldo tocco.
“Per favore: te l’ho detto… stasera sono davvero stanca… “ inizia a lamentarsi, senza però staccarsi dal massaggio che ora utilizza tutte le dita… è più vigoroso.. su tutte le spalle e sul collo.
Con voce un po’ contrita, si sonda il terreno “Ma che c’entra? Ti sto solo facendo un massaggino come ti piacciono tanto, come non te ne facevo da tanto…”, intanto le mani scendono fino alla vita per risalire da sotto la camicetta alla ricerca dell’ultimo controllo.
Gli sbuffi contrariati si mischiano a lievi mugolii di piacere e… tàck: l’aggancio del reggiseno si sgancia, senza ulteriori lamentele, ma “il resto” rimane ancora tutto bloccato tra maniche e bottoni…
Inizi lentamente a slacciare la camicetta dal basso, bottone dopo bottone, continuando a massaggiare i muscoli della schiena e distraendo ogni tentativo di girarsi con piccoli, umidi baci alla base del collo… e qualche bacio in bocca ogni qualvolta prova a dire qualcosa tipo “no, daii…” o “Per favore: mi stai stropicciando la cam…” e capisci che ormai il vero gioco è iniziato: magicamente le braccia si muovono per sfilare la camicetta ormai aperta ed il reggiseno … che rapidamente rotolano sul pavimento ai piedi del letto.
Nonostante tutto, ancora non si arrende… o almeno vuole far pensare così: rimane sdraiata, a pancia sotto, con le mani conserte a coprire i seni che , altrimenti, avresti già aggredito con caldi massaggi e piccoli schiocchi di labbra.
Adesso si passa alle cose serie: il massaggio, ormai a piene mani, scende lentamente, con movimenti forti e rotatori verso la base della schiena, fino ad urtare contro la piccola cintura in pelle della gonna.
Le mani si staccano di colpo e prima che lei possa girare la testa per capire cosa succede, con un piccolo balzo, stai in ginocchio tra le sue gambe, aperte quanto l’apertura della gonna stessa concede, e le mani afferrano i polpacci… ricominciando con gentili massaggi dei pollici, poi gli indici, salendo sempre di più, ma senza fretta.
Ora la mano, piena, calda, prova a stringere tutto l’interno coscia, sfregando leggermente, stringendo quasi con violenza… ma senza arrivare mai a farle dire ”ahi!” .
Provi ad alzarle ancora di più la gonna e raggiungi, solo con la punta delle dita, il centro… il bersaglio prefissato che già trasmette calore.
In un lampo la gonna raggiunge la camicetta ai piedi del letto, le mani si attorcigliano sui lati delle mutande mentre con piccoli baci e morsi porti il resto di quell’esigua stoffa giù: ogni centimetro guadagnato è un ulteriore bacio, un ulteriore fremito.
Tutta la pelle delle gambe è ormai un mare di piccoli aghi e ormai sai che se solo volessi fermarti ora sarebbe lei a venirti a cercare.
Anche l’ultimo baluardo è andato a far compagnia agli altri sotto il letto, e , sempre lentamente, risali lungo una gamba non più con le mani, ma con le labbra… fermandoti , di tanto in tanto, ad assaporarne la pelle per pregustare il dolce alla fine della strada.
E finalmente ti immergi cercando con la lingua ogni singolo punto dove senti un fremito… uno scatto quasi come arco riflesso, e quando lo trovi ti getti voracemente all’assalto.
Nessuna parola, l’unico rumore che si sente distintamente è il tuo cuore sulla sua schiena… che batte all’impazzata ogni volta che la spinta ti riporta avanti e che quasi si ferma nel momento in cui tutta la stanza, per un istante ritorna fresca come se tutte le finestre si fossero per un momento spalancate, per poi ritornare nel dolce calore del momento precedente.
Poi posi il libro sul comodino, prendi il telecomando ed accendi la tv per vedere se, in terza serata, c’è qualcosa di interessante. Spegni la luce, ti volti verso di lei , che nel frattempo si era alzata, spogliata, incremata, inpigiamata e rimessa a letto, e dici “Anche stasera niente quindi?” accenni un sorriso per stemperare la tua delusione e non farla sentire inutilmente in colpa, ti giri sul fianco, per non mostrare cosa la tua mente aveva immaginato e spegni la luce &ldquoomani metto la sveglia un po’ prima che devo preparare dei documenti per una riunione…. Buona notte cara” .