Attonito guardo il mondo e tutto mi sembra immobile, passano solo desolatamente le nostre vite.
Ci avviciniamo e ci allontaniamo, lentissimamente passa questa acerba e giovane sofferenza.
Cullata dalle mie braccia perdi i sensi nell'estasi del piacere, ma io sono già andato via fuggendo dentro me.
In un angolo buio del mondo cresco al sicuro, rifuggo il frastuono di vita che si agita all'esterno del mio bozzolo.
Faccio prima un passo indietro, una parola di meno, lo sguardo comincia ad indugiare verso il basso, brulica la vita vicino.
La metamorfosi è iniziata, prima il corpo e adesso la mente, ma non uscirò, andrò ancora più in fondo a me stesso.
Sento sempre più lontane le risate, la luce è sempre più fioca, tutto è sempre più senza vita ma io mi sento al sicuro.
Una volta ero una splendida farfalla multicolore, ma non rimpiango la brevità di quella esistenza.
Cresce e si spegne insieme il mio universo, ho deciso che deve essere disabitato.
Voglio il silenzio, voglio l'oblio, voglio l'oscurità.
Urla il mio nome, il mio regno è arido e senza nessuna oasi, mi sono perso.
Si espande il dolore e dolce diventa la carezza della solitudine.
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Ci avviciniamo e ci allontaniamo, lentissimamente passa questa acerba e giovane sofferenza.
Cullata dalle mie braccia perdi i sensi nell'estasi del piacere, ma io sono già andato via fuggendo dentro me.
In un angolo buio del mondo cresco al sicuro, rifuggo il frastuono di vita che si agita all'esterno del mio bozzolo.
Faccio prima un passo indietro, una parola di meno, lo sguardo comincia ad indugiare verso il basso, brulica la vita vicino.
La metamorfosi è iniziata, prima il corpo e adesso la mente, ma non uscirò, andrò ancora più in fondo a me stesso.
Sento sempre più lontane le risate, la luce è sempre più fioca, tutto è sempre più senza vita ma io mi sento al sicuro.
Una volta ero una splendida farfalla multicolore, ma non rimpiango la brevità di quella esistenza.
Cresce e si spegne insieme il mio universo, ho deciso che deve essere disabitato.
Voglio il silenzio, voglio l'oblio, voglio l'oscurità.
Urla il mio nome, il mio regno è arido e senza nessuna oasi, mi sono perso.
Si espande il dolore e dolce diventa la carezza della solitudine.
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