Gnocca forum
Rosaescort
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DettoBATACCHIO
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Cimmer:
Ahimé ad inizio carriera è successo anche a me qualcosa di simile. Anni 90, zona Pellerina, un'albanese mi porta all'imbosco ma poi se ne sta lì a guardarmi dicendo che non erano più 50.000 lire ma almeno 100.000 lire. Le dico che non li ho (già all'epoca giravo solo con lo stretto necessario), ma quella mi obbliga ad andare al bancomat mentre col cellulare chiama il pappone per venirmi a picchiare. Ero un pivello con la macchina pure prestata, alla fine ho dovuto prelevare il massimale di 500.000 lire per levarmela dalle palle e ovviamente non concludere nulla.


Mi dispiace Collega, in quel caso la miglior cosa da fare è rimanere calmi e chiamare i puffi neri, il che risolverebbe la situazione nel 90% dei casi senza nemmeno premere l'invio alla chiamata. Il problema è che molti di noi hanno timore a mettere in mezzo i puffi perché poi se la cosa dovesse andare avanti, la voce, vuoi o non vuoi arriva a casa, dove abbiamo qualcuno a cui rendere conto.
"..Ermanno, detto anche Batacchio, poi ti spiego perché.."

Mi invento esperienze da raccontare per farmi nuovi amici.
Cimmer
Sr. Member (148 post)
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Ahimé ad inizio carriera è successo anche a me qualcosa di simile. Anni 90, zona Pellerina, un'albanese mi porta all'imbosco ma poi se ne sta lì a guardarmi dicendo che non erano più 50.000 lire ma almeno 100.000 lire. Le dico che non li ho (già all'epoca giravo solo con lo stretto necessario), ma quella mi obbliga ad andare al bancomat mentre col cellulare chiama il pappone per venirmi a picchiare. Ero un pivello con la macchina pure prestata, alla fine ho dovuto prelevare il massimale di 500.000 lire per levarmela dalle palle e ovviamente non concludere nulla.
strampalato
Sr. Member (243 post)
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https://www.lastampa.it/tor…

Voleva concludere la Pasquetta in modo “alternativo” e, invece, è finito mezzo nudo sulla strada, rischiando di farsi rubare la Peugeot che aveva acquistato da appena qualche settimana. Per fortuna i carabinieri del nucleo radiomobile sono riusciti a intercettare l’auto e a bloccare la fuga dei due a bordo.
In manette sono così finiti una prostituta 47enne e il suo fidanzato appena ventenne. Entrambi torinesi con qualche precedente per reati contro il patrimonio. Ora dovranno rispondere di rapina in concorso. Risulta invece incensurato l’operaio 25enne che, intorno a mezzanotte, dopo una giornata di festa trascorsa insieme agli amici – dove forse aveva esagerato un po’ con l’alcol – ha deciso di salire in macchina e di raggiungere via Cuneo per cercare la compagnia di una prostituta.

La trappola

Anche se ai militari non l’ha ammesso, probabilmente era già stato altre volte lungo quella via del quartiere Aurora che, durante la notte, piomba nel degrado. Quello che, negli ultimi anni, ha trovato spazio dove una volta c’era la “Grandi motori”. La storia, nel suo squallore, è molto semplice. Il 25enne arriva in via Cuneo, avvicina la donna sul marciapiede e pattuisce il prezzo della prestazione. Lei sale in macchina e i due si appartano poco distante. Probabilmente il cliente non si accorge che la 47enne, con il suo smartphone, sta inviando dei messaggi a quello che risulterà essere il suo fidanzato. Per il cliente l’incubo inizia dopo una decina di minuti quando, dall’abitacolo scorge una sagoma scura che si avvicina all’auto in maniera repentina, apre la portiera del sedile posteriore – dove si erano sistemati i due – afferra per gli stracci il 25enne e lo getta sull’asfalto mezzo nudo. Poi sale con un balzo al posto di guida, mette in moto la Peugeot e fugge insieme alla sua donna.

L’allarme tramite il 112 riesce comunque a lanciarlo il proprietario della macchina che si era infilato lo smartphone nella tasca dei pantaloni. Nel giro di qualche minuto la centrale operativa dei carabinieri ordina alle pattuglie del nucleo radiomobile di dirigersi verso Aurora e trasmette le caratteristiche della Peugeot. Che non può certo essere andata molto distante. L’unico timore degli investigatori è che la coppia possa contare su un garage dove nascondere subito la macchina. E lì diventerebbe davvero tutto un po’ più complicato. Per fortuna non è così perché, in un amen, i due fuggitivi vengono bloccati da una gazzella dell’Arma. Il 20enne al volante non ha nemmeno il tempo per cercare di abbozzare una fuga e innescare una rischiosissima gimkana con la pattuglia. Quando i due vengono ammanettati e capiscono che si sta mettendo davvero male per loro, abbozzano una giustificazione: «Volevamo solo fare un giro poi avremmo riportato l’auto».
Moscarossa