Gnocca forum
Moscarossa
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Cloro
Sr. Member (425 post)
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Questa delle telecamere nascoste all interno dei covi a pago , era un allarme inascoltato ,già  lanciato anni fa  da un nostro collega che purtroppo ora,non c'è più.. 
Più  di un sospetto , e susseguentemente  anche una conferma,gli scaturì dalle sue incursioni in terra alessandrina in una celebre tana russa/ est Europa. 
Magari qualche vecchio utente lo ricorda. 
Era riferito alle sue prede preferite, le ragazze dell est  appunto , e tramite messaggeria privata , nel tempo,anche altri utenti riferivano casi di oggetti strani e ospetti posizionati in punti strarltegici delle camere da scopo. 
Il problema sorto allora non era nemmeno tanto quello di esser ripresi in video con una  ragazza, ma l'eventuale  passaggio di mano delle relative immagini.. Mani che, quasi sicuramente ,non erano certo delle più oneste. 
Da buoni copiatori, i cinesi si sono adeguati  e da chissà quanto tempo usano  questo sistema " di sicurezza'. E in chissà quante tane e' installato . 
Non ricordo più il titolo del post  scritto, ma se riesco a rintracciarlo , 
ve lo linko. 
In un momento in cui le telecamere private vengono ckraccate  anche dai bambini dell asilo dotati di cellulare, un occhiata al circondario prima di calarsi le braghe , sarebbe cosa molto buona!! 
sfigatoincel
KING (2984 post)
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L'uomo cinese che ruolo poteva avere? Buttafuori e tuttofare?
"Io sgobare pi favori,30 va beni?"
Bongo Kazungu Chitemmurt
rimbrotto
Sr. Member (287 post)
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https://ilcorriere.net/sgom…

ASTI – La Squadra Mobile congiuntamente al locale Ufficio Immigrazione della Questura di Asti, coordinate dalla Procura della Repubblica di Asti, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Asti, nei confronti di una cittadina di origini cinesi titolare di un permesso di soggiorno per lavoro. La donna sarebbe responsabile di un importante giro di prostituzione di donne cinesi.
L’attività d’indagine è il frutto di precisi controlli incrociati espletati da personale dell’Ufficio Immigrazione e dall’attività info-investigativa dei poliziotti della Squadra Mobile.

Dopo diversi mesi infatti, gli investigatori hanno individuato il sistema utilizzato: la donna faceva usufruire due suoi appartamenti, situati in Asti, a delle connazionali non in regola con il titolo di soggiorno che dovevano prostituirsi e destinare a lei i proventi dell’attività di meretricio, le quali venivano controllate con telecamere gestite da remoto direttamente dalla tenutaria.
Per pubblicizzare “le sue ragazze” ed aumentare così il giro d’affare con un sempre crescente numero di clienti, la responsabile di questa organizzazione ha pubblicato diversi annunci su alcune riviste locali.

Sono stati rintracciati gli appartamenti utilizzati come “bordelli” e, su disposizione della competente A.G., gli operatori di polizia hanno perquisito tutti i locali che a vario titolo erano nella disponibilità della “maitresse”, uno di questi risultato poi fittizio. Infatti la donna aveva dichiarato un indirizzo non corrispondente al suo reale domicilio, presso l’abitazione di un cittadino italiano che per tale ragione è stato denunciato, per ottenere un permesso di soggiorno e regolarizzare così la sua posizione sul territorio italiano.
A conclusione delle perquisizioni locali, i poliziotti hanno sequestrato: i due appartamenti utilizzati per far prostituire le malcapitate, cinquantamila euro in contanti, due telecamere utilizzate dalla maitresse per controllare le donne e dispositivi elettronici per la gestione da remoto delle telecamere stesse.

Durante le operazioni svolte all’interno degli appartamenti utilizzati per lo sfruttamento ed il favoreggiamento della prostituzione, sono state identificate tre donne e un uomo tutti di origini cinesi non in regola con il permesso di soggiorno e per tale ragione deferiti all’A.G. e destinatari di provvedimenti espulsivi con relativi ordini di lasciare il territorio nazionale.
Moscarossa