"Allora il primo punto è l' apertura: confessare, innanzitutto a se stessi cosa mi opprime, cosa mi rode a livello di problema irrisolto
di prossimo passo da fare per la mia felicità."
Mi permetto di rilevare che si sapesse cosa confessare a se stessi, di cosi' fondamentalmente opprimente ("risolvi un intoppo emotivo-esistenziale e trovi l' energia per affrontare quelli successivi,anche + grossi", probabilmente molti terapeuti sarebbero in fila alla Caritas.
Il meccanismo innato di autodifesa fa si che si tenti di spacciare a se stessi, per problema primario, ("scegli il primo se pensi di poterlo affrontare"quello che piu' FACILMENTE reputiamo di poter affrontare, ma che difficilmente tale problema sia quello BASILARE, ( che in quanto tale a volte devastante nel meccanismo di rimozione.)
Come a dire: cerchiamo di rimuovere la manifestazione del malanno, non le origini e quindi la vera causa. Una sorta di "tumore" che dilaga sfociando in metastasi qua e la', rimosse chirurgicamente.
Per non affrontare l' intervento devastante di rimozione generale di...parti di noi.
Per me.
Scusami Giulia
negli ultimi periodi entro poco e quindi non ti ho letta molto,ma permettemi una battuta.......leggendoti ora credo tu abbia sbagliato "lettino"
Mi sembri più adatta a fare la psicanalista che altro.....questo me lo devo rileggere molte volte x capirlo,e non è detto che alla fine ci riesca!!
