NOME: Monica
LINK INTERNET:
http://escortinn.org/BB0130
CITTA / INDIRIZZO: bologna / viale della repubblica
NAZIONALITA': spagnola
ETA': 25
CONFORMITA' ALLE FOTO: sì (meglio dal vivo)
SERVIZI: GFE, FK, BBJ, DATY, RAI1, CID
COMPENSO RICHIESTO / CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 40’
DESCRIZIONE FISICA: vedi recensione
ATTEGGIAMENTO: the perfect girl friend experience
REPERIBILITA': buona
BARRIERE ARCHITETTONICHE: primo piano senza ascensore
VOTO DA 1 A 10: 9
RAPPORTO QUALITA’/COMPENSO = 8,5
RECENSIONE N. 2
tu vesti le donne eleganti e sofisticate,
io spoglio delle zoccole
Gianni Versace a Giorgio Armani
Monica è una giovane di Siviglia che vive a Bologna da circa due anni dove si occupa di pubbliche relazioni. Non è molto che ci frequentiamo. Siamo entrambi molto occupati e abbiamo poco tempo per incontrarci, ma si è già stabilita tra noi una relazione speciale. Venerdì scorso sono arrivato a Bologna dopo parecchi giorni di assenza e l'ho subito cercata. Fortunatamente era libera (il suo lavoro l'impegna parecchio, e senza orari d’ufficio) e sono subito partito per andarla a trovare, previa doverosa rinfrescata. Abita in un delizioso appartamentino al primo piano, appena ristrutturato, arredato con gusto e tenuto molto lindo, con luce e musica soffuse.
Lei come sempre mi accoglie con un sorriso discreto e un bacio, vestita in modo elegante e sobrio, ma che non nasconde la sua sensualità. Ha una figura non troppo alta ma molto slanciata ed un portamento che è un modello, insieme, di orgogliosa modestia e di composta finezza. Qualsiasi cosa indossi, sembra un figurino: il lungo collo flessuoso, la gola delicata, i seni piccoli ma ben pronunciati, vibranti, più o meno rotondi o aguzzi a seconda dell’umore, il punto vita sottile, i fianchi perfetti, le natiche alte e ferme, le gambe tornite e sode ma lunghe e sottili.
Quando entro in camera lei attende a fianco del letto, in un atteggiamento che mi ricorda quello di un analista a fianco del suo divano. E’ in intimo e autoreggenti, proprio quello che si può aspettare da una girl-friend modello che attende il suo amante. Sulla parete una tv sintonizzata su un canale di video anni ‘80, i miei preferiti. Abbiamo scherzato piu volte sul fatto che io li vedevo alla sua età quando lei non era ancora nata. Le do un piccolo regalino che le porto sempre (questa volta un vecchio CD di musica brasiliana). Le lascio un paio di banconote da 50 sul comodino (con discrezione, ma in modo che le veda). Ad una ragazza giovane e carina come lei i soldi non bastano mai...
Rido. Mi chiede perché. Le dico che la sua bocca sa di fragola. Ha un lucida labbra profumato, risponde, e ride anche lei. Sul lenzuolo fragrante di bucato, ci si sfiora delicatamente prima di toccarsi. (Vorrei qui risparmiare descrizioni tecniche che, come diceva anche il Marchese de Sade - uno che certo se ne intendeva - “in queste occasioni tendono sempre a ripetersi e ad annoiare il lettore”.) Lei rimane sempre con le lunghe calze nere, ed anche se mi spiace di non accarezzare i suoi piedini nudi, la fascia elastica sul tenero della coscia è un bel vedere e un bel sentire.
Dopo un buon numero di asana mi concentro su quella finale. Lei in ginocchio sul bordo letto del letto, col volto appoggiato sul materasso, di profilo, le vedo l’occhio sinistro chiuso e le labbra aperte, in lieve affanno, io dietro in piedi a battere il tempo sino al gran finale. Il bruno suo fiore posteriore mi incanta, ma non oso neppure farci pensieri peccaminosi. È troppo poco che ci frequentiamo, sono sicuro che si offenderebbe del solo pensiero. Piu avanti, chissà... per ora c’è ancora tanto da godere pel sentiero segnato!
Un poco di rilassamento sul letto e di nuovo in piedi. Abbiamo entrambi una vita frenetica. In due minuti è di nuovo nel suo tubino. Ci guardiamo. Sappiamo che non saremo fedeli, siamo una coppia aperta, non per scelta, ma per necessità. Ma quando siamo insieme, ci siamo solo noi: è questo che conta. La bacio all’uscita e penso che piacerebbe anche ai miei genitori.
non pago per fare sesso: pago per essere libero un minuto dopo.
