trescrivo un brano che mi ha sempre lasciato perplesso....si direbbe la ''lectio magistralis'' dell'onorevole X... al convegno dei giovani tesorieri di partito:
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«C’era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. L’amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d’olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta.
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venendo ai giorni nostri si potrebbe dire '' quanto hai speso per la tua cena di partito? 4000 euro.... prendi e scrivi 14000.....
Quanto serve all'associazione che conta le gambe dei regni? 20.000 euro al mese...bene, scrivi 40,000 e altri 10000 per le ostriche
per cibare i ragni...quanto ti serve per prendere la laurea in quello stato a noi vicino? 10000 dollari.non accettano euro...Prendine
20.000 e così prendi anche la laurea di igienista dentale....potrebbe esserti molto utile....
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ma quel discorso si concludeva così:
. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché quand’essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
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ma non stava scritto che prima di procusarsi amici ai danni del padrone oevevano prima riempirsi le loro tasche.......
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«C’era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore. L’amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua. Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d’olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta. Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta.
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venendo ai giorni nostri si potrebbe dire '' quanto hai speso per la tua cena di partito? 4000 euro.... prendi e scrivi 14000.....
Quanto serve all'associazione che conta le gambe dei regni? 20.000 euro al mese...bene, scrivi 40,000 e altri 10000 per le ostriche
per cibare i ragni...quanto ti serve per prendere la laurea in quello stato a noi vicino? 10000 dollari.non accettano euro...Prendine
20.000 e così prendi anche la laurea di igienista dentale....potrebbe esserti molto utile....
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ma quel discorso si concludeva così:
. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce. Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché quand’essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
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ma non stava scritto che prima di procusarsi amici ai danni del padrone oevevano prima riempirsi le loro tasche.......
