Salve a tutti,
un paio di giorni fa, dopo 3-4 anni dall'ultima volta, ho sognato di tornare in questo CM. La tensione era alta per ragioni personali e confidavo nel doppio effetto rilassante tipico di questi centri.
Mi ha aperto la porta il boiler cinese che ti aspetti in questi casi, senza troppa infamia ma certamente senza alcuna lode. Scoprirò poi che si chiama Lisa, mi pare.
All'entrata non c'era nessuno e, accompagnatomi di sotto, tra una canzoncina ming e l'altra mi e' apparso chiaro che nel loculo accanto al mio c'era un collega servito da un altra massaggiatrice. Questa, conosciuta all'uscita successivamente, si chiamava invece Linda. Aveva gli occhiali, ma non era nulla di ché: modello sicuramente della stessa marca dell'elettrodomestico precedente.
A proposito del loculo, a differenza del lettino da massaggi da campeggio che ricordavo, questa volta la saletta mi e' sembrata più curata e pulita. Il lettino si e' trasformato in un letto da una piazza e mezza appoggiato però a due pareti e non piazzato in mezzo alla saletta. Non potendo lavorare girando attorno al lettino, questo obbliga la massaggiatrice ad attivarsi salendo e muovendosi sopra il massaggiato.
Per essere breve, senza troppi convenevoli ho richiesto un massaggio da 45 min per una VU. Siccome però disponevo solo di 3 pezzi da 20 il servizio è stato upgradato dalla signorina che ha proposto di togliersi ogni indumento nella fase finale del massaggio, a partire dal mitico "gilale".
Che dire, il massaggio classico me lo sono goduto abbastanza: complessivamente ha raggiunto l'obiettivo di rilassarmi veramente. Anche dal "gilale" in poi, tutto sommato, il voto raggiunge la sufficienza. Ha peccato di gel abbondante che ha quasi annegato il canolicchio, che a me non piace e non sono riuscito a bloccare per tempo. Sorprendente quanto fosse liscia la pelle delle gambe: e' noto che le cinesi non hanno peli (salvo quelli pubici, peraltro spesso sovrabbondanti), ma questa si avvaleva sicuramente di una tecnica segreta: il vetro delle finestre probabilmente ha più asperità.
Il sogno a questo punto diventa un po' confuso, forse perché sovrabbondante di emozioni che si sono via via accumulate sul lettino e che mi hanno indotto a svegliarmi sul più bello.
In sintesi: quasi quasi ci torno.