Di buon mattino esco da casa, incrocio sulle scale la mia vicina, quasi con fatica accenna ad un saluto, sarei tentato di fermarla e dirle che potrebbe anche farne a meno di sforzarsi, non è necessario salutarsi obbligatoriamente anche se è carino farlo, ma poi penso: “ Chi scoperò stasera?”, continuando ad ascoltare “Viva la vida dei Coldplay”.
Nel tragitto casa/lavoro osservo le persone nei propri abitacoli, tristi e agguerriti sul metro di asfalto prima del semaforo: novelli Alonso si studiano per il via libera del verde; arrivano uno dopo l’altro ronzando una pletora di scooter, ognuno di loro riesce a trovare un angolo attorno alla mia auto, qualsiasi manovra facessi un secondo prima della api ronzanti, sarebbe letale per una di loro, aspetto e chiudo gli occhi.
Il pensiero si insinua dolcemente: “Chi scoperò stasera?”, ascoltando sereno il canone in D di Pachelbel.
Ad una commerciale di 20 anni facendo una metafora le spiego che è come Matrix, lei con aria quasi infastidita:” Chi?”- Io:” Matrix, il film, non conosci?”-“No.
“Sai la realtà illusoria in cui viviamo, Maya e il suoi velo che impedisce di “vedere”, Platone e il mito della caverna, I misteri eleusini, la relazione tra soggetto e oggetto di Schopenhauer … OK, lasciamo perdere … ti posso leccare la fica?”. Purtroppo, l’ultima frase l’ho solo pensata.
Metto il cervello in stand by mentre la ragazzina agita parole al vento, lo sguardo cade vacillando sulle sue tettine e i capezzoli a chiodo, e ripenso:”Chi scoperò stasera?”, la radio passa The road to hell, mi accontento.
Una pausa tecnologica su Gnoccaforum questa si che è la strada per l’inferno: Ci sono 2 tizi che si azzuffano su una recensione, altri che hanno scazzi su l’uso di un congiuntivo, la navigazione rallenta… poi si ferma del tutto, non è cosa oggi. Penso solo a chi scoperò stasera … auricolari e vai con le note distensive di Shine on you crazy diamond. Lascio che sia.
Ormai vedo il mondo circostante chiuso all’interno del mio sottomarino, navigando sott’acqua una moltitudine di vita si agita intorno, la vedo senza sentirla, ogni giorno mi immergo sempre più in profondità con la speranza che il buio risucchi nell’oscurità l’ultimo senso fisico che mi tiene in contatto.
Leggo sui giornali un altro scandalo sessuale, l’ennesimo politico arrestato, una ragazzina uccisa per un No. Squallide bande si contrappongono con slogan marcescenti, le elezioni sono vicine. Fra poco ci chiederanno il voto, mentre il paese placidamente scivola negli abissi.
Non c’è più nessuna differenza se vinco o se perdo, dovrò solo stare attento a ciò che respirerò, di cosa mi nutrirò, chi e cosa entrerà nel mio cervello cercando di vendermi qualcosa, non c’è nessuna luce rossa ma solo desiderio di serenità e amicizia vera.
A pranzo in un bar vedo sfilare magnifici culi di giovani femmine, il profumo di fica entra nelle narici quando una di queste mi sfiora per andare in cassa, penso ai fortunati che potranno stasera affondare il loro uccello tra queste splendide insenature, solchi caldi e umidi di voglia attendono il loro uomo a casa dopo il lavoro, io spettatore affranto spero di trovarne una così stanotte, certo a pagamento, ma l’unico elemento incognito è: quanto sta pagando l’uomo di questa donna per assaporare la sua morbida pelle?
Mi affaccio alla finestra: un uomo urla come se avesse dei vermi che gli mangiano il cervello,sui marciapiedi le persone si trapassano da parte a parte senza vedersi, specchi fatti per guardarsi; un bimbo con coraggio affronta una delle prime sfide che incontrerà sul suo percorso di vita: andare in bici senza rotelle, tre adulti gli fanno il tifo. Se la guardi bene la vita è una pittrice eclettica, indugiando su più stili, crea la rappresentazione di sé .
Al telefono una giovane voce vuol vendermi l’ennesimo contratto di luce, gas, telefono: Ragazzi spesso laureati gettati a vendere fuffa da un box di un metro quadrato, presto, i più brillanti o forse i più disperati andranno via da questo paese.
Voglio solo pensare a chi mi scoperò stasera, se avrò voglia di spaccare o di tenerezza, magari entrambe le cose, se avrò tempo per fare nuove scoperte o al calduccio proverò una girl certificata con tanto di denominazione di origine controllata e garantita.
Verso casa osservo le stesse persone che stamani avevano fretta di andare al lavoro, adesso invece hanno fretta di tornare a casa, poi stasera avranno fretta di cucinare, fretta di fare la lavatrice, fretta di mettere a letto i bimbi, fretta di controllare la posta, finalmente gli rimane 1 ora e 45 minuti di vita. LEI deve stendere i panni, riordinare la cucina, farsi una tisana… e poi:” Facciamo in fretta però amore, dammi due colpetti e vieni, domani mi devo alzare presto”.
Un altro giorno da scordare e un dolore lentamente sale: momenti intensi perduti per troppa ineludibile cerebralità.
Consumo una frugale cena e mi dirigo verso il mio pensiero animale ricorrente, adesso la mia vita corre parallela al desiderio, ora, mentre il mio cazzo durissimo dilaga in questa carne incandescente, il pensiero coincide perfettamente con quello che la natura tutto il giorno ha ordinato .
Guido rilassato sorseggiando una coca fresca, dalla radio esce una sovraumana Kashmir, senza nessuna furia mi dirigo verso casa, non c’è nessuna premura ad avere fretta, domani ricomincerà l’immersione nei mari del mio IO e qualcun altro penserà con chi scopare,ma non io, almeno domani.
Tutto ciò che scrivo è solo frutto della mia fervida fantasia.