Gnocca forum
Moscarossa
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neo_69
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bella....io ne avevo scritta una simile sullo scambio di identita'.....ciao

Neo
grainpaper
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La stavo aspettando sotto l'albero, è li che ci eravamo dati appuntamento. Di fronte a me, un vasto campo coltivato a frumento. Alle mie spalle la strada che portava in città.
Lei arrivò quasi senza far rumore, rimasi leggermente sorpreso.
La luna piena mi svelava ogni dettaglio del suo volto che avrei osservato per ore senza mai stancarmi.
-"Allora? Sei riuscito a realizzarla?"
Disse con un lieve tono di scherno e leggermente divertita per la situazione. L'eccitazione la rendeva ancora più bella.
-" Ho seguito l'intera formula che alla fine ha prodotto due composti. Uno deve berlo l'uomo, l'altro la donna. Allora te la senti?"
In un vecchio libro della biblioteca dell'università avevo trovato questo manoscritto che riportava una formula copiata da una pietra trovata in un antico complesso Maya scoperto negli anni 60.
La formula descriveva una pozione in grado risvegliare il desiderio sessuale anche nelle coppie più frigide e di rendere l'esperienza..."circolare".

Non capivo bene cosa fosse una esperienza circolare, ma per il resto, non fu difficile trovare tutti gli ingredienti e riprodurla.

Gli porsi la fiala dedicata a lei e stappai con il pollice quella dedicata a me.

Lei guardò il liquido color ambra che vi era contenuto e mi lanciò uno sguardo che rivelava il sospetto circa il contenuto della fiala ed il suo colore.

Con la bocca aperta scossi leggermente la testa. E prima che potessi rassicurarla circa il contenuto, lei lo bevve tutto in pochi attimi.

Sorpreso, feci altrettanto con la mia fiala.

- "E adesso? Cosa dovrebbe succedere secondo te?"

Era abituata a scherzi goliardici ed alle proposte più singolari da parte degli studenti sia maschi che femmine e quindi, pensava che anche quello fosse un espediente per cercare di ottenere qualcosa da lei.

- "Non so risposi, dovrebbe accadere qualcosa".

Non mi accorsi che la avevo già cinta con un braccio, mentre nell'altra mano stringevo una sua tetta con il capezzolo già turgido.

Mi guardò sorpresa, poi guardò in basso la sua mano aperta a contenere il mio organo sessuale completo e già duro stretto nei pantaloni.

Furono gesti di cui nessuno dei due si rese conto. Tutti e due però assecondammo gli eventi che seguirono rapidamente.

Cadde in ginocchio, mi sbottonò i pantaloni che in pochi attimi giacevano insieme alle mutande vicino alle radici dell'albero.

La sua bocca già si dedicava alla mia lancia.

Con le mani tentava di slacciare la cerniera del suo vestito.

Vicino ai pantaloni, in pochi secondi arrivarono la mia maglietta, le mie scarpe, il suo vestito e tutto il resto.

Senza toglierlo dalla sua bocca, riuscii a sdraiarmi anche io, che cominciai a dedicarmi alla sua fessura.

Aveva un odore meraviglioso, selvaggio, irresistibile. La mia lingua cominciò a perlustrare la fonte di quel profumo mescolato con gli odori della natura che ci circondava.

Con la lingua la esploravo in profondità, arrivai a toccare la cervice e la fornice vaginale, sentivo ogni cosa.

La lingua si era allungata quasi a soddisfare un mio desiderio.

Anche lei riusciva in una pratica che avevo sempre sognato, un pompino profondo. Le su labbra intorno al mio membro, toccavano comunque la base da cui si innalzava.

Ci staccammo l'uno dall'altra contemporaneamente.

E subito dopo ci riattaccammo come due pezzi di calamita.

Questa volta nella più normale delle posizioni.

Anche così, i miei tessuti erano molto sensibili, percepivo tutto.

E il mio pene arrivava dove non poteva arrivare, ma con delicatezza ed energia allo stesso tempo.

Fu in questa posizione che venimmo contemporaneamente per la prima volta.

L'orgasmo fu di una potenza mai provata che ci lasciò tremanti per pochi istanti.

Ci guardammo e subito riprendemmo a fare l'amore in tutte le posizioni, inseguendoci nel grano, rotolando, strisciando.

Senza inibizioni, senza nessun freno, in balia di quella forza che pilotava i nostri desideri più nascosti.

La mattina dopo, mentre mi recavo all'università, guardavo i graffi che avevo sul volto, sulle braccia, e pensavo a quelli che avevo visto sul corpo durante la doccia mattutina.

Il corpo era dolorante, per le battaglie durate fino al sorgere del sole.

Passai vicino all'albero della sera prima e frenai di colpo per lo stupore.

Nello stesso luogo c'erano una decina di ragazzi che passeggiavano sorpresi esaminando un enorme e perfetto cerchio nel grano.
"Con delizia banchettiamo di coloro che vorrebbero assoggettarci. E non è tanto per dire."
Escortytrans.it