27 anni di servizio effettivo.
35 ai fini della pensione, contando doppi gli anni di confine a Cuneo.
Tutti passati nella stessa sezione di Polizia. La famigerata Malcostume.
Divise nere a bande rosse, come quelli delle barzellette. A contar velocità urbane come i cugini della Polstrada. Più spesso comunque in borghese a far rapporto sui nostri “rapporti”.
Quasi mai contenti.
Chi la vuole prof navigata, chi la cerca non-prof a chilometri zero.
Chi vuole tutto coperto, chi pretende invece scoperto.
Chi la cerca dolce come la fidanzata e chi la vuole sgualdrina svergognata.
Mai contenti, appunto.
Da cui il nomignolo appiccicato di Malcostume Mezzogaudio.
Per fortuna stava ormai per finire tutto quanto.
Ultimo giorno di presenza in caserma, pacche sulle spalle, i saluti dei colleghi che restano, rendo il distintivo e il cannone d’ordinanza e prendo la medaglietta ricordo.
Per qualcuno, l’ultimo giorno ci scappava pure una scopata offerta in colletta.
Ma non sarebbe stato il mio caso. Lo sapevano tutti, anzi mi deridevano pure, che da un mese stavo con quella ragazza del bar.
Il Gnocca Bar, proprio dirimpetto alla stazione di Polizia. Al gestore, il vecchio nonno Car, consegnavamo a volte i più pietosi casi umani che ci capitavano al lavoro, perché le assumesse come cameriere.
Eyes era una di queste, troppo giovane e bella per rovinarsi anzitempo ed era proprio lei la causa del mio improvviso desiderio di ritirarmi in pensione. Le avevo proposto di mollare tutto assieme a me e partire col vecchio camper per un lungo giro sulle strade blu e aveva quasi accettato.
Dovevo sbrigarmi però. C’era gente che la puntava. In particolare un certo Fabrione le sbirciava con insistenza il culo ogni volta che si chinava a versare il caffè.
Una sua collega più grande, Saretta, l’avrebbe convinta a mollare tutto per filarsela via.
Era una chiattona di merda che non mandava già che l’uniforme non le cascasse altrettanto bene!
Così, erano continue invettive ed umiliazioni al suo indirizzo.
Un’altra aveva una storia pesantissima alle spalle. Baby86 l’avevamo trovata nel salottino di un centro massaggi, dove avvenivano le contrattazioni. L’avevano costretta a crescere dentro una gabbietta per pappagallini e, anche adesso che l’avevamo liberata, non aveva perso l’abitudine di ripetere continuamente a tutti: “Cattivi cattivi cattivi, ce l’avete piccolooooooo, siete tiiiiiirchiiiiiii!”
Insomma, quel giorno sarei passato per l’ultima volta di lì per la quotidiana razione di patatinefritte e caffè nero bollente, per poi andarmene via con Eyes.
Ma intanto dovevo raggiungere l’ufficio del Capo Supremo della Polizia per i saluti di rito.
Non ero mai passato prima per quell’ufficio. Ne avevo solo sentito parlare. Se ci passavi erano guai grossi, oppure era giorno di congedo!
La targa dorata alla porta era di un’ovvietà sconcertante. Recitava: Administrator / Admin.
Probabilmente la password di accesso al suo PC era p a s s w o r d e a casa aveva un cane che chiamava “cane”.
Passammo pochi minuti insieme in cui mi squadrò con sospetto. Forse, per capire perché mi avevano mandato al suo cospetto. Feci per rendere il distintivo ma mi fermò con un cenno della mano. &ldquo
evi passare prima da Hermes!”.
In ufficio si faceva un gran scherzare sul fantomatico “Foulard di Hermès”.
Era in realtà più un cappio che un foulard e consisteva di solito in un caso irrisolvibile che tutti avevano rifiutato prima.
Ma niente del genere nel mio caso. Ero a un passo dal congedo. Probabilmente mi voleva solo porgere un encomio personale per la lunga carriera da sporcaccione.
Hermes non alzò lo sguardo quando entrai nell’ufficio a capo chino.
Stava facendo il gioco dell’impiccato sul suo taccuino appoggiato alla scrivania.
Voleva dire una sola cosa!
Sentii un disagevole deflusso liquido lungo le mie budella. Era il mio congedo che scivolava via.
Era, forse, il mio ultimo caso.
Hermes aprì le labbra sottili e pronunciò a bassa voce, come sempre, le seguenti parole:
“C’è un passo che conosco a memoria. Ezechiele 25.17: Amatevi l’un l’altro, ma non fate dell’amore un’alleanza che vi incateni. Mettetevi fianco a fianco, ma non troppo vicini”
Era una frase perfetta vista la materia che ci riguardava. Per evitare il “trenino dell’amore” dovevamo procedere in ordine sparso, fianco a fianco e mai in fila indiana! Ce lo ripetevamo spesso durante i servizi a braghe calate e quando si comandava il “Rompete le righe” facevamo fino in fondo il nostro sporco mestiere.
Tuttavia non capivo il senso di quelle parole adesso, in punto di congedo.
Hermes fu lapidario: “passa dal Global Moderator, lui sa…”
&ldquoa Gizur? Da Gizur in persona?” pensai con il gelo lungo la schiena.
Gizur il terribile. Mille volte era stato sul punto di far chiudere il Bar di fronte, di sbatter dentro il vecchio nonno Car e costringerci a prendere il caffè alle macchinette coi gettoni.
Tanti valenti colleghi li aveva fatti fuori o mandati a far pattuglia ai giardinetti.
Non poteva essere un provvedimento disciplinare. Avevo disciplinatamente leccato tutti i culi che dovevo…
Gizur mi accolse cordiale. Dietro la poltrona in rami di rovi intrecciati spiccava una foto di un corpo squassato al suolo e sotto la scritta “La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre”.
Non lo presi come un buon segno.
Gizur “Non la farò lunga. C’è ancora da fare per te!”
Cala “Andiamo, io ho finito. Sono fuori, ho già dato..” nervosamente ruppi l’astina degli occhiali.
G. “Eterno se n’è andato. No non era aspettativa. Abbiamo insabbiato. Non lo si trova più, pensiamo sia già morto!”
C. “Beh.. un po’ se l’è cercata con quel nome.. ma perché lo pensate morto?”
G. “Il romano takaya insulta tutti ed è ancora a piede libero. Non può essere che morto Eterno!”
C. “E comunque io che c’entro con questo?”
G. “Vuotopieno, il nostro migliore informatore…”
C. “Si.. è tuttora a libro paga… lui e l’altro, Maku, ci procurano la metà di tutte le informazioni..”
G. “E’ entrato al Niguarda. Ma da lì non è più uscito. Quella larva che dice d’esser lui non ha neanche la parvenza! Non credo ce l’abbia fatta…”
C. “Continuo a non capire… perché mi dici questo? Chiedi a Spaccone18, è il collega che si occupa di infermiere culone, saprà lui come trovare il Vuoto a perdere…”
G. “E Legendarius? Lo sai…?”
C. “Cazzo.. no.. Legendarius è un amico prima che un collega. Abbiamo il numero dello stesso proctologo… cosa gli è successo? Ha fatto di nuovo cilecca?”
G. “Mi dispiace, pensavo lo sapessi… Lui l’abbiamo trovato. All’ippodromo delle Capannelle. Teneva in una mano due foglietti…”
C. “E nell’altra?”
G. “Non c’era l’altra. Insieme al braccio a una gamba e a tutta la testa… l’abbiamo riconosciuto dal tatuaggio di Nastassja Kinski grande quanto la schiena. Tieni guarda i foglietti!”
Uno era il programma delle corse di domenica. C’erano segnate vincenti tutte puledrine di appena 30 mesi che non avrebbero neanche potuto partire al canapo… il suo solito vizio delle giovanissime!
L’altro era un foglietto tutto spiegazzato, un classico “pizzino” da “punter”. C’era scritto così:
"L'altra è una bomba, circa 60enne piccolina magra sardignola, che lo fa per arrotondare... ma è assatanata di cazzo!!!! Le piace da morire e... parimenti ti fa morire!!!!
Telefonale ben prima, perchè lei ha molti impegni: deve fare la nonna ed in più va a fare la – illeggibile - a domicilio delle troie... come lei!!! Hahahaha!!!
Prende – illeggibile - ... tratta... le devi solo leccare la Bernarda e poi ne fai quello che vuoi!!! Tranne rai 2 fa tutto... alla faccia della no prof!!
Pompini da infarto... CIMmate da brivido... FK da apnea a -100metri!!!scopate da estasi!!!! E' una no prof... !!!! Alla faccia!!!"
Sembrerebbe la traccia scritta da qualche amico punter che lo voleva indirizzare da una nuova arrivata… Cazzo Leg, mi dispiace, lo farei per te, amico, ma io son fuori da questa merda ora.
Respingo gentilmente il pizzino verso Gizur, con fermezza però. “Non lo farò”.
Gizur “Han telefonato quelli di Dalmine! Chiedono se abbiamo noi una ragazza col culo che canta in varie lingue… Gli ho detto che devo controllare!”
Riprendo in mano il pizzino e il programma delle corse alle Capannelle.
Fanculo il congedo. “Sentimi bene bastardo: te la trovo io questa nonna pompinara e il collega che l’ha recensita. Poi ho chiuso! Te li fai fare da qualcun altro i servizietti che ti piacciono!!”.
Esco, sbatto la porta, la riapro, sputo e la risbatto con violenza.
Ero nella merda. Al bar non ci passo. Chi glielo dice che riprendo il servizio? Mi ammazza quella!
Non avevo uno straccio d’idea. Per qualche motivo credevano che le morti del capo sezione Eterno, dell’informatore Vuotopieno e del detective Legendarius fossero tutte collegate a quel misterioso pizzino. Di certo era l’ultima traccia da cui partire.
Il pizzino era autentico, scritto con mano malferma. Sembrava la mano di un anziano. Forse qualche vecchio guru del passato, a sua volta scomparso da qui…
Il cervello mi ronzava inutilmente. Non ce l’avrei mai fatta da solo.
Quello che mi han chiesto non è un assolo! Non avrebbe senso vaneggiar d’indagini che non posso proseguire. Il campo è vasto, la nonna può esser dovunque, il recensore chissà chi lo conosce… lo stile dovrebbe già dir molto ed assicuro che è autentico, non frutto di romanziere.
Approfitto di un amico all’ufficio informatico e mi mette in evidenza sull’intranet della Malcostume. Proprio in prima pagina tra i cazzeggi più frequentati. Posso comunicare con colleghi di varie sezioni distaccate su tutto il territorio. Le indagini così si svilupperanno più celermente ed io potrò tornare ai miei sogni di pensione.
Ho bisogno della condivisione di molte informazioni e della collaborazione di tutti. Non finisce qui. Qui è l’inizio. L’indagine si sviluppa come uno di quei programmi open source dove tutti posson metter mano per migliorare e incrementare.
Ci son colleghi assai valenti, sia nella mia sezione torinese che in molte altre anche più popolose.
E siccome nessun detective della Malcostume che si rispetti fa mai nulla per nulla, prometto in segno di riconoscenza la mia agendina in disuso con segnati in rosso i numeri imperdibili e consumazioni gratuite, continuate e senza limiti per un mese nel…. Ristorante di T.A.R.D.I.S. !
Colleghi dal cervello fino, aiutatemi a trovare la nonna e il suo recensore.
Ispettore Dickforfanny, Commissario Sancazziano, Detective Sanchopanza, Maaaaaaaaaaaaaaax, Chef Tony, Giorgio43, Supergiu, Tontolone, Lapislazuli, Liuk69, Fatboy, Grainpaper, Bogiogaber, Superciuk, Aristide, Soqquadro, Cit prinsi, Cartman, Dica, CBamba, Mauro111965, Minkio, Shumba, Maku, Squalopinnacorta, Ken_shiro, Gimli_il_nano, Rossocorsa e tutti gli altri che mi dimentico, oltre a tutti gli informatori sparsi per la penisola del peccato… aiutatemi a guadagnare il congedo che il terribile Gizur mi ha ritirato!!
E anche tu, benché sprovvisto di facoltà di comprendonio, amico Essenza, puoi condurre la macchina di servizio se prometti di non deviare all’inseguimento del primo TIR lettone…
Andateci cauti con le supposizioni, con i sospetti, con gli interrogatori violenti.
E’ chiaro o no che si parla di una nonnetta sprint con labbra prensili?
Non vorrei che offendeste qualcuna coi vostri dubbi immotivati…
Sofia la peccaminosa, ad esempio non può essere per limiti d’età. Non di altro…
La madame delle lumachine è sparita da un po’ ma se le date della nonna vi ritrovate col vostro membro tagliato in bocca…
Piaceresara potrebbe saperne di più a patto di farla cantare, ma ha spesso la gola impegnata…
La Seximilena è una nonna ottuagenaria, palesemente photoshoppata, ma non si dichiarerebbe mai non prof…
La quasi non prof avrebbe certo la qualifica ma forse non ha età da nonna…
Nicole ventenne e Marcellina peperina, ce ne vorrebbero due di scorta per fare in tutto una nonna!
Dunque, cercate, cercate meglio, cercate ancora. E tenetemi informato sullo stato delle indagini.
Forse non avete ben capito che io in questa storia non c’entro una cippa, che è stato dall’alto che mi hanno obbligato, che ne va della mia bella se non restituisco la mezza salma mancante dell’amico Legendarius amante di letteratura pulp…
In caso di Necessita' Contattate il Nostro Moderatore GIZUR
35 ai fini della pensione, contando doppi gli anni di confine a Cuneo.
Tutti passati nella stessa sezione di Polizia. La famigerata Malcostume.
Divise nere a bande rosse, come quelli delle barzellette. A contar velocità urbane come i cugini della Polstrada. Più spesso comunque in borghese a far rapporto sui nostri “rapporti”.
Quasi mai contenti.
Chi la vuole prof navigata, chi la cerca non-prof a chilometri zero.
Chi vuole tutto coperto, chi pretende invece scoperto.
Chi la cerca dolce come la fidanzata e chi la vuole sgualdrina svergognata.
Mai contenti, appunto.
Da cui il nomignolo appiccicato di Malcostume Mezzogaudio.
Per fortuna stava ormai per finire tutto quanto.
Ultimo giorno di presenza in caserma, pacche sulle spalle, i saluti dei colleghi che restano, rendo il distintivo e il cannone d’ordinanza e prendo la medaglietta ricordo.
Per qualcuno, l’ultimo giorno ci scappava pure una scopata offerta in colletta.
Ma non sarebbe stato il mio caso. Lo sapevano tutti, anzi mi deridevano pure, che da un mese stavo con quella ragazza del bar.
Il Gnocca Bar, proprio dirimpetto alla stazione di Polizia. Al gestore, il vecchio nonno Car, consegnavamo a volte i più pietosi casi umani che ci capitavano al lavoro, perché le assumesse come cameriere.
Eyes era una di queste, troppo giovane e bella per rovinarsi anzitempo ed era proprio lei la causa del mio improvviso desiderio di ritirarmi in pensione. Le avevo proposto di mollare tutto assieme a me e partire col vecchio camper per un lungo giro sulle strade blu e aveva quasi accettato.
Dovevo sbrigarmi però. C’era gente che la puntava. In particolare un certo Fabrione le sbirciava con insistenza il culo ogni volta che si chinava a versare il caffè.
Una sua collega più grande, Saretta, l’avrebbe convinta a mollare tutto per filarsela via.
Era una chiattona di merda che non mandava già che l’uniforme non le cascasse altrettanto bene!
Così, erano continue invettive ed umiliazioni al suo indirizzo.
Un’altra aveva una storia pesantissima alle spalle. Baby86 l’avevamo trovata nel salottino di un centro massaggi, dove avvenivano le contrattazioni. L’avevano costretta a crescere dentro una gabbietta per pappagallini e, anche adesso che l’avevamo liberata, non aveva perso l’abitudine di ripetere continuamente a tutti: “Cattivi cattivi cattivi, ce l’avete piccolooooooo, siete tiiiiiirchiiiiiii!”
Insomma, quel giorno sarei passato per l’ultima volta di lì per la quotidiana razione di patatinefritte e caffè nero bollente, per poi andarmene via con Eyes.
Ma intanto dovevo raggiungere l’ufficio del Capo Supremo della Polizia per i saluti di rito.
Non ero mai passato prima per quell’ufficio. Ne avevo solo sentito parlare. Se ci passavi erano guai grossi, oppure era giorno di congedo!
La targa dorata alla porta era di un’ovvietà sconcertante. Recitava: Administrator / Admin.
Probabilmente la password di accesso al suo PC era p a s s w o r d e a casa aveva un cane che chiamava “cane”.
Passammo pochi minuti insieme in cui mi squadrò con sospetto. Forse, per capire perché mi avevano mandato al suo cospetto. Feci per rendere il distintivo ma mi fermò con un cenno della mano. &ldquo
evi passare prima da Hermes!”.In ufficio si faceva un gran scherzare sul fantomatico “Foulard di Hermès”.
Era in realtà più un cappio che un foulard e consisteva di solito in un caso irrisolvibile che tutti avevano rifiutato prima.
Ma niente del genere nel mio caso. Ero a un passo dal congedo. Probabilmente mi voleva solo porgere un encomio personale per la lunga carriera da sporcaccione.
Hermes non alzò lo sguardo quando entrai nell’ufficio a capo chino.
Stava facendo il gioco dell’impiccato sul suo taccuino appoggiato alla scrivania.
Voleva dire una sola cosa!
Sentii un disagevole deflusso liquido lungo le mie budella. Era il mio congedo che scivolava via.
Era, forse, il mio ultimo caso.
Hermes aprì le labbra sottili e pronunciò a bassa voce, come sempre, le seguenti parole:
“C’è un passo che conosco a memoria. Ezechiele 25.17: Amatevi l’un l’altro, ma non fate dell’amore un’alleanza che vi incateni. Mettetevi fianco a fianco, ma non troppo vicini”
Era una frase perfetta vista la materia che ci riguardava. Per evitare il “trenino dell’amore” dovevamo procedere in ordine sparso, fianco a fianco e mai in fila indiana! Ce lo ripetevamo spesso durante i servizi a braghe calate e quando si comandava il “Rompete le righe” facevamo fino in fondo il nostro sporco mestiere.
Tuttavia non capivo il senso di quelle parole adesso, in punto di congedo.
Hermes fu lapidario: “passa dal Global Moderator, lui sa…”
&ldquo
a Gizur? Da Gizur in persona?” pensai con il gelo lungo la schiena.Gizur il terribile. Mille volte era stato sul punto di far chiudere il Bar di fronte, di sbatter dentro il vecchio nonno Car e costringerci a prendere il caffè alle macchinette coi gettoni.
Tanti valenti colleghi li aveva fatti fuori o mandati a far pattuglia ai giardinetti.
Non poteva essere un provvedimento disciplinare. Avevo disciplinatamente leccato tutti i culi che dovevo…
Gizur mi accolse cordiale. Dietro la poltrona in rami di rovi intrecciati spiccava una foto di un corpo squassato al suolo e sotto la scritta “La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre”.
Non lo presi come un buon segno.
Gizur “Non la farò lunga. C’è ancora da fare per te!”
Cala “Andiamo, io ho finito. Sono fuori, ho già dato..” nervosamente ruppi l’astina degli occhiali.
G. “Eterno se n’è andato. No non era aspettativa. Abbiamo insabbiato. Non lo si trova più, pensiamo sia già morto!”
C. “Beh.. un po’ se l’è cercata con quel nome.. ma perché lo pensate morto?”
G. “Il romano takaya insulta tutti ed è ancora a piede libero. Non può essere che morto Eterno!”
C. “E comunque io che c’entro con questo?”
G. “Vuotopieno, il nostro migliore informatore…”
C. “Si.. è tuttora a libro paga… lui e l’altro, Maku, ci procurano la metà di tutte le informazioni..”
G. “E’ entrato al Niguarda. Ma da lì non è più uscito. Quella larva che dice d’esser lui non ha neanche la parvenza! Non credo ce l’abbia fatta…”
C. “Continuo a non capire… perché mi dici questo? Chiedi a Spaccone18, è il collega che si occupa di infermiere culone, saprà lui come trovare il Vuoto a perdere…”
G. “E Legendarius? Lo sai…?”
C. “Cazzo.. no.. Legendarius è un amico prima che un collega. Abbiamo il numero dello stesso proctologo… cosa gli è successo? Ha fatto di nuovo cilecca?”
G. “Mi dispiace, pensavo lo sapessi… Lui l’abbiamo trovato. All’ippodromo delle Capannelle. Teneva in una mano due foglietti…”
C. “E nell’altra?”
G. “Non c’era l’altra. Insieme al braccio a una gamba e a tutta la testa… l’abbiamo riconosciuto dal tatuaggio di Nastassja Kinski grande quanto la schiena. Tieni guarda i foglietti!”
Uno era il programma delle corse di domenica. C’erano segnate vincenti tutte puledrine di appena 30 mesi che non avrebbero neanche potuto partire al canapo… il suo solito vizio delle giovanissime!
L’altro era un foglietto tutto spiegazzato, un classico “pizzino” da “punter”. C’era scritto così:
"L'altra è una bomba, circa 60enne piccolina magra sardignola, che lo fa per arrotondare... ma è assatanata di cazzo!!!! Le piace da morire e... parimenti ti fa morire!!!!
Telefonale ben prima, perchè lei ha molti impegni: deve fare la nonna ed in più va a fare la – illeggibile - a domicilio delle troie... come lei!!! Hahahaha!!!
Prende – illeggibile - ... tratta... le devi solo leccare la Bernarda e poi ne fai quello che vuoi!!! Tranne rai 2 fa tutto... alla faccia della no prof!!
Pompini da infarto... CIMmate da brivido... FK da apnea a -100metri!!!scopate da estasi!!!! E' una no prof... !!!! Alla faccia!!!"
Sembrerebbe la traccia scritta da qualche amico punter che lo voleva indirizzare da una nuova arrivata… Cazzo Leg, mi dispiace, lo farei per te, amico, ma io son fuori da questa merda ora.
Respingo gentilmente il pizzino verso Gizur, con fermezza però. “Non lo farò”.
Gizur “Han telefonato quelli di Dalmine! Chiedono se abbiamo noi una ragazza col culo che canta in varie lingue… Gli ho detto che devo controllare!”
Riprendo in mano il pizzino e il programma delle corse alle Capannelle.
Fanculo il congedo. “Sentimi bene bastardo: te la trovo io questa nonna pompinara e il collega che l’ha recensita. Poi ho chiuso! Te li fai fare da qualcun altro i servizietti che ti piacciono!!”.
Esco, sbatto la porta, la riapro, sputo e la risbatto con violenza.
Ero nella merda. Al bar non ci passo. Chi glielo dice che riprendo il servizio? Mi ammazza quella!
Non avevo uno straccio d’idea. Per qualche motivo credevano che le morti del capo sezione Eterno, dell’informatore Vuotopieno e del detective Legendarius fossero tutte collegate a quel misterioso pizzino. Di certo era l’ultima traccia da cui partire.
Il pizzino era autentico, scritto con mano malferma. Sembrava la mano di un anziano. Forse qualche vecchio guru del passato, a sua volta scomparso da qui…
Il cervello mi ronzava inutilmente. Non ce l’avrei mai fatta da solo.
Quello che mi han chiesto non è un assolo! Non avrebbe senso vaneggiar d’indagini che non posso proseguire. Il campo è vasto, la nonna può esser dovunque, il recensore chissà chi lo conosce… lo stile dovrebbe già dir molto ed assicuro che è autentico, non frutto di romanziere.
Approfitto di un amico all’ufficio informatico e mi mette in evidenza sull’intranet della Malcostume. Proprio in prima pagina tra i cazzeggi più frequentati. Posso comunicare con colleghi di varie sezioni distaccate su tutto il territorio. Le indagini così si svilupperanno più celermente ed io potrò tornare ai miei sogni di pensione.
Ho bisogno della condivisione di molte informazioni e della collaborazione di tutti. Non finisce qui. Qui è l’inizio. L’indagine si sviluppa come uno di quei programmi open source dove tutti posson metter mano per migliorare e incrementare.
Ci son colleghi assai valenti, sia nella mia sezione torinese che in molte altre anche più popolose.
E siccome nessun detective della Malcostume che si rispetti fa mai nulla per nulla, prometto in segno di riconoscenza la mia agendina in disuso con segnati in rosso i numeri imperdibili e consumazioni gratuite, continuate e senza limiti per un mese nel…. Ristorante di T.A.R.D.I.S. !
Colleghi dal cervello fino, aiutatemi a trovare la nonna e il suo recensore.
Ispettore Dickforfanny, Commissario Sancazziano, Detective Sanchopanza, Maaaaaaaaaaaaaaax, Chef Tony, Giorgio43, Supergiu, Tontolone, Lapislazuli, Liuk69, Fatboy, Grainpaper, Bogiogaber, Superciuk, Aristide, Soqquadro, Cit prinsi, Cartman, Dica, CBamba, Mauro111965, Minkio, Shumba, Maku, Squalopinnacorta, Ken_shiro, Gimli_il_nano, Rossocorsa e tutti gli altri che mi dimentico, oltre a tutti gli informatori sparsi per la penisola del peccato… aiutatemi a guadagnare il congedo che il terribile Gizur mi ha ritirato!!
E anche tu, benché sprovvisto di facoltà di comprendonio, amico Essenza, puoi condurre la macchina di servizio se prometti di non deviare all’inseguimento del primo TIR lettone…
Andateci cauti con le supposizioni, con i sospetti, con gli interrogatori violenti.
E’ chiaro o no che si parla di una nonnetta sprint con labbra prensili?
Non vorrei che offendeste qualcuna coi vostri dubbi immotivati…
Sofia la peccaminosa, ad esempio non può essere per limiti d’età. Non di altro…
La madame delle lumachine è sparita da un po’ ma se le date della nonna vi ritrovate col vostro membro tagliato in bocca…
Piaceresara potrebbe saperne di più a patto di farla cantare, ma ha spesso la gola impegnata…
La Seximilena è una nonna ottuagenaria, palesemente photoshoppata, ma non si dichiarerebbe mai non prof…
La quasi non prof avrebbe certo la qualifica ma forse non ha età da nonna…
Nicole ventenne e Marcellina peperina, ce ne vorrebbero due di scorta per fare in tutto una nonna!
Dunque, cercate, cercate meglio, cercate ancora. E tenetemi informato sullo stato delle indagini.
Forse non avete ben capito che io in questa storia non c’entro una cippa, che è stato dall’alto che mi hanno obbligato, che ne va della mia bella se non restituisco la mezza salma mancante dell’amico Legendarius amante di letteratura pulp…
In caso di Necessita' Contattate il Nostro Moderatore GIZUR
