VISTA DA LUI
Un giorno ricordo di aver fatto un incubo terrificante. Mi sono svegliato di soprassalto nel cuore della notte, con i sudori freddi sulle tempie. Era il sogno più inquietante, orribile, angosciante che io avessi mai fatto. Ed era comunque un momento paradisiaco in confronto ai fantomatici sabato pomeriggio in centro con la mia fidanzata. "Amore, oggi andiamo a fare compere?". La frase che annuncia la discesa negli inferi, l'apertura del settimo sigillo. Sì, andare fare shopping con la propria ragazza equivale all'Apocalisse. Perlomeno con il 99% delle ragazze. Eh si, perché noi uomini quando siamo costretti dall'usura del tempo e dei tessuti a cambiare un capo del nostro guardaroba andiamo nel primo negozio che ci capita e compriamo la prima cosa che ci troviamo davanti. Loro invece no. Guardano, provano, riprovano. E non scelgono mai. Noi proviamo a convincerle: "Ah, ma questo è magnifico!" Loro sembrano essere d'accordo: "Sì, è vero, è davvero bello". Tu già speri nell'agognata fine del tormento, e invece no. Mica la comprano quella cosa magnifica. "Andiamo in quell'altro negozio a vedere se c'è una cosa migliore". E via così. Un abisso senza fine. Neppure di sera, di notte possiamo considerarci al riparo dalla loro compulsione merceologica. Quale oscura forza le spingerà ad ammirare per minuti interi vetrine di negozi chiusi? Magari pure quando ci si trova in gita in una città diversa, e quindi non potranno neppure tornare quando le serrande saranno alzate. E devi stare pure attento, dare giudizi, consigli. Insomma, interagire. Lo shopping con la propria ragazza è un incubo a occhi aperti. Per fortuna quest'anno andrò in vacanza da solo il 2 agosto. La vendetta è un piatto che si consuma caldo. Magari sotto l'ombrellone.
VISTA DA LEI
Quante storie. Questo vuol proprio dire essere ottusi. perché in una sessione di shopping con la propria fidanzata è racchiusa una preziosa lezione di vita. Gusto estetico, raffinatezza delle linee, qualità dei materiali, intuizione per le fregature, dinamiche del mercato, sensibilità femminile. Tutto questo si può imparare in un negozio, di fronte a una borsetta o a un paio di scarpe. Un mix di arte ed economia, passando per il costume. Eppure, i maschi non ci arrivano. Continuano a buttarsi nell'armadio a caso e si presentano a prenderti con quello che è rimasto incollato loro addosso. E' vero, alcune di noi esagerano, e lo shopping può diventare un disturbo complusivo. Ma nella stragrande maggioranza dei casi il rito degli acquisti è istruttivo per lui e gratificante per lei. Come si sa, la donna compra perché si sente insicura, poco apprezzata. Da chi? Da lui, ovviamente. Quindi gli uomini hanno poco da lamentarsi. Se non trascorressero meno tempo allo stadio e più tempo fuori a cena con noi, di sicuro non avremmo così bisogno di comprare un nuovo abito che ci faccia sentire belle. E allora, non ci resta che un patto: guardare l'inizio del campionato insieme a lui indossando un paio di vertiginosi sandali Christian Louboutin. Vuoi mettere che soddisfazione saltellare ad ogni gol mostrando la suola rossa?
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