Scusate il ritardo, ero in luoghi/situazioni poco propizi all’uso di internet.
Per cercar di fare una sintesi ai commenti di tutti direi
Il coraggio (citato da Porkis) è il vicino di casa dell’incoscienza (citata da Polimar), è un po’ come un motociclista che vuole affrontare un circuito pericoloso con la pioggia (anche Weirdo vedo che è dell’idea). E forse anche con la presunzione di dire che “tanti sono caduti, io potrei farcela”.
Siamo in un contesto, le donne, dove non esiste la scienza esatta (come dice Mauro) per cui, come afferma Guzzoinstrada, in qualche caso, può scattare qualcosa. Lo confermo anch’io, che alle volte, su altri lidi, sono uscito contento da incontri con ragazze che erano state etichettate come missili conclamati.
Come dice 3pay l’incognita ed il rischio, sono parti (a volte anche piacevoli) della faccenda, ma è bene ricordare (anche a me stesso) che, come nel gioco, le possibilità di vincita ci sono, ma sono una su mille o centomila o più.
A Bulga e JeanClaude: Su quello che avete scritto, sottoscrivo e ci metto la firma.
Quanto ad Alessya, nella mia personalissima "scala di pericolosità dei missili" non è certo al peggior posto.
Una così distaccata ti dà solo da pensare sul perché faccia questo lavoro quando è evidente che in quel che fa non ci sia nulla di lei. Ma la risposta ce la siamo già dati, anche se con parole diverse sia io (nelle ultime frasi della rece), che Polimar.
Preferisco una così, fredda, ad una che, magari col sorriso, cerca di prenderti per i fondelli. Nell’ultimo caso c’è del dolo, questo sì che mi fa incazzare.
L’unica regola valida è che errare è umano (e finché mi riterrò umano, capiterà ancora di farlo), ma, una volta vista la situazione… Tanti saluti e di certo non persevero.
Grazie a tutti gli altri che non ho menzionato.
Dulcis in fundo chiudo con il sorriso rispondendo a Dupa:

http://www.youtube.com/watc…
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.
Per cercar di fare una sintesi ai commenti di tutti direi
Il coraggio (citato da Porkis) è il vicino di casa dell’incoscienza (citata da Polimar), è un po’ come un motociclista che vuole affrontare un circuito pericoloso con la pioggia (anche Weirdo vedo che è dell’idea). E forse anche con la presunzione di dire che “tanti sono caduti, io potrei farcela”.
Siamo in un contesto, le donne, dove non esiste la scienza esatta (come dice Mauro) per cui, come afferma Guzzoinstrada, in qualche caso, può scattare qualcosa. Lo confermo anch’io, che alle volte, su altri lidi, sono uscito contento da incontri con ragazze che erano state etichettate come missili conclamati.
Come dice 3pay l’incognita ed il rischio, sono parti (a volte anche piacevoli) della faccenda, ma è bene ricordare (anche a me stesso) che, come nel gioco, le possibilità di vincita ci sono, ma sono una su mille o centomila o più.
A Bulga e JeanClaude: Su quello che avete scritto, sottoscrivo e ci metto la firma.
Quanto ad Alessya, nella mia personalissima "scala di pericolosità dei missili" non è certo al peggior posto.
Una così distaccata ti dà solo da pensare sul perché faccia questo lavoro quando è evidente che in quel che fa non ci sia nulla di lei. Ma la risposta ce la siamo già dati, anche se con parole diverse sia io (nelle ultime frasi della rece), che Polimar.
Preferisco una così, fredda, ad una che, magari col sorriso, cerca di prenderti per i fondelli. Nell’ultimo caso c’è del dolo, questo sì che mi fa incazzare.
L’unica regola valida è che errare è umano (e finché mi riterrò umano, capiterà ancora di farlo), ma, una volta vista la situazione… Tanti saluti e di certo non persevero.
Grazie a tutti gli altri che non ho menzionato.
Dulcis in fundo chiudo con il sorriso rispondendo a Dupa:
E invece... guarda qua
ohhh..però non è mica facile trombarsi un riccio....![]()
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http://www.youtube.com/watc…
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.