Gnocca forum
Moscarossa
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zender
Jr. Member (142 post)
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Nessuno può a lungo avere una faccia per sé stesso e un'altra per la folla
senza rischiare di non sapere più quale sia quella vera.
N. Hawthorne
WLForever
Sandokan (1300 post)
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Spaz62:

Amava la notte...
Per lui era il luogo dove rifugiarsi dopo una giornata uguale a quella precedente,e a tante altre prima ancora.Giornate spese inseguendo le necessità ,ideando progetti che non portano mai a nulla, recitando la propria farsa quotidiana nella cosiddetta società,quella enorme moltitudine di esseri tutti presi da improrogabili ed importantissime faccende nell'illusoria convinzione di lasciare un segno che li renda immortali.Parlano di futuro,gli stolti,ignari del fatto che il destino è invincibile.La notte,finalmente, poteva interrompere la commedia,guardare con calma se stesso,le persone,le cose.E sognare sogni sporchi.Nel suo girovagare per viali lastricati di byte,vide un posto...ci fece un giro e si rese conto che aveva trovato pane per i suoi sogni.Decise che voleva partecipare a quella strana bolgia di peccatori e peccatrici,quindi scelse un Avatar,un nickname e cominciò a parlare .Si rese ben presto conto che quel nomignolo era ben più di un semplice mezzo per essere riconosciuto in una realtà virtuale.Era un'occasione per esprimersi senza atteggiamenti di circostanza,senza interessi,senza ipocrisie.Rileggendo ciò che scriveva,si emozionava come se quelle cose le avesse scritte un altra persona.Faticava a riconoscersi,senza il fardello dell'ipocrisia sul gobbo.Conobbe altri nick e se ne affezionò con una rapidità inusuale rispetto a quanto succede nella vita reale,aveva la sensazione di conoscerli da una vita.Senza averli mai incontrati,li vedeva nudi,conosceva i loro pensieri,percepiva i loro sentimenti.Una notte si addormentò davanti al computer satollo di risate e sognò un incontro ad una riunione di lavoro:
"Ciao,sono il dott. Brambilla...piacere."
"Piacere mio...io sono Spaz..."
Nel sonno rise della smorfia del Brambilla e si sentì libero.
Sai che quando scrivi queste cose sembri persino intelligente? WLF
Dupanèt
Super Hero (896 post)
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non credete a tutto ciò che scrivo....le invento soltanto ma nella mente le vivo....
don_zello
Hero Member (849 post)
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Camminava nudo, con un libro tra le mani.
Con un aura di tranquillità, perché i muri attorno a lui proteggevano e nascondevano la sua nudità.
Ma in quegli scritti di Stevenson non trovava la risposta.
Si rese conto che quelle mura, come alla fine lui stesso, non erano pietra, ma sabbia.
Permeabili, quanto nel ricevere linfe dall’esterno, quanto nel render fuori ciò che avevano dentro
Non si riconobbe, in quel combattimento tra Dr. Jekyll e Mr. Hyde, intenti a sopprimersi l’un l’altro per primeggiare.
La sua era una battaglia assai più aspra, ma incruenta, che i due caratteri li avrebbe salvati entrambi e fusi insieme. Non più il buono o il cattivo (che non era dato a capire veramente cosa fosse giusto o sbagliato), ma uno solo: l’umano.
Continuava a camminare dietro quei muri, mentre il vento, come fa con la sabbia, li stava disperdendo.
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.
pm150
Sr. Member (456 post)
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bella Spaz
Spaz62
Sr. Member (335 post)
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Amava la notte...
Per lui era il luogo dove rifugiarsi dopo una giornata uguale a quella precedente,e a tante altre prima ancora.Giornate spese inseguendo le necessità ,ideando progetti che non portano mai a nulla, recitando la propria farsa quotidiana nella cosiddetta società,quella enorme moltitudine di esseri tutti presi da improrogabili ed importantissime faccende nell'illusoria convinzione di lasciare un segno che li renda immortali.Parlano di futuro,gli stolti,ignari del fatto che il destino è invincibile.La notte,finalmente, poteva interrompere la commedia,guardare con calma se stesso,le persone,le cose.E sognare sogni sporchi.Nel suo girovagare per viali lastricati di byte,vide un posto...ci fece un giro e si rese conto che aveva trovato pane per i suoi sogni.Decise che voleva partecipare a quella strana bolgia di peccatori e peccatrici,quindi scelse un Avatar,un nickname e cominciò a parlare .Si rese ben presto conto che quel nomignolo era ben più di un semplice mezzo per essere riconosciuto in una realtà virtuale.Era un'occasione per esprimersi senza atteggiamenti di circostanza,senza interessi,senza ipocrisie.Rileggendo ciò che scriveva,si emozionava come se quelle cose le avesse scritte un altra persona.Faticava a riconoscersi,senza il fardello dell'ipocrisia sul gobbo.Conobbe altri nick e se ne affezionò con una rapidità inusuale rispetto a quanto succede nella vita reale,aveva la sensazione di conoscerli da una vita.Senza averli mai incontrati,li vedeva nudi,conosceva i loro pensieri,percepiva i loro sentimenti.Una notte si addormentò davanti al computer satollo di risate e sognò un incontro ad una riunione di lavoro:
"Ciao,sono il dott. Brambilla...piacere."
"Piacere mio...io sono Spaz..."
Nel sonno rise della smorfia del Brambilla e si sentì libero.
Rosaescort