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eternoinnamorato
IMPERATOR (17909 post)
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""Ma ora che sono molto, molto vecchio, mi rendo conto che di tutti i
                volti che dal passato mi ritornano in mente, più chiaro di tutti vedo
                quello della fanciulla che ha visitato tante volte i miei sogni di
                adulto e di vegliardo. Eppure, dell'unico amore terreno della mia vita
                non avevo saputo, né seppi mai, il nome..."




100!

Mi sembrava carino che il mio ingresso tra gli “adulti” fosse bagnato da una rece...
e quale occasione migliore per recensire finalmente la mia prima esperienza, quella da cui tutto ebbe inizio?



Così eccomi, in una torrida mattinata di luglio di sei anni fa, all'interno della mia macchina, mentre con fare circospetto ravano nella tasca più imboscata del portafogli per estrarne un foglietto giallino della dimensione di un francobollo.
Lo dispiego... è un post it su cui a matita il giorno prima avevo annotato un elenco di numeri di telefono con accanto alcune iniziali “criptate”.
Porcaccia, non ricordo più il significato delle sigle: “adr.” Dovrebbe significare Piazza Adriano, sì ma qual era la ragazza che riceve in piazza Adriano? Nebbia.
Guardo i numeri, a causa dei vari piegazzamenti, molti non sono più intelliggibili.
Ne provo uno, squilla a vuoto; un secondo, risponde, M.C. dovrebbe significare via Monte Cucco, vabbeh, ma l'abbinamento con la ragazza mi sfugge.
“Ciao, sono Marco, ho visto il tuo annuncio ...” sul nome di lei glisso.
Riconosco nell'interlocutrice la tipica cadenza brasiliana...

Diversi mesi prima, un amico mi aveva accennato ad Arcaton: escort di altissimo bordo, non mi sentivo coinvolto.
Il passo successivo era stato EscortForum, con le prime rece (in gran parte farlocche, sed omnia munda mundis...).
Mese dopo mese,era maturata quella decisione che mai in passato mi aveva sfiorato, ed ora, con voce strozzata, in una sorta di trance, concludevo la telefonata dicendo: “allora ci vediamo tra mezz'ora”

L'avevo fatto! Non ci potevo credere... panico!
Primo passo: cercare la via sulla cartina della città;
Secondo passo: cercare un bar per le cicche per l'alito;
Terzo passo: vuoi mica andare a mani vuote... per fortuna una bancarella di fiori (oggi ormai introvabili)... delle roselline, rosse no... arancioni e mi metta un po' di quei fiorellini bianchi come riempitivo.
Arrivo nella via appena in tempo... parcheggi ovviamente zero. Trovo ad un isolato di distanza e mi affretto verso l'indirizzo...
Comincio a sudare copiosamente nell'abito di fresco lana che avevo comprato per il matrimonio di mio cugino Filiberto (a metà luglio a Torino, ci saranno un 40 gradi x 120% di umidità.
I piedi cominciano a cuocere nelle scarpe inglesi.
Ora davanti alla casa c'è un via vai continuo di sfaccendati... mi guardano incuriositi... sarà l'abito... saranno i fiori.
Una vecchiarda mi guarda dalla finestra, nascondo i fiori sotto il lembo della giacca.
Mi ha sgamato di sicuro, che figura!
Davanti al portone fingo di parlare al citofono, nascondendo il telefono...
Chiamo. Non risponde!
Cerco di darmi un contegno... richiamo, non risponde. A questo punto non fingo più di parlare al citofono.
Richiamo... finalmente risponde... “aspetta 5 minuti”
Nonna Abelarda continua a guardarmi. Non resisto e parto per un giro dell'isolato... è mezzogiorno il caldo è bestiale!
Uno squillo! Torno indietro trafelato... “ciao sono arrivato al 27...” ... “ok! gira l'angolo, il primo portone a destra, il 3”... fiuu! forse la vecchia non m'ha sgamato.
Al 3 altro squillo; tac! scatta il portone, sono nell'atrio. Dove devo andare? Toc toc toc... rumori pesanti di tacchi, poi un altro scatto e la porta di una delle foresterie al piano rialzato si schiude... striscio dentro... allungo il collo...nessuno? nascosta nella penombra dietro la porta un'alta figura femminile, fasciata da un tubino giallo che lascia nude le spalle.
Abituatisi gli occhi al buoio, vedo davanti a me una stangona con la pelle ambrata, in equilibrio su tacchi 10. Fisico da modella, i tratti del volto sono gradevoli, il taglio degli occhi leggermente a mandorla, da india.
E' gentile e sorridente... io invece devo avere un'aria stravolta.
Ha un'espressione perplessa quando le allungo i fiori... vasi in casa non ce n'è, strano!
Si arrangia con un bicchiere.
La seguo nella camera semibuia, ha il passo un po' pesante e i tacchi rimbombano.
Un po' di luce filtra attraverso le liste della serranda abbassata sulla strada.
Mobilia stile modernariato anni '50, di quella col piano in formica. Un paio di foto alle pareti, alcune con una ragazzina, la sorella, meno bella di lei.
Lei invece evidentemente qui ci vive, oltre ad esercitarci.
Le pago subito l'obolo 2vu, mentre appoggio i due foglietti, sulla commode non riesco a trattenere il tremore delle mani.
2 chiacchiere mentre mi spoglio... “sei brasiliana? Hai 25 anni?” ... “sorride beh veramente qualcuno in più...” Non l'avrei detto.
Mi porta in bagno e mi lava lei.
Tornati in camera, in piedi vicino al letto, con un gesto rapido si scopre le mammelle, grosse e turgide, la larghezza delle spalle risalta ancora di più.
Mi si avvicina e mi stampa un bacio in bocca. Muove la lingua con vigorose spatolate. Resto un po' suonato.
Poi si abbassa definitivamente il tubino, non porta mutande, fast fuck! rimane nuda in equilibrio sui trampoli.
Decisamente un bel vedere, fisico strepitoso... la mancata mutanda però mi ha un po' deluso, fa troppo passera a pronto uso.
Mi sdraia sul letto (copriletto leopardato, mah! speriamo sia pulito) e comincia un bjj ben fatto seppure piuttosto energico e con discreto ausilio manuense.
Con una presa greco-romana, mi ritrovo la sua passera davanti al naso, mentre lei continua a lavorarmi, con ricca emissione di gemiti. La cosa mi imbarazza, perché ho paura che, per il caldo patito in precedenza, mi puzzino i piedi.
Chiedo pertanto di passare al piatto forte, puntando ad un time out. Vana illusione, con un gioco di prestigio mi incappuccia senza che nemmeno me ne accorga.
Per incanto compare poi un boccettino di lubrificante; se lo versa su una mano, se la sfrega due secondi sulla bignola e mi salta sopra, inastandosi con precisione chirurgica.
Noto che ha le mani piuttosto grandi, anche i piedi sono proporzionati al suo metro e ottanta di statura. Mah! Sarà!
Cambiamo posizione, pecorina... ma quasi subito la fermo e le chiedo di provare la specialità della casa: il cim tanto decantato nelle sue rece, che in passato nessuna delle mie fidanzate mi aveva praticato.
Mi risdraia con decisione e riprende con le spatolate di lingua, e molta mano, di modo che nel giro di poco me ne vengo come una fontana cinese zampillante a capodanno... ma non è l'auspicato cim, perchè al momento buono lei si sposta di lato e gli zampilli irrigano il copriletto leopardato (probabile origine del fungo che dopo un paio di settimane mi comparirà sulla schiena). Peccato però, volevo proprio togliermi sto sfizietto.

Mentre mi rivesto e la saluto noto che ha una voce piuttosto profonda.
Ho fretta di uscire.
In strada guardo l'orologio, le 12 e 20. In quindici minuti netti bruciati 100 euri!
“Mi sono tolto lo sfizio... MAI PIU'!” mi dico.
Ma poiché di buoni proposito è lastricata la strada dell'inferno, ancora oggi, dopo aver reso visita ad almeno altre 50 ragazze, mi trascino il dubbio che la fanciulla, di cui mai seppi il nome, sempre fanciulla non fosse stata...
vero è tuttavia che di rado ne ho viste di più gnocche
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eternoinnamorato
IMPERATOR (17909 post)
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Grazie arsein
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