Questa è una storia che è capitata quando il vostro Tromba era un giovanotto di belle speranze al suo primo impiego.
Era il primo lavoro serio, lavoravo e vivevo nel varesotto. Un appartamento arredato, uno stipendio tutto per me ed un solo pensiero in testa..trombare. E quando dico che avevo un solo pensiero in testa è proprio vero. Palestra? Discoteca? Sport? Arte? Non mi fregava un cazzo di niente! Tutto ciò che facevo era finalizzato ad infilarmi in quante più situazioni possibili dalle quali tirar fuori figa.
Era l’epoca pre-cellulari. Pre-internet. Pre 166 o 144. Per chi legge dalla Lombardia era l’epoca di Marilyn Video.
Cominciavano ad apparire le prime linee erotiche a pagamento e ce ne erano di diversi tipi. Potevi chiamare un numero urbano, ti dicevano di fare un vaglia dove dovevi mettere nella causale un cazzo di codice.. poi dovevi richiamarli e dare stò codice e se tutto corrispondeva ti passavano una ragazza.
Poi c’erano dei numeri intercontinentali.. chiamavi e parlavi (oddio..parlavi..) con una che di solito usava più parole spagnole che italiane, dall’altra parte del globo, con un eco che manco dalla vetta delle montagne del Tibet e per di più chiaramente percepivi che parlava in contemporanea a tre/quattro telefoni con altrettanti segaioli come te.
Ma c’era un altro tipo di servizio che m’incuriosiva.. telefonavi (sempre un numero intercontinentale) e venivi collegato in diretta con tutti quelli che in quel momento chiamavano. Una chat telefonica praticamente ma senza la possibilità di fare conversazioni private.
Immaginatevi il casino.. una babele di dialetti di tutta Italia. Tutti che chiamavano e dicevano.. ciao sono Peppe..ciao sono Attilio..ciao sono Enzo..e tutti poi.. c’è qualche ragazza in linea??
Che poi un paio di volte qualche ragazza c’era davvero.. ma non sia mai la madonna che si manifestava tutti cercavano di coinvolgerla ed alla fine la poveretta scappava via.
Poi una volta un genio! ciao sono Mario..ragazze chiamatemi allo 081 ecc. ecc.
Minchia, è l’uovo di Colombo! A patto però di avere un telefono sicuro. Io vivevo da solo, non avevo legami.. il mio numero non era in elenco ed era riservato.. più sicuro di così!
Per prima cosa però chiamo stò Mario. Mi risponde questo collega ante-litteram, simpaticissimo, che dopo essersi assicurato che non fossi un frocio mi dice che effettivamente la cosa funziona. Quando lui si collega e lancia il suo messaggio, 7/8 volte in una serata, riceve molte telefonate e perlomeno due o tre sono di donne che vogliono fare sesso telefonico.
E dunque ci provo anche io.
La prima telefonata che ricevo è di una donna con voce molto, molto, ma molto matura che in realtà non sapeva bene cosa voleva tanto che quando le dico cosa cercavo io si scandalizza e mi molla.
La seconda telefonata un frocio.
La terza un collega che, come avevo fatto io, mi chiede se il metodo funziona.
La quarta..bingo! ciao sono Monica! La voce è giovanile, un po’ forzata come di chi cerca di parlare impostata come un’annunciatrice televisiva.
Si comincia a parlare con una confidenza quasi immediata del perché e per come si telefoni a questi servizi.. la telefonata dura quasi un’ora ed alla fine siamo alle descrizioni fisiche..mi dice di avere 22 anni, di essere bionda e, ricordo, dice di essere la più bella del suo paese (ve lo dico dopo quale paese). Mi chiede se può richiamarmi nei giorni seguenti ed ovviamente dico di si.
Bene.. non ci crederete ma per i due mesi successivi mi chiama almeno 3/4 volte a settimana. Diventiamo intimi.. ovviamente sesso telefonico e tutto il resto.. ma tra di noi nasce un qualcosa di davvero strano.. un’enorme falso innamoramento.
Qualche anno dopo, questo tipo di rapporti esplosero con le chat line su internet. Ricorderete che i dibattiti, i talk show e gli psicologi che dissertavano sull’argomento si sprecavano.
Una sera mi dice che il padre s’è incazzato perché è arrivata una bolletta del telefono esagerata e mi chiede se per un po’ posso chiamarla io. Mi da il suo numero telefonico di casa e mi dice che se non risponde lei devo presentarmi come un amico dell’università.
Così faccio ed in capo ad un paio di settimane avevo parlato con tutta la famiglia, fratellino 10enne compreso.
Eravamo due amanti! Le propongo di vederci e mi dice che va bene ma che devo essere io ad andare da lei a Carrodano! E chi se lo scorda stò paese..Carrodano.. provincia di La Spezia. L’appuntamento è al bar L’incontro. Come ti riconosco? Non ti preoccupare.. sono l’unica bionda li dentro. Faccio una verifica con l’A.S.S.T.; il numero telefonico che ho è proprio di un abbonato di quel paese.. e ovviamente ora so anche il cognome.
Carrodano sta praticamente sotto il cavalcavia dell’autostrada..un po’ di strade e qualche casa in un bosco. Sembrava Peyton Place!
Arrivo al bar L’Incontro e non c’è traccia di bionde. In compenso il bar era pieno di brutti ceffi che guardavano stò tizio con la macchina targata Roma che era arrivato a Carrodano a prendere il caffè al bar L’Incontro!
C’è un telefono pubblico alla parete. Mi faccio dare un gettone e chiamo casa sua. Nessuna risposta. Prendo un gelato e richiamo.. stesso risultato.
Risalgo in macchina percorro il paese e mi fermo in una specie di radura a lato di una strada.. intorno una piazzetta qualche casa qualche negozio e qualche strada.
Sono lì fermo, leggo distrattamente il giornale ed intanto penso al da farsi. Dallo specchietto vedo arrivare una ragazza bionda con un ragazzino. Quando sono vicini incrocio nello specchietto i miei occhi con quelli della ragazza. Passano oltre.. la guardo bene..è bionda..sovrappeso..in pantaloncini da ciclista, culo grosso ma brutto.
Dopo un po’ i due fanno la strada in senso inverso e stavolta me la trovo di fronte. Una seconda di tette.. di faccia nun se po’ guardà.. occhi talmente vicini che sembrava Polifemo.. naso a rostro, le labbra nun ce l’aveva..giusto nà fessura tipo squalo..doppio mento..panza..
Mi guarda con insistenza.. io sono sicuro che è lei, ma è davvero brutta..qualche minuto per riordinare le idee e decido di andare via.
Ma, dallo specchietto, la vedo ritornare, stavolta sola. Mi passa accanto e si volta a guardarmi. A quel punto la chiamo.. Scusa..ti posso chiedere una cosa? Sei Monica? - Monica? No non sono io! - Ma dai sei tu! Riconosco la voce! – No, no non sono io! – Beh allora peccato perché avevo una cosa per lei.. e le faccio vedere la minchia che premeva furiosamente contro la patta dei miei pantaloni di lino chiari.
Lei strabuzza letteralmente gli occhi. Ho solo dieci minuti, mi dice, e sale in macchina.
Mi porta in una specie di boschetto. Me lo fai rivedere ancora? - Certo. - Lei si avventa lo tira fuori e mi spara un segone esagerato alla velocità della luce!
Poi mi dice.. scusa un’altra volta facciamo tutto il resto..vedrai.. tutto quello che ti ho raccontato!
Mentre torniamo al posto dove c’eravamo incontrati ad un tratto scivola giù dal sedile dicendo allarmata..oddio oddio..mi ammazza mi ammazza…
Se non m’è venuto un infarto c’è mancato poco..mi guardo attorno ma non vedo nessuno.. ma che dici? – Vai vai non ti fermare! - Arrivati apre lo sportello e scappa via!
Io, per non sapere ne leggere ne scrivere sgommo e in tre minuti sono al casello!
Sarebbe finita qui ma ci sono un paio di risvolti successivi.
Averla vista aveva rotto l’incantesimo.. non la cerco più e nemmeno lei lo fa. Però dopo qualche mese, senza sapere bene il perché, la richiamo. Il numero è disattivato! Chiamo la sip che mi dice che l’abbonato ha cambiato numero e che è riservato.
Ritorno all’ A.S.S.T. e mi segno tutti gli abbonati con quel cognome di Carrodano (5 o 6). Chiamo tutti e spiego che sono un collega dell’università e che devo per forza parlare con Monica. Tutti mi sfanculano!
Solo una gentile signora, la zia dice, mi ascolta e mi racconta che il padre di Monica ha dovuto cambiare numero telefono perché arrivavano decine e decine di telefonate di giorno e di notte di uomini che volevano parlare con Monica e che non può darmi il suo nuovo numero.
Finita qui? No!
Diversi anni dopo sono un cliente di TELE2. Chiamo il servizio abbonati e chi mi risponde? Salve sono Monica R. come posso esserle utile? E’ lei sicuro! La stessa voce impostata da annunciatrice!
Lei non mi riconosce e d’altra parte non conosceva il mio vero nome. Dopo aver chiuso la telefonata richiamo e cerco di lei.. mi risponde una tizia che mi dice che non sa nemmeno chi sia e che praticamente le telefonate vengono smistate a cazzo e che lei stessa rispondeva da casa perché faceva il telelavoro.
Il Tromba
Era il primo lavoro serio, lavoravo e vivevo nel varesotto. Un appartamento arredato, uno stipendio tutto per me ed un solo pensiero in testa..trombare. E quando dico che avevo un solo pensiero in testa è proprio vero. Palestra? Discoteca? Sport? Arte? Non mi fregava un cazzo di niente! Tutto ciò che facevo era finalizzato ad infilarmi in quante più situazioni possibili dalle quali tirar fuori figa.
Era l’epoca pre-cellulari. Pre-internet. Pre 166 o 144. Per chi legge dalla Lombardia era l’epoca di Marilyn Video.
Cominciavano ad apparire le prime linee erotiche a pagamento e ce ne erano di diversi tipi. Potevi chiamare un numero urbano, ti dicevano di fare un vaglia dove dovevi mettere nella causale un cazzo di codice.. poi dovevi richiamarli e dare stò codice e se tutto corrispondeva ti passavano una ragazza.
Poi c’erano dei numeri intercontinentali.. chiamavi e parlavi (oddio..parlavi..) con una che di solito usava più parole spagnole che italiane, dall’altra parte del globo, con un eco che manco dalla vetta delle montagne del Tibet e per di più chiaramente percepivi che parlava in contemporanea a tre/quattro telefoni con altrettanti segaioli come te.
Ma c’era un altro tipo di servizio che m’incuriosiva.. telefonavi (sempre un numero intercontinentale) e venivi collegato in diretta con tutti quelli che in quel momento chiamavano. Una chat telefonica praticamente ma senza la possibilità di fare conversazioni private.
Immaginatevi il casino.. una babele di dialetti di tutta Italia. Tutti che chiamavano e dicevano.. ciao sono Peppe..ciao sono Attilio..ciao sono Enzo..e tutti poi.. c’è qualche ragazza in linea??
Che poi un paio di volte qualche ragazza c’era davvero.. ma non sia mai la madonna che si manifestava tutti cercavano di coinvolgerla ed alla fine la poveretta scappava via.
Poi una volta un genio! ciao sono Mario..ragazze chiamatemi allo 081 ecc. ecc.
Minchia, è l’uovo di Colombo! A patto però di avere un telefono sicuro. Io vivevo da solo, non avevo legami.. il mio numero non era in elenco ed era riservato.. più sicuro di così!
Per prima cosa però chiamo stò Mario. Mi risponde questo collega ante-litteram, simpaticissimo, che dopo essersi assicurato che non fossi un frocio mi dice che effettivamente la cosa funziona. Quando lui si collega e lancia il suo messaggio, 7/8 volte in una serata, riceve molte telefonate e perlomeno due o tre sono di donne che vogliono fare sesso telefonico.
E dunque ci provo anche io.
La prima telefonata che ricevo è di una donna con voce molto, molto, ma molto matura che in realtà non sapeva bene cosa voleva tanto che quando le dico cosa cercavo io si scandalizza e mi molla.
La seconda telefonata un frocio.
La terza un collega che, come avevo fatto io, mi chiede se il metodo funziona.
La quarta..bingo! ciao sono Monica! La voce è giovanile, un po’ forzata come di chi cerca di parlare impostata come un’annunciatrice televisiva.
Si comincia a parlare con una confidenza quasi immediata del perché e per come si telefoni a questi servizi.. la telefonata dura quasi un’ora ed alla fine siamo alle descrizioni fisiche..mi dice di avere 22 anni, di essere bionda e, ricordo, dice di essere la più bella del suo paese (ve lo dico dopo quale paese). Mi chiede se può richiamarmi nei giorni seguenti ed ovviamente dico di si.
Bene.. non ci crederete ma per i due mesi successivi mi chiama almeno 3/4 volte a settimana. Diventiamo intimi.. ovviamente sesso telefonico e tutto il resto.. ma tra di noi nasce un qualcosa di davvero strano.. un’enorme falso innamoramento.
Qualche anno dopo, questo tipo di rapporti esplosero con le chat line su internet. Ricorderete che i dibattiti, i talk show e gli psicologi che dissertavano sull’argomento si sprecavano.
Una sera mi dice che il padre s’è incazzato perché è arrivata una bolletta del telefono esagerata e mi chiede se per un po’ posso chiamarla io. Mi da il suo numero telefonico di casa e mi dice che se non risponde lei devo presentarmi come un amico dell’università.
Così faccio ed in capo ad un paio di settimane avevo parlato con tutta la famiglia, fratellino 10enne compreso.
Eravamo due amanti! Le propongo di vederci e mi dice che va bene ma che devo essere io ad andare da lei a Carrodano! E chi se lo scorda stò paese..Carrodano.. provincia di La Spezia. L’appuntamento è al bar L’incontro. Come ti riconosco? Non ti preoccupare.. sono l’unica bionda li dentro. Faccio una verifica con l’A.S.S.T.; il numero telefonico che ho è proprio di un abbonato di quel paese.. e ovviamente ora so anche il cognome.
Carrodano sta praticamente sotto il cavalcavia dell’autostrada..un po’ di strade e qualche casa in un bosco. Sembrava Peyton Place!
Arrivo al bar L’Incontro e non c’è traccia di bionde. In compenso il bar era pieno di brutti ceffi che guardavano stò tizio con la macchina targata Roma che era arrivato a Carrodano a prendere il caffè al bar L’Incontro!
C’è un telefono pubblico alla parete. Mi faccio dare un gettone e chiamo casa sua. Nessuna risposta. Prendo un gelato e richiamo.. stesso risultato.
Risalgo in macchina percorro il paese e mi fermo in una specie di radura a lato di una strada.. intorno una piazzetta qualche casa qualche negozio e qualche strada.
Sono lì fermo, leggo distrattamente il giornale ed intanto penso al da farsi. Dallo specchietto vedo arrivare una ragazza bionda con un ragazzino. Quando sono vicini incrocio nello specchietto i miei occhi con quelli della ragazza. Passano oltre.. la guardo bene..è bionda..sovrappeso..in pantaloncini da ciclista, culo grosso ma brutto.
Dopo un po’ i due fanno la strada in senso inverso e stavolta me la trovo di fronte. Una seconda di tette.. di faccia nun se po’ guardà.. occhi talmente vicini che sembrava Polifemo.. naso a rostro, le labbra nun ce l’aveva..giusto nà fessura tipo squalo..doppio mento..panza..
Mi guarda con insistenza.. io sono sicuro che è lei, ma è davvero brutta..qualche minuto per riordinare le idee e decido di andare via.
Ma, dallo specchietto, la vedo ritornare, stavolta sola. Mi passa accanto e si volta a guardarmi. A quel punto la chiamo.. Scusa..ti posso chiedere una cosa? Sei Monica? - Monica? No non sono io! - Ma dai sei tu! Riconosco la voce! – No, no non sono io! – Beh allora peccato perché avevo una cosa per lei.. e le faccio vedere la minchia che premeva furiosamente contro la patta dei miei pantaloni di lino chiari.
Lei strabuzza letteralmente gli occhi. Ho solo dieci minuti, mi dice, e sale in macchina.
Mi porta in una specie di boschetto. Me lo fai rivedere ancora? - Certo. - Lei si avventa lo tira fuori e mi spara un segone esagerato alla velocità della luce!
Poi mi dice.. scusa un’altra volta facciamo tutto il resto..vedrai.. tutto quello che ti ho raccontato!
Mentre torniamo al posto dove c’eravamo incontrati ad un tratto scivola giù dal sedile dicendo allarmata..oddio oddio..mi ammazza mi ammazza…
Se non m’è venuto un infarto c’è mancato poco..mi guardo attorno ma non vedo nessuno.. ma che dici? – Vai vai non ti fermare! - Arrivati apre lo sportello e scappa via!
Io, per non sapere ne leggere ne scrivere sgommo e in tre minuti sono al casello!
Sarebbe finita qui ma ci sono un paio di risvolti successivi.
Averla vista aveva rotto l’incantesimo.. non la cerco più e nemmeno lei lo fa. Però dopo qualche mese, senza sapere bene il perché, la richiamo. Il numero è disattivato! Chiamo la sip che mi dice che l’abbonato ha cambiato numero e che è riservato.
Ritorno all’ A.S.S.T. e mi segno tutti gli abbonati con quel cognome di Carrodano (5 o 6). Chiamo tutti e spiego che sono un collega dell’università e che devo per forza parlare con Monica. Tutti mi sfanculano!
Solo una gentile signora, la zia dice, mi ascolta e mi racconta che il padre di Monica ha dovuto cambiare numero telefono perché arrivavano decine e decine di telefonate di giorno e di notte di uomini che volevano parlare con Monica e che non può darmi il suo nuovo numero.
Finita qui? No!
Diversi anni dopo sono un cliente di TELE2. Chiamo il servizio abbonati e chi mi risponde? Salve sono Monica R. come posso esserle utile? E’ lei sicuro! La stessa voce impostata da annunciatrice!
Lei non mi riconosce e d’altra parte non conosceva il mio vero nome. Dopo aver chiuso la telefonata richiamo e cerco di lei.. mi risponde una tizia che mi dice che non sa nemmeno chi sia e che praticamente le telefonate vengono smistate a cazzo e che lei stessa rispondeva da casa perché faceva il telelavoro.
Il Tromba
