Attirato dal quel “certo non so che” del suo annuncio, deciso di contattarla e prendere appuntamento per la serata successiva. Confermo il suo essere logorroica già al telefono, ma sapendolo in anticipo mi sono morso la lingua e anzi, mi sono divertito a darle corda. Probabilmente questo le ha fatto piacere, tanto che il trattamento che mi ha riservato è stato veramente al di sopra di ogni aspettativa.
Contrariamente a quanto leggo dal collega pexy, con me è stata puntualissima, aspettandomi in vestitino rosa nei giardinetti adiacenti l’alberghetto da lei suggerito per le zozzerie. E’ contenta perché abbiamo la camera nr.2, la sua preferita! Dice che le piaccio, già dalla telefonata e me lo ripete in continuazione a parole (come sei bello, cazzo!) e nei fatti, mostrandosi così servizievole da sembrare quasi servile. Nel suo vestitino è caruccia: piccolina e con le tette schiacciate da un reggiseno di una misura inferiore (in seguito mi dirà che le stanno “crescendo”?!).
Più che per scopare, sembra che siamo arrivati in albergo per le vacanze: lei infatti ha 2 borsoni nei quali rovista continuamente, estraendo cose che poi ripone nervosamente dopo essersi fatta una passeggiata andata e ritorno fino alla porta del bagno. Io la osservo e mi adeguo, piegando verginalmente i miei capi che ripongo in ordine sulle grucce del guardaroba. Stessa pantomima della doccia già precedentemente spiegata, con la variante che al momento del BBJ, non ho avuto la sensazione dei denti sulla cappella. Però devo dire che la poco curata epilazione, me l’ha fatta arrossare un bel po’. Le moine sotto l’acqua si sprecano, tanto che mi prende già il movimento pelvico. Dopo una rapida asciugatura, andiamo in zona letto, rinfrescata dal corroborante condizionatore coadiuvato dall’azione della ventola a soffitto.
Ci slinguazziamo per bene; sono un fumatore, ma in effetti i suoi baci hanno un certo aroma di posacenere stantio. Mi confesserà che adora i cigarillos e la “pipetta” che non si fa quotidianamente mancare, anche se in quell’occasione è dotata solo delle “rosse”. Anche lei è piuttosto eccitata e gradisce le slinguate al collo e dietro le orecchie che le propino di contorno agli interminabili e profondi FK. Vedendola così mi sono allargato un po’, tirandole i capelli e palpandola un po’ rudemente, senza mai alcuna protesta. Le tette naturali sono morbide e piene anche se non sono troppo un bel vedere. Inoltre ha una certa rilassatezza della pelle addominale, dovuta (dice lei stessa) ad un repentino dimagrimento.
Le nostre bocche si staccano solo per un BBJ di sua iniziativa che trovo veramente gradevole e pochissimo smanettato. Ricambio il favore iniziando prima un 69, poi rigirandola sul letto e lavorarla dal verso più corretto. Ha la fica di un rosa quasi da black, contornata da 2 belle labbra e da un clito discretamente consistente che è un piacere spatolare, anche se non si bagna quanto mi aspetterei. Dopo un bel po’ e 2 venute (a suo dire) alquanto anonime, mi preparo alla scopata. Lei però mi sorprende con un altro bel BBJ con mia buona soddisfazione. Duro un bel po’, ma non si scoraggia, anche se alterna la manina un po’ più di prima. Non l’aiuto anzi, socchiudo gli occhi fino al mio piacere che esplode un po’ nella sua boccuccia (che nel momento opportuno ho trattenuto in zona) e un po’ in giro sul lenzuolo.
Siga di relax con lei che mi racconta i fatti suoi, senza dimenticarsi di citare nomi e cognomi (che le ho suggerito di evitarmi) dei protagonisti delle sue vicende. Sono tranquillo: sono poco avvezzo alle escort e in una situazione del genere con una loft, ho sempre l’impressione/timore di essere congedato e di non usufruire delle sigle che avevo ancora in canna. Ma la tipa si dimostra anche piena di iniziativa e dopo il chiacchiericcio, sguaina ancora la lingua nella mia bocca.
Ringalluzzito, salto le solite moine e mi sintonizzo subito nel primo canale. A dire il vero, l’ho indotta a masturbarsi con la mia cappella: volevo vedere se lo prendeva crudo: fortunatamente ha avuto la cognizione di mettermi il goldone. Mi faccio quindi una bella scopata in varie posizioni, finchè non la metto a pecora. Di solito non ci faccio caso, ma oggi mi ricordo che potrei anche ficcarglielo in culo; così comincio a ravanare in questo buchetto mica poi tanto stretto, che accoglie senza problemi il pollice fino in fondo. Dato che non fa una piega, la impalo e tempo un paio di colpi (sarà stata la novità?), raggiungo nuovamente il mio piacere.
Uno sguardo all’orologio e mi accorgo che siamo in camera da circa 2 ore. Sono un po’ provato, ma lei da vera geisha, mi deterge il sudore e mi fa aria con la salvietta. In mezzo a tutto questo zelo, mi urta il polso che mi duole a seguito di una banale caduta (da sbronzo). Le spiego il problema e lei cambia espressione. Sembra che abbia delle nozioni di massaggio riabilitativo e mi propone di esaminarmi. Sul subito ho un po’ paura che avrebbe fatto danni maggiori, ma alla peggio mi dico che l’avrei fatta smettere. Esce dai borsoni vari tubetti di crema e comincia quindi a massaggiarmi il polso, l’avambraccio, il gomito, la spalla, il piede sinistro (come la mano dolente). Ero un po’ sulla difensiva e mi veniva un po’ da ridere, fin quando ho provato a muovere il polso: dolore sparito all’80%. “Ma allora ci sai fare!”. Lei mi guarda con ari professionale e mi dice: “stai giù: ti faccio un massaggio”.
Obbedisco senza protestare e mi gusto un vero massaggio terapeutico non troppo profondo, ma gradevole e rilassante. Talvolta ci mette un po’ troppa energia, procurandomi una sensazione di bruciore, ma sono solo attimi. Le squilla il telefono: aveva preso appuntamento con un altro punter. Non riesco a capire se risponde al telefono o manda un SMS, ma mi chiede se ero d’accordo a passare insieme tutta la notte, tranquillizzandomi sul fatto che “sono sempre 80 rose”. Veloce calcolo mentale (faccio bene /faccio male) e poi annuisco: può riprendere a massaggiarmi. La cosa va avanti anche un po’ troppo, ma ormai si sente il capo e quindi decide lei.
La convinco a smettere invitandola ad accucciarsi al mio fianco a vedere un po’ di TV. Ma non c’è niente di bello da vedere, così le dimostro la mia gratitudine per il trattamento digitalizzandola in RAI1. Non so perché ma ho ancora in mente la faccenda del tutto cabrio, così colgo l’occasione (la stavo pastrugnando con l’uccello) e faccio finta di sbagliarmi e ficcarglielo dentro nudo. Ha un sussulto, ma non accenna a dirmi alcunché. Non proseguo l’azione senza protezione, ma la scopo per l’ultima volta con lei sopra di me. Orami è tardi ed è ora di dormire.
L’indomani, non ho alcuna ispirazione, quindi ci docciamo veloci perché sta scadendo l’ora della prima colazione compresa nel prezzo della camera (VU+10 per tutta la notte). Mi accompagna al parcheggio della macchina dove le porgo il concordato (VU+30…+20 di mia iniziativa). Sta per riattaccare a raccontarmi i cazzi suoi (naturalmente sempre storie tese), ma la fermo con una scusa e ci ripromettiamo di incontrarci in un futuro prossimo.