In data 26 Giugno 2013 mi viene notificato, dalla Polizia Locale di Cornaredo, che il mio ricorso per un accertamento avvenuto nel lontanissimo 18 Maggio 2012 è stato respinto.
"A riscontro della Sua richiesta prot. XXX del IDX4da50ef9e46adaa0b73bd08372b66d66 concernente l'annullamento dell'atto citato in oggetto, dalla ricostruzione degli avvenimenti, non emerge alcuna causa di esclusione di responsabilità che possano portare all'annullamento dell'accertamento di violazione in questione, da parte di questo Comando.
Seguirà Ordinanza di Ingiunzione"
Premetto che per il ricorso mi sono basato sulle preziose indicazioni di Franco (posso riportarle, ho conservato tutta la documentazione).
Ora, il problema è duplice.
Primo: non ho 500 euro da regalare. E soprattutto, da regalare ad un sindaco che non si occupa seriamente della sicurezza, a discapito delle intenzioni dichiarate.
Non so assolutamente come muovermi per evitare l'ingiunzione di pagamento, e quali costi mi toccherà sostenere durante l'iter.
Secondo: gettando la spugna non vorrei creare un pericoloso precedente, che mi si ritorcerà contro e vanificherà gli sforzi di tutti.
Qualcuno ha dei consigli in merito?
Infine un'altra domanda, che apre un discorso più ampio.
Ma questi sindaci e loro relativi aiutanti in divisa, non sono tutti denunciabili tutti per sfruttamento della prostituzione?
Perché nella realtà dei fatti, è questo che fanno. Altro che sicurezza!
Con le loro ordinanze/regolamenti, non solo non ottengono gli scopi prefissati, ma ciò che ottengono è di chiedere un pizzo di 500 euro per ogni prestazione che viene "scoperta".
Ora, il fatto che i soldi siano chiesti a me, che sono fruitore del servizio, piuttosto che alle prostitute che lo erogano - o perfino ad entrambi! - è un mero dettaglio, a mio modo di vedere.
Loro intervengono sul mercato delle prestazioni sessuali chiedendo un pizzo. Questa è la realtà.
Questo fatto criminoso può essere posto all'attenzione di un giudice?
Qualcosa tipo: "Associazione a delinquere, e minacce. Finalizzate all'estorsione e allo sfruttamento della prostituzione"
E' solida come accusa?
Grazie anticipate
"A riscontro della Sua richiesta prot. XXX del IDX4da50ef9e46adaa0b73bd08372b66d66 concernente l'annullamento dell'atto citato in oggetto, dalla ricostruzione degli avvenimenti, non emerge alcuna causa di esclusione di responsabilità che possano portare all'annullamento dell'accertamento di violazione in questione, da parte di questo Comando.
Seguirà Ordinanza di Ingiunzione"
Premetto che per il ricorso mi sono basato sulle preziose indicazioni di Franco (posso riportarle, ho conservato tutta la documentazione).
Ora, il problema è duplice.
Primo: non ho 500 euro da regalare. E soprattutto, da regalare ad un sindaco che non si occupa seriamente della sicurezza, a discapito delle intenzioni dichiarate.
Non so assolutamente come muovermi per evitare l'ingiunzione di pagamento, e quali costi mi toccherà sostenere durante l'iter.
Secondo: gettando la spugna non vorrei creare un pericoloso precedente, che mi si ritorcerà contro e vanificherà gli sforzi di tutti.
Qualcuno ha dei consigli in merito?
Infine un'altra domanda, che apre un discorso più ampio.
Ma questi sindaci e loro relativi aiutanti in divisa, non sono tutti denunciabili tutti per sfruttamento della prostituzione?
Perché nella realtà dei fatti, è questo che fanno. Altro che sicurezza!
Con le loro ordinanze/regolamenti, non solo non ottengono gli scopi prefissati, ma ciò che ottengono è di chiedere un pizzo di 500 euro per ogni prestazione che viene "scoperta".
Ora, il fatto che i soldi siano chiesti a me, che sono fruitore del servizio, piuttosto che alle prostitute che lo erogano - o perfino ad entrambi! - è un mero dettaglio, a mio modo di vedere.
Loro intervengono sul mercato delle prestazioni sessuali chiedendo un pizzo. Questa è la realtà.
Questo fatto criminoso può essere posto all'attenzione di un giudice?
Qualcosa tipo: "Associazione a delinquere, e minacce. Finalizzate all'estorsione e allo sfruttamento della prostituzione"
E' solida come accusa?
Grazie anticipate