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Se sei uno "sportivo", queste sono immagini che fan male.
Immagini che sia crollato al suolo con la caviglia contusa...
E il fetuso, invece, se la ride come Franti per la messinscena ben riuscita...
E se sei un "escortaro" invece?
Quali sono le situazioni che ti "scottano" come quella sopra?
Immagina di essere un bravo ometto, che devolve una parte non risibile del proprio salario, diciamo un centello, a un divertimento fisico ma raffinato, con una giovane ma brava teatrante.
Ha ottenuto i suoi primi riconoscimenti nella "settima arte", la critica si è accorta di lei, il pubblico non le manca.
Speri a ragion veduta che quella sera non fallisca la recita.
Che ti faccia sentire come un ospite gradito, magari ti incanti con qualche parolina in più.
Sei uscito di casa fresco di toeletta già predisposto a scoprirti diverso, chissà perchè, da tutti gli altri che chiami colleghi...
Di sicuro Lei se ne accorgerà, non mancherà di lasciar sfuggire qualche sospiro più veritiero.
E la prima sera è TRIPUDIO!
A momenti vien giù il teatro.
Certo, 'sto primo atto è stato proprio breve... saran stati 10 minuti?
Però Lei, mentre ti diceva che era timida, appena agli inizi, anche un po' imbarazzata, intanto te lo stava intozzando.
Poi avvicinandosi con la linguetta, ci ripensò in gran fretta, lo rivesti prima di rosso lattice e poi di se e del suo luogo caldo.
Ti avrebbe spiegato che non poteva resistere...
Non poteva neanche rallentare, evidentemente.
Dove minchia è l'interruttore del minipimer? Perchè non si arresta? Ops... è stato bello.
Dalla piccionaia del teatro piovevano così copiose le rose che, quasi quasi, non ti sentivi neanche un piccione.
Oramai sei preso al laccio. Il tipo losco, fuori dalla scuola, che distribuisce album Panini, ha fatto il suo sporco lavoro.
Da domani non penserai ad altro che ad accumulare Fi_gurine.
Il salario si farà più stretto, questo mese.
Ma l'indomani è d'uopo rinnovare quella sensazione.
Devi capire se le sei semplicemente entrato dentro oppure se le sei Entrato Dentro.
La giovinetta pare felice di rivederti. Adesso che ci penso, non così sorpresa.
L'entrata in scena è la stessa. La fila alla cassa prima dello spettacolo, pure.
Si comincia come l'altra volta, ma ti senti pronto a rintuzzare gli attacchi, a dominare gli eventi.
Le chiedi (a leiiii...) di non essere precipitosa, di incedere in un breve monologo orale.
Quei capelli lunghi formano una cortina impenetrabile. Sembrano extension... avranno un perchè?
Senti un calore sulla pelle, come un cappuccio di fiato caldo, senza altro contatto.
Forse una mano, ma così leggera da parer impalpabile e poi, sempre quel fiato caldo.
Allora chiedi un duetto, in posizione rovesciata.
Lei accetta con un certo entusiasmo. Sembra sciogliersi e mutare candore in calor bianco.
Poi, di colpo, tra un ansimo e un seguitar di gemiti, si stoppa e con voce composta e ben intellegibile, ti dice "se vuoi divertirti così, dobbiamo stare almeno un'ora... al doppio del regalo!".
E' come la risatina di David Luiz, come l'occhiolino sveglio e aperto di Drogba.
Di colpo ti crolla in un istante il castello incantato che solo tu avevi immaginato.
Crolla ogni pensiero concupiscente, ogni barlume d'eccitazione.
Come giusta regola, dovrebbe crollare anche quel tozzo di carne erto verso la gloria.
E invece no.
Inaspettatamente la delusione ti ha lasciato basito, incredulo, impietrito.
Anche "lui", impietrito.
Come quei piccoli cumuli di pietra a segnare una tomba improvvisata. La tomba della tua ridicola illusione.
Sei lì, nel mezzo di un letto dove all'improvviso senti il flettersi di ogni singola doga, ma non senti il piacere nè avvicinarsi nè allontanarsi.
Nel centro di una stanza, dove adesso, tra il mutar di posizioni immutabili da millenni, noti particolari che ti colpiscono.
La playstation ancora accesa in un angolo. Un portafoto rovesciato. Un telefonino muto che si accende di mille colori e vibra sopra una sedia in paglia.
Sta durando questa ora. Quasi un'ora intera.
E l'immota erezione, triste, fasulla, come tutto il resto, perdura.
Ma niente è duro come il cuore d'un illuso disilluso.
Vieni a comando, dopo averle dato tutto il tormento che lei sa di doverti fare pagare.
Nessun piacere. Solo scialba formalità.
Si esce tra falsa cordialità, un bicchiere d'acqua di rubinetto, un disbrigo lesto di conti da aggiustare.
Si esce nella calura notturna.
Una coda dell'occhio a notare svelta il tipo losco laggiù all'angolo, che armeggia al telefonino e poi ritorna alla base...
Non c'è prova TV per dimostrare certi episodi che vorremmo rimuovere, ma la memoria a volte è molto peggio.
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