Avevo ventidueanni (non esistevano internet e neppure i telefonini) e giravo per l’Italia accompagnando un giornalista specializzato in materia sportiva, allora importante.
Mi capitava di dover pernottare in alberghetti dispersi nella penisola.
Una volta l’addetto alla ricezione mi domandò: “gradisce la copertina”
Guardai il cielo, era sereno e ben promettente, e risposi: “no grazie, fa abbastanza caldo”.
Arrivato nella spartana camera pensai a mia madre: copriti figlio mio, attento a non prendere il raffreddore …. e strunziate varie …
Bene, ci ripensai e scesi dal tale di prima per chiedergli la copertina: “senta, mi scusi, ci ho ripensato, mi porti pure in camera la copertina, sa, la mamma vorrebbe evitare che prenda il raffreddore!”
Tempo dieci minuti e sentii bussare la porta della mia stanza … era la copertina: stragnocca in audace minigonna che, a quel punto, surriscaldò, di brutto, l’ambiente
Prosit
Bucanero
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Mi capitava di dover pernottare in alberghetti dispersi nella penisola.
Una volta l’addetto alla ricezione mi domandò: “gradisce la copertina”
Guardai il cielo, era sereno e ben promettente, e risposi: “no grazie, fa abbastanza caldo”.
Arrivato nella spartana camera pensai a mia madre: copriti figlio mio, attento a non prendere il raffreddore …. e strunziate varie …
Bene, ci ripensai e scesi dal tale di prima per chiedergli la copertina: “senta, mi scusi, ci ho ripensato, mi porti pure in camera la copertina, sa, la mamma vorrebbe evitare che prenda il raffreddore!”
Tempo dieci minuti e sentii bussare la porta della mia stanza … era la copertina: stragnocca in audace minigonna che, a quel punto, surriscaldò, di brutto, l’ambiente
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