Qualche sera fa, esattamente nel posto dove caricavo Cristina, la ventenne rumena, in viale Umbria, subito dopo l’incrocio con via Strigelli, 45.456202, 9.217088, davanti alle vetrine della banca, trovo invece Elena. Ha un viso carino, i capelli lunghi mossi, è alta circa 160 cm. Mi faccio convincere rapidamente a sperimentare la soluzione a casa sua per 60 euri. Cominciano le note liete: è una ragazza albanese che chiacchiera volentieri, acuta e intuitiva, complimentosa con misura, quindi il breve viaggio in macchina per il non lontano appartamento passa nel migliore dei modi. La casa è in ordine, in un palazzo anch’esso decoroso. Mentre mi spoglio sparisce un momento per mettere via i soldi e torna già nuda. Qui cominciano le note non liete: le rotondità che si intravedevano attraverso l’abbigliamento già autunnale si manifestano come eccessive per i miei gusti. Non sto parlando di un’obesa, ma certo ha i fianchi e le cosce larghe, la pancetta. Si salvano il culo, bello tondo, cosa che finché sta su si apprezza, e il seno, una terza a pera. Dice di avere vent’anni ma non avendo il fisico tirato che si vorrebbe vedere in una ragazza di quella età gliene avrei dato qualcuno di più (e non escludo che ne abbia davvero qualcuno di più
. Non paleso la mia delusione e lei si mette al lavoro. Ricominciano a questo punto le note liete, avendo la ragazza, a quanto dice, già una discreta esperienza di strada alle spalle: il preliminare offerto spontaneamente consiste, restando io in piedi, in un abile, non affrettato lavoro di bocca e lingua, che parte dal petto, scende sulla pancia, scende ancora, evita l’uccello perché dice che scoperto non lo fa, si sofferma gradevolmente sulle balle. Un tocco virtuosistico del genere è da un po’ che non lo trovavo in una stradale. A questo punto l’alzabandiera è fatto, si passa al pompino coperto, fatto da accosciata con arte e sottolineato da sguardi eccitanti dal basso. Arriva infine il momento di passare sul letto, per la pecorina – accompagnata da una simulazione eccessiva da parte sua che in me non suscita altro che senso del ridicolo –, con cui chiudo. La riporto al luogo di lavoro dove si ferma fin oltre le tre di notte. In sintesi, una prestazione di cui ho un bel ricordo, offerta da una bravissima persona, però un fisico che non mi invoglia. Bisognerebbe essere attratto dalle sue rotondità, ripeto non debordanti ma antiestetiche, soprattutto sulla pancia, come quelli che si eccitano con il tipo della ex compagna di liceo rotondetta e un po’ porcella, oppure essere nella serata in cui si cerca soprattutto un incontro rilassante, con una ragazza senza troppe pretese che sa parlare con intelligenza, che sei sicuro non farà la furba e invece cercherà di accontentarti con gentilezza. Io per contro sono dissuaso dal ritornarci perché desidererei, almeno quando pago (e in particolare se sono 60 franchi), livelli superiori di avvenenza e tonicità.