Riprovo a ripostare questa recensione. Chiedo scusa agli admin perché non conoscendo le regole, avevo incautamente postato informazioni che non dovevo postare. Questa volta starò più attento!
Cari amici della Gnocca,
innanzitutto grazie di esistere e complimenti per questo bellissimo forum di fratelli porcelli. Ho avuto spesso il piacere di leggervi ed evitare colossali pacchi grazie a tutti voi. Così oggi, in questo clima natalizio vorrei dare il mio piccolo contributo. Si fa sempre un gran parlare qui di No Prof, ma tutte le volte che sono andato a verificare con il mio p.sll.o mi sono sempre trovato nella morsa di veterane più che esperte del mestiere e più fredde. Così volevo condividere con voi questa bella avventura. Ho avuto da un collega di lavoro l'email di questa bellissima ragazza di nome Sara. Ho controllato su internet, zero annunci, siti o altro. Così le ho scritto, allupato all'inverosimile dal racconto del collega. Per qualche ora niente, poi la Sara mi ha risposto. Gentilissima, italiana 100 per 100, diversa dalle altre che scrivono rate, e sono fredde, sbrigative. Ma anche un po' impaurita, attenta, perché poi come ho avuto modo di capire avendo la fortuna di incontrarla, è una donna con una carriera, una posizione pubblica, che non può assolutamente sputtanarsi e che cerca fidatissimi per incontri davvero davvero discreti. Intanto mi aveva mandato una foto. Da urlo! Una bella donna, capelli castani chiari, a metà della trentina, per nulla volgare, raffinata. Si vedeva che lo sfondo non era il solito studio da prof. Ma un hotel in vacanza, una foto normale insomma. Non vedevo il viso, oscurato, che vi devo dire ragazzi è il suo pezzo forte. E per me il viso è una cosa che conta, sarò arretrato, sarò romantico, non so, ma io con un cane, un cavallo, o una scimmia, anche se ha un bel culo non ci riesco a far nulla. Potete capire che se ero così in fregola per incontrarla anche il corpo non scherzava. Mediterranea, non grassa né magra, con le curve al posto giusto, un gran bel seno come una cornucopia di venere. Un fondoschiena che non vi dico, lo scivolo per il paradiso! La prima cosa che mi ha sballato è che chiedesse una foto a me. Dicendo che lei non va con tutti, e che il tipo un minimo le deve piacere se no non ce la fa. Mi sono sentito una merda, ansia da prestazione come a 15 anni quando speri che la vicina di casa non ti ignori! Ma poi ho trovato la forza. Le ho mandato la solita sfumata, e a quel punto ci siamo scambiati due mail logistiche per l'appuntamento. Soltanto allora mi ha dato il suo numero di telefono. Voce calda, solare. Ragazza simpatica, come una qualsiasi collega di lavoro. Ma più maliziosa. Si sentiva subito che era intelligente, e aveva una cultura. Per vederci lei mi dice di non avere un posto in cui lavora. C'è casa sua, sì proprio casa sua, un appartamento in cui vive, e torna a casa dal suo lavoro. Per andare da lei però devi conoscerla credo. Mi sarebbe piaciuto, ma avevo il trip, mio solito trip del locale. Così le propongo pensando già di ricevere il solito rifiuto di andare insieme in un club privè. Di solito tutte le noiose cinesi o rumene di questa triste piazza mi dicono no. Lei sorride, e mi dice "Sono curiosa di quei posti, ci sono stata una volta. Dai facciamolo!" e così ci siamo dati appuntamento poco lontano da un noto club privè cittadino, davanti a una vetrina di Io Bimbo, non so perché la cosa già mi ha eccitato da matti. Arrivo, in un gelido martedì sera, intorno alle 22,30, super convinto di essermi preso un pacco,e mi metto di fronte alla vetrina super illuminata, con il negozio chiuso, ma tutte le luci. E mi fumo una sigaretta, finché vedo una bella donna, che guarda la vetrina, e attende. Mi dico "No non è lei! Quella non fa il mestiere. Quella non è una delle tante sceme che ho incontrato nei siti di annunci. Ora arriva il fidanzato e me la porta via. Ora arriva il fidanzato" finché lei si avvicina, mi sorride, e ci presentiamo. Ragazzi, davvero, mai incontrata una donna così. Una ragazza, come tante, come quelle che incontri in banca, o dal notaio, quelle che di solito sono stronze e basta. E invece lei non lo era! Mi sorride, ci presentiamo. Un viso da sogno. Una donna, veramente una donna, con un passo da puledra, due gambe da sballo che già individuavo sotto la gonna. Mi dà un bacio sulla guancia, ma era un po' impaurita. Alla fine, mi confessa - Sono venuta con una coppia di amici, ma vero che non ti offendi? - E mi indica la macchina, con sopra una sua amica, bionda, figa anche lei, e un suo amico. E poi ha cominciato a chiudermi scusa. E io pensavo- Ecco dov'era il pacco. Ma poi ci ho ripensato. Perché cazzo, in effetti lei professionista non era per niente, e incontrarmi così in città al buio, non ci avrei mandato neppure mia sorella.
Alla fine sale sulla mia macchina, e vedo che è sollevata di vedere che sono una persona normale, gentile ed educata. Mentre ci dirigiamo al locale si scioglie un po’. E io intanto mi tengo come un arco sentendo il suo profumo che inonda dolcemente l’abitacolo della mia auto. Una ragazza pulita, normale, penso. Molto bella, ma non artefatta, o eccessiva. Due occhi nocciola da sogno, una linea naturale delle labbra che mi fa subito sognare. Rifatta zero, la classica ragazza che piace a chi ama la figa, e basta. Nelle sue lune, le sue fase, gli anni giusti, chi non ama fronzoli ridicoli, da night volgare. Quello che mi serve per rilassarmi. Per andare fino in fondo, senza pentirmi di averlo fatto.
Intanto sulla macchina parliamo del più e del meno. Del suo lavoro, del mio. Insomma, arrivati nel locale l’imbarazzo del modo in cui ci siamo incontrati e del denaro che le ho consegnato subito appena salita in macchina è già scomparso. Siamo una coppia di amici, e a differenza di molte volte il fatto che quel rito sia passato non la fa diventare scostante o fredda, anzi anche lei sembra potersi dedicare a divertirsi e a null’altro.
Arriviamo nel locale. Devo dire un’esperienza che ancora mi mancava. Giochiamo un po’ con l’armadietto, chiavi non chiavi. Poi una volta dentro andiamo al bar insieme. Lì incontro la coppia dei suoi amici a cui mi presenta come un amico. Tra l’altro la sua amica, una bionda alta molto figa, mi sarei fatto al bancone anche lei. Beviamo insieme, brindiamo. Andiamo a fumarci una sigaretta. Tutto bello, pulito normale. Si chiacchiera, si ride, passo il dito sulla linea meravigliosa delle sue natiche e lei sorride. Ma mi sento in pace. L’orologio praticamente non esiste. Passiamo il tempo a ridere, sorridere, ballare, e non ho da lei alcuna indicazione di fare in fretta, muovermi, finire il prima possibile, tornare ad occuparsi della sua vita, le sue cose, i fidanzati i bambini. Ecco quello che ho apprezzato. Lei era lì con me, di testa, era lì per me e con me! Cosa che davvero ragazzi, non è mai avvenuta. Passo molto tempo a guardarla. Un viso da favola, da ragazza della porta accanto, ma quella per cui muori qando hai 16 anni. Un bel sorriso, bei modi, voglia di vivere e di farlo in allegria.
A un certo punto decidiamo insieme di fare un giro nei locali dietro. Mi eccita infinitamente nel locale sentire gli sguardi gelosi degli altri uomini, alcuni che le si avvicinano, e che lei allontana, con modi gentili ma decisi. Devo dire che è un’esperienza che mi mancava. Di seduzione, di gioco, niente a che vedere col sesso da catena di montaggio. Un gioco di sguardi, di invidie, di desideri.
Andiamo di là dicevo, e lei mi tiene per mano. Mi stringeva la mano come fosse un po’ impaurita, ma anche lei eccitata, e vi dico questa cosa mi ha fatto letteralmente impazzire. Ci troviamo un angolino nostro. Lei si toglie con delicatezza le calze. E compare un culo ragazzi che non vi dico. Rotondo, piccolo, in cima a due gambe da sogno. Con un sottile perizoma con le luci del locale sembra fosforescente. Glielo tolgo. E mi si annebbia quasi la vista di fronte a una passerina da mille e una notte! Bella carnosa, fresca, e soprattutto profumata! Mi dico, qui devo avere sbagliato. Deve essere uno scherzo. Ci corichiamo uno vicino all’altra, e lei ha occhi come di fuoco, luccicanti, quello che succede di solito solo con una donna vera. Dopo un blow mozzafiato, non resisto più. Lei vuole farsi cavalcare da dietro. La sua pelle è morbida, di seta, con una lieve abbronzatura. Mentre la prendo e entro piano nella sua passera d'oro, lei intanto mi accarezza le gambe con i suoi piedini. E mi prende le mani che tengo strette sui suoi fianchi le cui curve avrebbero sconfitto anche il più cinico degli stalloni. Intanto passa la sua amica, io la guardo, le sorride. E lei si avvicina, intanto che la cavalco, lei mi accarezza da dietro. E’ troppo. Vuoi che per settimane non ho più timbrato il cartellino, a causa del lavoro, della famiglia, vuoi che la situazione era insostenibile, fatto sta che sono venuto in un gran gemito, un fiume, e lei intanto a stringermi, e sentivo forse per la prima volta con una di queste ragazze che lei era lì con me.
Sapete cosa mi è piaciuto più di tutto? Finito non si è rivestita subito. Siamo rimasti sdraiati per quasi cinque minuti a parlare, e io intanto accarezzavo il suo bel corpo da puledra, il suo seno così ricco che non puoi fare a meno di affondarci il viso dentro, tanto è pieno, grande.
Alla fine ci siamo rivestiti, siamo andati a bere insieme ancora. Insieme alla sua amica, al suo compagno che era molto simpatico e a modo. Ho solo un grande rimpianto di questa serata. Che prima o poi Saretta uscirà da questo periodo di difficoltà. Troverà un fidanzato-uomo, e se ne infischierà delle mie misere paghette. Prima o poi il suo numero cesserà di trillare e il cuore pulsante del mio piacere di battere. L’amarezza che ho è solo di non poter avere la certezza di ripetere altre volte qualcosa che sia così. Di non poterlo prenotare per i prossimi 5 anni. Grazie Saretta, rimani sempre quella che sei, non perdere il tuo sorriso pulito, la tua naturalezza, il tuo modo di fare l'amore come te lo ha insegnato la natura, e continua a illuminare la notte di un puttaniere come me ancora a lungo!