Questa mattina il mio collo scricchiola come la ruota di una vecchia carriola arrugginita e un terribile dolore alla cervicale mi sta uccidendo.
E’ inutile illudersi, l’età avanza e non sono più il giovincello di una volta, ho bisogno di un consulto medico.
Chiamo Ubratta71, che è del settore, ma è da Oxana e quindi tra una “merenda” alla panna e uno “spuntino” al miele ne avrà per un bel pezzo. Provo con Gianni, il mio massaggiatore di fiducia, ma è in vacanza alle Hawaii ……..Ti credo, la merda fa tutto in nero e i VU non sa più dove metterli.
Beh che fare……. Decido che è giunto il momento di abbandonare ogni pregiudizio e di affidarmi alle amorevoli cure di un CMO. Tanto tra un massaggio italiano e uno cinese immagino che la differenza sia minima, SUPERGIU’ saranno la stessa cosa!
Deciso! Parto e in un attimo sono ad Alessadria in Via Santa Liquerizia.
Suono, mi apre la porta una minuta creatura dagli occhi a mandorla. Mi fa entrare e dimenando un culo piatto come un asse da stiro mi accompagna in una stanzetta. La visione di quell’esile omuncolo con la testa a mandrino la incuriosisce e col candore tipico di uno scoiattolino asiatico mi sorride. In un attimo il grazioso visino viene deturpato da un sorriso simile a una tagliola per orsi e agitando la bizzarra dentatura mi chiede: massaggiooooooo?
La nube tossica che esce da quella “boccuccia di rosa” mi avvolge in un abbraccio nauseabondo, trasformando la mi capigliatura “sale e pepe” in uno splendete caschetto biondo.
Ogni mia certezza ora vacilla, cerco di andarmene, quando il mefitico esserino orientale lancia una disperata richiesta d’aiuto: eladna elouv en es oznolts ol!
In un lampo si presenta un’enorme mammasan di 130 KG che mi dice: tu stale qui! fale io massaggio!
Capisco subito che il mio fisico di hobbit non potrà mai avere la meglio sulla corpulenta cinesona, così desisto dallo sferrare un attacco sicuramente mortale ………. per me.
Distendo il mio corpicino nudo sul maleodorante giaciglio, in attesa che si compia il mio tragico destino.
Dopo avermi versato addosso 5 litri di olio esausto da frittura, l’asiatico gigante comincia un energico massaggio spaccaossa. Di tanto in tanto, con l’intento stuzzicare i miei appetiti più lascivi, sferra sui miei gioielli di famiglia qualche diretto degno di un peso massimo.
Solo la simulazione da premio oscar di un orgasmo, con tanto di sputo nell’occhio dell’enorme mammasan come effetto speciale, pone fine al mio supplizio.
Dire che mi ha rivoltato come un calzino é riduttivo. Tutte le mie ossa hanno ora una nuova collocazione.
Mi alzo, mi vesto e infilo le mani nelle scarpe, che per effetto della “trasmigrazione ossea” hanno preso il posto dei piedi.
Come un funambolico circense dal caschetto dorato, comminando sulle mani mi avvio verso l’uscita.
Alla cassa pago il dovuto, mentre lo scricciolo dall’alito di drago urlando: calamellaaaaaaaa
conficca un’ignobile gelatina nel buco che ora ha preso il posto della mia bocca………(non dico altro tanto avete capito&hellip
Finalmente guadagno l’uscita.
Il mio attuale “disordine” osseo non mi consente però un’ampia visuale……. così vengo investito, in rigoroso ordine di apparizione (tanto l’ordine alfabetico non è il vostro forte) da: duetto di affascinante signora, direi sui 40; Aaston Martin in leasing di giovane agente segreto de noartri; SUV multicolor di nostalgico figlio dei fiori e, dulcis in fundo, autoarticolato condotto da noto truck driver perennemente eccitato.
Come una biscia a ferragosto, giaccio spalmato sull’asfalto in attesa che una mano pietosa mi raschi via dal manto stradale, quando un pelato pirata della strada comincia a sgommarmi sulla schiena con la sua ritmo arancione.
Penso: è la fine
Come diceva sempre la mi nonna, però, non tutto il male viene per nuocere. Prendo così coscienza che le provvidenziali sgommate dell’omaccione dalla sguardo ebete avevano messo, con precisione chirurgica, ogni osso al suo posto.
Completamente guarito, cervicale compresa, mi alzo e con il vento che arruffa il mio caschetto dorato mi avvio verso casa cantando: Nessuno mi può giudicare nemmeno tuuuuuuuuuu
"But more, much more than this,I did it my way"
E’ inutile illudersi, l’età avanza e non sono più il giovincello di una volta, ho bisogno di un consulto medico.
Chiamo Ubratta71, che è del settore, ma è da Oxana e quindi tra una “merenda” alla panna e uno “spuntino” al miele ne avrà per un bel pezzo. Provo con Gianni, il mio massaggiatore di fiducia, ma è in vacanza alle Hawaii ……..Ti credo, la merda fa tutto in nero e i VU non sa più dove metterli.
Beh che fare……. Decido che è giunto il momento di abbandonare ogni pregiudizio e di affidarmi alle amorevoli cure di un CMO. Tanto tra un massaggio italiano e uno cinese immagino che la differenza sia minima, SUPERGIU’ saranno la stessa cosa!
Deciso! Parto e in un attimo sono ad Alessadria in Via Santa Liquerizia.
Suono, mi apre la porta una minuta creatura dagli occhi a mandorla. Mi fa entrare e dimenando un culo piatto come un asse da stiro mi accompagna in una stanzetta. La visione di quell’esile omuncolo con la testa a mandrino la incuriosisce e col candore tipico di uno scoiattolino asiatico mi sorride. In un attimo il grazioso visino viene deturpato da un sorriso simile a una tagliola per orsi e agitando la bizzarra dentatura mi chiede: massaggiooooooo?
La nube tossica che esce da quella “boccuccia di rosa” mi avvolge in un abbraccio nauseabondo, trasformando la mi capigliatura “sale e pepe” in uno splendete caschetto biondo.
Ogni mia certezza ora vacilla, cerco di andarmene, quando il mefitico esserino orientale lancia una disperata richiesta d’aiuto: eladna elouv en es oznolts ol!
In un lampo si presenta un’enorme mammasan di 130 KG che mi dice: tu stale qui! fale io massaggio!
Capisco subito che il mio fisico di hobbit non potrà mai avere la meglio sulla corpulenta cinesona, così desisto dallo sferrare un attacco sicuramente mortale ………. per me.
Distendo il mio corpicino nudo sul maleodorante giaciglio, in attesa che si compia il mio tragico destino.
Dopo avermi versato addosso 5 litri di olio esausto da frittura, l’asiatico gigante comincia un energico massaggio spaccaossa. Di tanto in tanto, con l’intento stuzzicare i miei appetiti più lascivi, sferra sui miei gioielli di famiglia qualche diretto degno di un peso massimo.
Solo la simulazione da premio oscar di un orgasmo, con tanto di sputo nell’occhio dell’enorme mammasan come effetto speciale, pone fine al mio supplizio.
Dire che mi ha rivoltato come un calzino é riduttivo. Tutte le mie ossa hanno ora una nuova collocazione.
Mi alzo, mi vesto e infilo le mani nelle scarpe, che per effetto della “trasmigrazione ossea” hanno preso il posto dei piedi.
Come un funambolico circense dal caschetto dorato, comminando sulle mani mi avvio verso l’uscita.
Alla cassa pago il dovuto, mentre lo scricciolo dall’alito di drago urlando: calamellaaaaaaaa
Finalmente guadagno l’uscita.
Il mio attuale “disordine” osseo non mi consente però un’ampia visuale……. così vengo investito, in rigoroso ordine di apparizione (tanto l’ordine alfabetico non è il vostro forte) da: duetto di affascinante signora, direi sui 40; Aaston Martin in leasing di giovane agente segreto de noartri; SUV multicolor di nostalgico figlio dei fiori e, dulcis in fundo, autoarticolato condotto da noto truck driver perennemente eccitato.
Come una biscia a ferragosto, giaccio spalmato sull’asfalto in attesa che una mano pietosa mi raschi via dal manto stradale, quando un pelato pirata della strada comincia a sgommarmi sulla schiena con la sua ritmo arancione.
Penso: è la fine
Come diceva sempre la mi nonna, però, non tutto il male viene per nuocere. Prendo così coscienza che le provvidenziali sgommate dell’omaccione dalla sguardo ebete avevano messo, con precisione chirurgica, ogni osso al suo posto.
Completamente guarito, cervicale compresa, mi alzo e con il vento che arruffa il mio caschetto dorato mi avvio verso casa cantando: Nessuno mi può giudicare nemmeno tuuuuuuuuuu
"But more, much more than this,I did it my way"