Si pubblicizza su vari siti, specificando che non è mercenaria (e ce credo, ma po' esse che qualcuno la pagherebbe pure...), mettendo foto solo da posteriori, nelle quali si vede un culo tonico ed una capigliatura bionda sicuramente parruccata, spacciandosi per trav brasiliana di bocca molto buona, nel senso che accetta uccelli di qualsiasi etnia senza distinzioni di sorta.
Avevo memorizzato il cell. in una delle mie ricerche di svuotapalle aggratise, sondando l'universo trav che a volte riserva piacevoli ed inusitate sorprese, ma nella maggior parte delle occasioni cataplasmi orripilanti (e me pare pure giusto, direte voi, considerato che me li vado a cercare io).
Così l'altra settimana, 23,00 circa, bassa pressione di liquidi nel portafogli e pressione del liquido seminale ai livelli di guardia nei testicoli, dopo una serie di telefonate a vuoto dal putt-phone decido di chiamare: convenevoli di rito, mi chiede una breve descrizione fisica in quanto essendo non mercenaria vorrebbe andare con chi le aggrada, prendiamo appuntamento per mezzanotte e mezza, in quanto prima non posso, con l'accordo che se uno dei due non dovesse piacere all'altro, arrivederci e grazie lo stesso e cmq amici come prima.
Palazzone popolare multiscala su una traversa di piazza vittorio, intitolata al famoso autore de "Il Principe", chiamo, mi apre e mi indica la strada per la perdizione: salgo 4 piani a piedi (non prendo mai l'ascensore, nessuna via di fuga in caso di imprevisti), una porta si socchiude al mio passaggio, entro nella penombra e vedo solo vestitino e parrucca, in quanto la tipa ha una tonalità di carnagione uguale all'oscurità del piccolo ingresso nel quale mi ha accolto.
Non c'è come ho detto molta luce, le metto subito una mano sul sedere che non sarà brazileiro ma è cmq tonico, penso che ormai ci sto, è gratis e d'altra parte la possibilità di fare un pompino non si nega a (quasi) nessuno.
Si siede sul letto, mi cala i pantaloni, mi incappuccia ed inizia un bj di davvero pregevole fattura, lento con affondi, strette e rilasci molto graditi, con simultaneo massaggio manuale ai gioielli che amplifica il piacere, tanto che sto quasi per venire, comunico l'arrivo del treno ed in risposta ricevo una richiesta di passaggio sullo scambio del secondo binario con ingresso nella galleria della stazione.
Beh, visto che ormai siamo qui, la appecoro sul letto ed affondo senza sforzo l'intercity in rimessa fino alle due carrozze di coda: la punta del convoglio batte contro i respingenti di fine corsa del binario, e la capostazione sottolinea il fatto con dei gridolini in falsetto di finto dolore, tipo ahi... ahi... che però a causa della mia otite da moto recepisco come dài... dài... e quindi spingo ancora di più, innescando un perverso meccanismo assimilabile al serpente che si morde la coda, in quanto più spingo, più si lamenta, più mi sembra che mi inciti, allora spingo ancora di più, provocando maggiori lamentele, che scambio per fomentanti sollecitazioni alla spinta pelvica, che eseguo con maggior vigore, al punto che non ce la fa più e passa dalla pecorella alla tartaruga capovolta, famosa posizione in cui la figura sottostante porge le proprie terga all'avventore di turno tenendosi con le mani le gambe alzate al petto.
La visione non è delle migliori, da tergo potevo spaziare con la fantasia immaginando di farmi un bel culo di una bionda vagheggiata a mia fantasia, mentre adesso la realtà mi sbatte in faccia con cruda attualità il suo genuino aspetto.
E siccome la visione della trav me sbatte in accia la cruda realtà, io nun posso che sbatteme la trav cor vigore de chi vòle solo conclude in fretta la pratica.
Quindi sbarco dei 978.000 (spermatozoo più, spermatozoo meno) passeggeri nel terminal della stazione, e doppia sgommata, prima dell'uccello e poi mia dall'appartamento, con un arrivederci.
Ma ci rivedremo mai realmente?
Mah, non saprei, però la pompa benché gommata era davvero notevole, quindi potrei ripetere, basta che non alzi la testa...
Avevo memorizzato il cell. in una delle mie ricerche di svuotapalle aggratise, sondando l'universo trav che a volte riserva piacevoli ed inusitate sorprese, ma nella maggior parte delle occasioni cataplasmi orripilanti (e me pare pure giusto, direte voi, considerato che me li vado a cercare io).
Così l'altra settimana, 23,00 circa, bassa pressione di liquidi nel portafogli e pressione del liquido seminale ai livelli di guardia nei testicoli, dopo una serie di telefonate a vuoto dal putt-phone decido di chiamare: convenevoli di rito, mi chiede una breve descrizione fisica in quanto essendo non mercenaria vorrebbe andare con chi le aggrada, prendiamo appuntamento per mezzanotte e mezza, in quanto prima non posso, con l'accordo che se uno dei due non dovesse piacere all'altro, arrivederci e grazie lo stesso e cmq amici come prima.
Palazzone popolare multiscala su una traversa di piazza vittorio, intitolata al famoso autore de "Il Principe", chiamo, mi apre e mi indica la strada per la perdizione: salgo 4 piani a piedi (non prendo mai l'ascensore, nessuna via di fuga in caso di imprevisti), una porta si socchiude al mio passaggio, entro nella penombra e vedo solo vestitino e parrucca, in quanto la tipa ha una tonalità di carnagione uguale all'oscurità del piccolo ingresso nel quale mi ha accolto.
Non c'è come ho detto molta luce, le metto subito una mano sul sedere che non sarà brazileiro ma è cmq tonico, penso che ormai ci sto, è gratis e d'altra parte la possibilità di fare un pompino non si nega a (quasi) nessuno.
Si siede sul letto, mi cala i pantaloni, mi incappuccia ed inizia un bj di davvero pregevole fattura, lento con affondi, strette e rilasci molto graditi, con simultaneo massaggio manuale ai gioielli che amplifica il piacere, tanto che sto quasi per venire, comunico l'arrivo del treno ed in risposta ricevo una richiesta di passaggio sullo scambio del secondo binario con ingresso nella galleria della stazione.
Beh, visto che ormai siamo qui, la appecoro sul letto ed affondo senza sforzo l'intercity in rimessa fino alle due carrozze di coda: la punta del convoglio batte contro i respingenti di fine corsa del binario, e la capostazione sottolinea il fatto con dei gridolini in falsetto di finto dolore, tipo ahi... ahi... che però a causa della mia otite da moto recepisco come dài... dài... e quindi spingo ancora di più, innescando un perverso meccanismo assimilabile al serpente che si morde la coda, in quanto più spingo, più si lamenta, più mi sembra che mi inciti, allora spingo ancora di più, provocando maggiori lamentele, che scambio per fomentanti sollecitazioni alla spinta pelvica, che eseguo con maggior vigore, al punto che non ce la fa più e passa dalla pecorella alla tartaruga capovolta, famosa posizione in cui la figura sottostante porge le proprie terga all'avventore di turno tenendosi con le mani le gambe alzate al petto.
La visione non è delle migliori, da tergo potevo spaziare con la fantasia immaginando di farmi un bel culo di una bionda vagheggiata a mia fantasia, mentre adesso la realtà mi sbatte in faccia con cruda attualità il suo genuino aspetto.
E siccome la visione della trav me sbatte in accia la cruda realtà, io nun posso che sbatteme la trav cor vigore de chi vòle solo conclude in fretta la pratica.
Quindi sbarco dei 978.000 (spermatozoo più, spermatozoo meno) passeggeri nel terminal della stazione, e doppia sgommata, prima dell'uccello e poi mia dall'appartamento, con un arrivederci.
Ma ci rivedremo mai realmente?
Mah, non saprei, però la pompa benché gommata era davvero notevole, quindi potrei ripetere, basta che non alzi la testa...
