È la festa dello scorrere del tempo, quasi un’assurda contraddizione in termini.
Si gioisce nel diventar vecchi? O forse si esorcizza la paura di diventarlo? O forse ancora, si pensa a tutto quello che è stato, e con la coda dell’occhio si guarda a quel che sarà?
Nessuno vorrebbe spegnere le candeline, eppure poi lo facciamo, anche con gaudio. Perché?
Perché è un segno che ci sei stato e ci sei, e perché alla fine, sul tempo che passa, non possiamo farci nulla, anzi, possiamo farci qualcosa: Godercelo, in barba a tutto e tutti.
Probabilmente non arriverò mai a cent’anni, ma con un po’ di spirito goliardico, la soddisfazione di spegnere cento candeline, l’ho avuta. Ed io, come per un compleanno, dal tempo che passa, dai numeri che si accumulano, ci ho ricavato qualcosa di buono e ne ho fatto un momento di allegria (e, ovviamente, la torta non poteva mancare).
Se penso a quello che è stato, non posso che esserne felice…
Cento di questi skarmi!

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Ovviamente ho anche espresso un desiderio: Avanti così e di prendere per i 200 una torta più grande, così che ci possano essere molti più amici
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.