Maledetta luna piena, anche oggi ti sei ricordata del tuo figlio peggiore.....
Ti vedo far capolino tra le nubi notturne, e il mio sangue già freme eccitato dalla tua malvagia presenza.
Un assurdo desiderio si impossessa di me, mi domina, mi spinge ad uscire dalla mia tana.
Come una belva mi aggiro guardingo nella notte, il mio sguardo famelico assapora quei giovani corpi che come falene danzano sotto la fioca luce dei lampioni.
Finalmente ti trovo, celestiale creatura figlia del peccato.
Il tuo sguardo ceruleo mi trafigge, il tuo soave profumo irrompe nella mia alcova di latta.
I nostri corpi palpitanti s’incontrano, come un bimbo mi abbandono tra le tue braccia ed inerme mi lascio trascinare sino agli inferi.
La passione pervade il mio corpo, mi soffoca, arde più delle fiamme che ci circondano.
Ti bacio…… sono dentro di te…..
Sento le tue angeliche ali avvolgermi, come in un sogno pian piano mi accompagni in paradiso e con amore mi adagi su una nuvola.
Ora, su quel madido talamo non giace più una belva, ma una creatura nuova, domata.
Mi godo questo breve momento di grazia, consapevole che la realtà e lì, dietro l’angolo, pronta a risucchiarmi nella sua plumbea monotonia.
Ma è tardi, mi rivesto con la mia ipocrisia e riprendo la via del ritorno.
Mestamente percorro quel tortuoso sentiero che mi riporterà sino a casa; in lontananza la vedo, è illuminata festa e il suo fumante comignolo mi ricorda quali meraviglie vi dimorano ….
Ma un brivido gelido taglia il mio corpo, la belva che è in me è già sveglia, ed è pronta ad assalirmi di nuovo.