Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Legendario Buendìa si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio di sabato in cui suo padre lo aveva condotto a vedere Godzilla. Gieffe era allora un foro di venti pagine rosa e di punter selvatici costruito sulla riva di un fiume dalle acque lascive che rovinavano per un letto di zinne levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte sigle erano prive di nome, e per citarle bisognava mimarle col dito.
"Le cose hanno vita propria, si tratta soltanto di risvegliargli l'anima".
Tutto questo per non fare km inutilmente
"Le cose hanno vita propria, si tratta soltanto di risvegliargli l'anima".
Tutto questo per non fare km inutilmente
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e così è nato l'ultimo Buendia che però mi sembra fosse figlio di zia e nipote (di questo non sono sicura) 
