Premetto che io non sono medico, sull'argomento sifilide mi sono letto tutto quanto c'è/era da leggere, perchè sono rimasto colpito da quanta pena e da quanta sofferenza provò un mio caro amico che la contrasse tanti anni fa', quando ancora non si conosceva l' AIDS, ...... tranquilli, ...... oggi, di sifilide, non si muore e si guarisce, sempre, specie se riconosciuta e curata in tempi brevi dal contagio (max un paio di mesi), però è una cosa molto, molto fastidiosa, ed anche un po' imbarazzante, perchè il medico curante, il quale, inevitabilmente, deve entrare in scena, ha l'obbligo di denunciarla alla ASL di appartenza, credo con tanto di nome e di cognome dell'infetto.
Il problema è che, quando uno viene contagiato, talvolta la malattia, subdola, non si manifesta in maniera conclamata, nel caso della donna le ulcere sifilitiche in genere sono dentro la vagina e lei si accorge di essere RW+ non perchè le vede, bensì perchè accusa altri, persistenti disturbi, ..... quindi passa del tempo prima che lei inizi a curarsi ed abbia (così si spera) la coscienza di non contagiare altri uomini (stiamo parlando di donne-pay le quali, a fine giornata, devono cmq portare a casa un incasso, .... nel caso delle black-girls o delle china-girls io mi domando se mai sappiano qualcosa delle MST),..... per l'uomo, ugualmente, passano circa 20gg. prima che veda comparire le ulcere sifilitiche, ma nel frattempo egli è cmq contagioso, ...... da quello che ho letto sembra che lo spirochete/treponema della sifilide abbia la capacità di "bucare" le mucose (quelle del sottoprepuzio, del glande, della bocca sono mucose), capacità che non avrebbe il virus dell'AIDS, il quale entra nel circolo sanguigno se, nella mucosa, c'è una lesione che, per così dire, gli apre la porta.
Tipico è il caso dei rapporti anali non protetti, ...... la mucosa dell'ano non è così resistente come quella della vagina, la quale è naturalmente preposta a dilatarsi, a stirarsi senza rompersi (pensare al parto), la mucosa dell'ano facilmente si lacera, anche con lacerazioni minime e, quando il partner attivo e sieropositivo sborra dentro l'ano del suo compagno, ecco che lo sperma, contenente di virus dell'AIDS, trova la porta aperta.
La casistica dice che, prima che l'AIDS fosse riconosciuto, omosessuali libertini che avevano rapporti anali non protetti con diversi e numerosi partner, si beccavano il virus dell'AIDS e, poi, morivano, senza saperne il perchè, di altre malattie "opportunistiche" che finivano per prevalere su di un sistema immunitario distrutto.
Di più non so dirti, cmq. solamente un medico specialistico (malattie MST e/o infettivologo) può darti una risposta definitiva, ..... se cerchi su internet sicuramente troverai qualche consultorio a numero verde il quale, gratuitamente ed in maniera anonima, ti darà le risposte definitive.
Tieni presente che lo specialista, per ovvie e scontate ragioni di professionalità, darà sempre la risposta più cautelativa e consiglirà sempre sesso protetto, ..... ma, ..... siccome (così la penso io, non vado a gridarlo sulle pubbliche piazze) il sesso protetto, secondo me, è un mezzo sesso, nel senso che la protezione si mangia, sempre e cmq., il 50% del piacere, ecco che se uno vuol rischiare un po', non troppo, per godere di più, deve fare queste cose indispensabili :
- farsi una ottima cultura in materia
- valutare attentamente la persona con la quale ci si assume il rischio di fare qualche pratica scoperta (per me è indescrivibilmente bello sentire una donna, anche una pay, che gode mentre gli lecchi la fica) e mantenere la lucidità di valutazione sulla persona stessa.
- avere sempre una irreprensibile igiene personale ed imporla anche alla partner occasionale, .... ad esempio, comprarsi, in farmacia, un colluttorio antibatterico ed esigere che la donna si faccia sciacqui e gargarismi prima di prendere il cazzo in bocca (non so, però, se questa pratica blocca l'attività del batterio della sifilide, cmq. è sempre meglio che niente).
Ciao e auguri