È la solitudine, a volte la tensione, a volte la ricerca del semplice piacere o della voglia di trasgressione o la possibilità di godere di una bellezza altrimenti difficile da raggiungere.
Seduto in macchina, mentre il traffico scorre incazzato e l'ultimo collega riempie il vuoto lasciato dai led zeppelin con le miserie della nostra giornata lavorativa, la mia mente se ne va a cercare un posto più tranquillo.
A volte, in periodi come questi, è solo la voglia di esistere per un po' di tempo in una vita diversa, fatta di pace, relax , risate e sesso.
Non che questo non si possa avere nella vita quotidiana, ma la sensazione di annullamento della monotonia, del piacere di essere immersi in una versione molto più semplice di se stessi risulta sempre più difficile da ottenere.
La macchina si svuota e prepotente, l'intro di caught in a web la riempie provando a purificarla dal vuoto che mi ha circondato in questi mesi.
È questo che probabilmente mi ha spinto a rientrare nel giro dopo che per un lungo periodo mi ero lasciato incatenare dal senso comune che spendere del tempo con accompagnatrici, e tutti i vari sinonimi, fosse solo dettato dall'istinto animale.
È istinto. Ma di sopravvivenza.
Cardiopaticamente vostro, Tungsten
