Anonima domenica in un malconcio palazzone di periferia
“Sempre i soliti! Maledetti bidonari!! Bastardi!!!! Str….!!! Teste di … Gli venisse….!!!!!!!”
Soliloquio di insulti nel loft di Antonella, l’esperta della manovella.
I decibel del turpiloquio raggiungono l’apice a 186 pochi minuti dopo.
“Ecco! Adesso pure polizia ed ambulanze fuori dal palazzo!!! E mo’ non viene più nessuno, giornata di m…!!!
Ma quel novantenne rinsecchito dell’ottavo piano doveva tirare le cuoia proprio oggi?!?”
Il raptus di rabbia non era del tutto immotivato, 2 volanti e 3 ambulanze non sono certo un buon biglietto da visita per una pay, anche il punter più sprezzante, di fronte ad un tal viavai, tirerebbe dritto.
Poco prima nello stesso palazzo
Alionka la maestra della pompa, tremendamente agghindata da cubista di night, prende l’ascensore e si dirige all’ottavo piano.
Vittorio Perduti, vedendola, si perde a rimirarne il deretano e si attarda ad estrarre il cellulare dalla tasca.
Insignificanti attimi, che gli fanno incrociare lo sguardo con Nicolino Squassadenti, ultrà radiato dagli stadi, ed ora dedito a passare in maniera diversa le sue domeniche.
Quest’ultimo, ormai punter scafato, riconosciuto il Perduti quale punter rivale, intona uno sfottò da stadio: “oh puttaniere, senti ‘sti cori?!? Io salgo per primo e te resti fuori!!!”
Scatta subito la schermaglia tra i due.
Nel frattempo, Antonio Sfortuni, capito l’andazzo, approfitta del trambusto tra i due ed entra di volata nell'androne.
Non ci vuole molto a Nicolino, temprato da anni di violenze negli stadi, per afferrare il Perduti e scaraventarlo giù dal marciapiede.
Antonio Sfortuni, terrorizzato, tiene gli occhi su quanto accade fuori, mentre apre con vigore la porta dell’ascensore.
Ma il vecchio montacarichi è rimasto incastrato all’ottavo piano e lui precipita al garage interrato, nello stesso istante in cui Nicolino Squassadenti, dopo aver quasi assassinato il Perduti, viene colpito in pieno volto dal pesante portone in ferro che si stava richiudendo.
2 ore dopo
La rabbia ormai si è trasformata in tristezza, per Antonella, che da urlante si è trasformata in piagnucolante.
“Non ne posso più di questi clienti, tutti chiamano, si prenotano, poi non si presenta nessuno. Cosa devo fare io? Oggi ho perfino dato appuntamento a tre contemporaneamente e non è venuto manco uno.
E poi pure sto vecchio che muore e sta polizia che è ancora qua, che giornata di m…”
Alionka, impaurita dalla polizia, dato che ha il permesso di soggiorno scaduto, rientra nell’appartamento dell’ottavo piano, dove, per temporeggiare, farà, a gratis, una seconda pompa ad Ersilio Lofango, 93 anni, che gode di ottima salute; e di sommo piacere.
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.
“Sempre i soliti! Maledetti bidonari!! Bastardi!!!! Str….!!! Teste di … Gli venisse….!!!!!!!”
Soliloquio di insulti nel loft di Antonella, l’esperta della manovella.
I decibel del turpiloquio raggiungono l’apice a 186 pochi minuti dopo.
“Ecco! Adesso pure polizia ed ambulanze fuori dal palazzo!!! E mo’ non viene più nessuno, giornata di m…!!!
Ma quel novantenne rinsecchito dell’ottavo piano doveva tirare le cuoia proprio oggi?!?”
Il raptus di rabbia non era del tutto immotivato, 2 volanti e 3 ambulanze non sono certo un buon biglietto da visita per una pay, anche il punter più sprezzante, di fronte ad un tal viavai, tirerebbe dritto.
Poco prima nello stesso palazzo
Alionka la maestra della pompa, tremendamente agghindata da cubista di night, prende l’ascensore e si dirige all’ottavo piano.
Vittorio Perduti, vedendola, si perde a rimirarne il deretano e si attarda ad estrarre il cellulare dalla tasca.
Insignificanti attimi, che gli fanno incrociare lo sguardo con Nicolino Squassadenti, ultrà radiato dagli stadi, ed ora dedito a passare in maniera diversa le sue domeniche.
Quest’ultimo, ormai punter scafato, riconosciuto il Perduti quale punter rivale, intona uno sfottò da stadio: “oh puttaniere, senti ‘sti cori?!? Io salgo per primo e te resti fuori!!!”
Scatta subito la schermaglia tra i due.
Nel frattempo, Antonio Sfortuni, capito l’andazzo, approfitta del trambusto tra i due ed entra di volata nell'androne.
Non ci vuole molto a Nicolino, temprato da anni di violenze negli stadi, per afferrare il Perduti e scaraventarlo giù dal marciapiede.
Antonio Sfortuni, terrorizzato, tiene gli occhi su quanto accade fuori, mentre apre con vigore la porta dell’ascensore.
Ma il vecchio montacarichi è rimasto incastrato all’ottavo piano e lui precipita al garage interrato, nello stesso istante in cui Nicolino Squassadenti, dopo aver quasi assassinato il Perduti, viene colpito in pieno volto dal pesante portone in ferro che si stava richiudendo.
2 ore dopo
La rabbia ormai si è trasformata in tristezza, per Antonella, che da urlante si è trasformata in piagnucolante.
“Non ne posso più di questi clienti, tutti chiamano, si prenotano, poi non si presenta nessuno. Cosa devo fare io? Oggi ho perfino dato appuntamento a tre contemporaneamente e non è venuto manco uno.
E poi pure sto vecchio che muore e sta polizia che è ancora qua, che giornata di m…”
Alionka, impaurita dalla polizia, dato che ha il permesso di soggiorno scaduto, rientra nell’appartamento dell’ottavo piano, dove, per temporeggiare, farà, a gratis, una seconda pompa ad Ersilio Lofango, 93 anni, che gode di ottima salute; e di sommo piacere.
Nulla di ció é realtà. Trattasi di opera pseudoletteraria, delirio o illusione.
