Dopo un rapporto gradevole ma non giunto al culmine con una bionda di via Tupini che diceva di chiamarsi Laura, ma non la stessa dei vari topic preesistenti, dall'altro lato della strada, vedo Roxana la pischella sulla quale avevo aperto un post e con la quale in seguito avevo instaurato una soddisfacente fidelizzazione di bbj + cim estremamente appaganti. 
Nonostante avesse visto che avevo appena riaccompagnato una collega, mi saluta vistosamente chiamandomi per nome, al che la invito con un gesto dall'altra parte della strada.
Salita in macchina si prodiga in spontanee effusioni, comunicandomi tra un bacio ed un abbraccio che tra pochi giorni sarebbe partita forse per sempre per tornare nella madre patria.
Rassicurato dalla sua esuberante contentezza, la porto a brindare con il mio nettare nel mio imbosco preferito e appartato ma durante il rapporto orale, noto che la sua esile figura aveva qualche difficoltà a protendersi come di solito e mi incuriosisco sulle cause dell'impaccio.
Conclusa trionfalmente la suzione, ci mettiamo come di consueto e senza alcuna fretta a chiacchierare e a sgranocchiare cibo che casualmente avevo in macchina. parlando del più e del meno mi confessa, mostrandomi il pancino, di essere incinta di quattro mesi e che anche per questo tornava a casa.
Ingenuamente le chiedo se il padre del nascituro fosse il suo ragazzo ma, come sempre mi aveva detto, mi conferma di essere sola, e che la gravidanza era frutto della violenza subita da un cliente.
Un gran pezzo di merda, vigliacco e profittatore della fragile condizione di una giovanissima ragazza sola, durante un incontro l'aveva violentata e quasi strangolata.
Non so voi, ma a me la rabbia e il senso di impotenza che provo all'idea, mi impedisce di dormire.
							
		Nonostante avesse visto che avevo appena riaccompagnato una collega, mi saluta vistosamente chiamandomi per nome, al che la invito con un gesto dall'altra parte della strada.
Salita in macchina si prodiga in spontanee effusioni, comunicandomi tra un bacio ed un abbraccio che tra pochi giorni sarebbe partita forse per sempre per tornare nella madre patria.
Rassicurato dalla sua esuberante contentezza, la porto a brindare con il mio nettare nel mio imbosco preferito e appartato ma durante il rapporto orale, noto che la sua esile figura aveva qualche difficoltà a protendersi come di solito e mi incuriosisco sulle cause dell'impaccio.
Conclusa trionfalmente la suzione, ci mettiamo come di consueto e senza alcuna fretta a chiacchierare e a sgranocchiare cibo che casualmente avevo in macchina. parlando del più e del meno mi confessa, mostrandomi il pancino, di essere incinta di quattro mesi e che anche per questo tornava a casa.
Ingenuamente le chiedo se il padre del nascituro fosse il suo ragazzo ma, come sempre mi aveva detto, mi conferma di essere sola, e che la gravidanza era frutto della violenza subita da un cliente.
Un gran pezzo di merda, vigliacco e profittatore della fragile condizione di una giovanissima ragazza sola, durante un incontro l'aveva violentata e quasi strangolata.
Non so voi, ma a me la rabbia e il senso di impotenza che provo all'idea, mi impedisce di dormire.
