VENDETTA

...." A quel cornuto ci voglio mangiare il cuore "!!...don Saverio,appena designato dalla commissione a nuovo reggente del mandamento dell'acqua santa,dopo la brutale uccisione del padre don Felice Della Schiava, era su tutte le furie!!..." dovete trovarlo e ammazzarlo come un cane rognoso "!!tuono'!!...gli uomini seduti attorno al tavolo si guardarono ammutoliti
..c'era tutto lo stato maggiore del clan a quella riunione..i capi decina e i picciotti piu' fidati...." vossia non si deve arrabbiare con noi "..azzardo' uno dei capi decina..." a Baucina avevamo mandato a Pinuzzu per sistemare quel fitusu..era bravo ma si e' fatto ammazzare come un fesso " bravo una minchia "!!!,,sbraito' il boss!..." questo incarico va dato a Nino e Saro "!!....i due killer,presenti alla riunione, annuirono!..." come vuole vossia "e ora mangiamo "disse don Saverio facendo un gesto al cameriere che senza indugio comincio' a servire le pietanze...pasta ai ricci di mare; pollo cotto alla brace; anelletti al ragu' di carne ; pesce fritto ; melanzane alla palermitana ;...si trattavano bene quei gaglioffi!!
il locale era piccolo ma accogliente e riservato, dehore con vista sul porto turistico dell'acqua santa ....anche Andrea ci veniva spesso a mangiare in quel locale assieme a Mimi'suo ex capo ufficio nonche'compare d'anello, quando ancora erano in buoni rapporti....poi Mimi' mise gli occhi sulla sua adorata Bea..e le cose precipitarono...Mimi'spari' nel nulla !!..le malelingue dicevano si fosse invaghito di un pescatore magrebino, un bifolco che lo convinse a fuggire con lui a Marrakech....in realta'strangolato e seppellito nelle campagne di Partinico!!..

Licia,giovane ragazza moldava,era di una bellezza sconvolgente,alta 1,75,capelli biondi come l'oro,occhi azzurri come il cielo in una giornata d'estate, la sua era una famiglia molto modesta, il padre faceva il netturbino a Chisinau capitale del piccolo stato della Moldavia,la madre era casalinga ma contribuiva al piccolo bilancio familiare facendo la sarta e ricamando abiti caratteristici moldavi e romeni per i pochi turisti stranieri...vivevano alla periferia della citta', in un agglomerato di case popolari costruite al tempo dell'ex unione sovietica,..lei era figlia unica,le piaceva molto studiare e si applicava con dedizione.
Fu' all'eta' di 16 anni che un mascalzone, approfittando della sua tenera eta' e della sua ingenuita', la defloro' regalandole una bella bambina,ma negando la paternita'.
Della bambina se ne occuparono i suoi genitori,mentre lei continuo' a studiare fino a prendere la laurea all'universita' di Chisinau.
Un brutto giorno,suo padre rimase vittima di un incidente sul lavoro e non pote' piu' lavorare, i soldi non bastavano piu'....dovette cercarsi una occupazione,ma in un paese povero come la Moldavia non e'un'impresa facile.....riusci'alla fine a trovare un impiego in una " pompa di benzina ", doveva occuparsi della cassa e riscuotere i pagamenti dei clienti.....
...doveva bensi' occuparsi anche di ben altre " pompe ", quelle che era costretta a fare al suo principale, un ucraino,un uomo volgare,brutto piccolo e tozzo...ma con una minchia sproporzionata !!!..

Si trasferi' a Milano presso una sua cara amica ex compagna di universita', fece la modella, ma i soldi da mandare al paese erano pochi, si accompagno' con uomini benestanti ...
Licia oltre che bella era una ragazza intelligente e molto istruita, parlava correttamente diverse lingue,...in breve tempo divenne escort per uomini d'affari, cene...dopocene...
si specializzo' nell'arte " oratoria " , e concedeva volentieri , dietro adeguato compenso , le sue deliziose terga !!

Andrea,sotto mentite spoglie grazie ai documenti falsi procurati da Mario il locandiere di Baucina, conobbe Licia in un elegante locale di Palermo, e tra i due si instauro'una reciproca simpatia, lei gli racconto' della sua famiglia , della sua bambina che adesso aveva 7 anni , del padre invalido, del lavoro che svolgeva per poter mantenere i suoi familiari...
Andrea rimase colpito dalla sua straordinaria bellezza.....dal suo bagaglio culturale...ma soprattutto ...dal suo deretano!! che divenne per lui come una droga !!
Si innamoro follemente, doveva essere solo per lui e di nessun altro

Il timido ricordo del dozzinale profumo di Lorena stava pian piano morendo nel fetore di quella squallida alcova.
In un angolo, un cigolante ventilatore sospingeva nell’aria dolciastre zaffate di mughetto misto a fumo e desolazione.
Andrea guardava assorto quello stridente roteare di pale, ripensando alla procace battona ed alla tenera intimità appena consumata.
In quel momento capì che nonostante tutto il male fatto, era ancora un essere umano….
La sua mente fuggì da quelle continue tribolazioni ed andò a rifugiarsi nei ricordi più cari, dove niente e nessuno avrebbe potuto continuare a tormentarla.
Finalmente un po’ di po’ di pace….

Era il 14 luglio, il giorno di Santa Rosalia, quando la vide per la prima volta…..

Smettila di voltarti, Andrea….. ricordati che siamo in chiesa e non sei più al nord ….
Tranquilllo Mimì, tranquillo…..
Domenico Della Schiava, per gli amici Mimì, era il primogenito del famigerato Don Felice, nonché amico e capufficio di Andrea.
Al contrario di suo fratello minore, Saverio, uomo dai lineamenti gentili ma dal cuore malvagio, Mimì aveva preso l’aspetto tozzo e volgare del padre e la gentilezza d’animo di donna Maria, sua madre…. In più, non si sa da chi, aveva ereditato una vistosa voglia color vinaccia sulla guancia sinistra.
Fu subito chiaro a tutti, soprattutto al padre, che Mimì non aveva certo la stoffa del boss e che il bastone del comando, un giorno, sarebbe spettato al fratello cadetto.
Ma si sa, il cuore di papà non può far ingiustizie, e Don Felicino non fece certo eccezione. Così, allo sventurato Mimi, in cambio di quel che non avrebbe avuto per la sua innata debolezza, donò il suo disprezzo e il nomignolo di “fatina”.
Non fu certo felice l’adolescenza della povera “fatina”, un’anima nobile ingabbiata in un corpo grottesco costretto a vivere sempre ai margini della società…… deriso da suoi simili ed allontanato come un lebbroso dalle giovinette.
Solo Benedetta, la figlia del portinaio, era gentile con lui.
Passava ore e ore, nascosto nell’ombra come un ladro, a rimirare estasiato quella giovane creatura e quelle esili dita scolpite nell’avorio che danzavano leggiadre sopra il tombolo.
Benedetta era il suo amore segreto. Lei, era l’unica ragione per continuare a vivere quella sua miserabile esistenza.

Mi sono innamorato, Mimì!
Disse Andrea facendo irruzione nella stanza del suo capufficio.
Si, il solito fimminaro sei….
E chi è stavolta? Una cantante, una ballerina o qualche altra buttanazza del burdello di Via Roma?
No, caro mio, questa volta ti sbagli di grosso. Questa è quella giusta.
E chi sarebbe mai quest’angelo caduto dal celo?
Ma tu la conosci, amico mio. E’ Benedetta, la figlia del tuo portinaio.
Quel nome si conficcò come una pugnalata nel cuore del povero Mimì, facendolo a brandelli. A stento riuscì a trattenere le lacrime per la disperazione.
Ora, nascosto nell’ombra, non scorgeva più quell’angelo che ricamava, ma due giovani cuori che battevano sempre più all’unisono.
Passò un anno, ed esattamente il 14 luglio, Andrea impalmò la bella Benedetta.
“Posso baciare la sposa?”
Quelle furono le ultime parole di Domenico Della Schiava, prima di sparire per sempre nel nulla….

Il fragore di una finestra che sbatte con violenza riporta Andrea alla realtà.
E’ ora di rimettersi in marcia….
Ora, come non mai, è certo che da cacciatore è diventato preda…..

... " Ti desidero come l’aria che respiro,

o dolce mia Benedetta, sogno delle mie notti!

Più passa il tempo e più mi manchi,

mia stella, nel muto firmamento.



Vorrei percorrere in un lampo

lo spazio siderale che separa le nostre anime

ma mi perdo nell’infinito del silenzio.



Ti desidero come la luce del giorno

o meta delle mie attese, sogno ricorrente!

Più ti cerco e più sei utopia

donna che hai scatenato in me la gelosia



Vorrei raggiungerti adesso

che vibra in me ancora pulsione

ma ho paura di dover vivere nella tua assenza..."







Andrea si risveglio' matido di sudore, quel cazzo

di condizionatore funzionava un po' a singhiozzo

gli incubi lo tormentavano...apri la finestra per

prendere un po' d'aria...fuori era buio...

l' alba ancora lontana...ormai erano due settimane

che si trovava in quello squallido rifugio di Baucina..

all'improvviso qualcosa ..o meglio ..qualcuno attrasse

la sua attenzione !!..l'uomo era fermo su uno scouter

e malgrado portasse il casco lo riconobbe dalle fattezze

fisiche ..noto', inoltre, il calcio di una smith & wesson

che l' uomo portava nella cintola dei pantaloni !!...



Si rivesti rapidamente e usci' furtivo dalla stanza senza

fare il minimo rumore..si diresse verso l'uscita sul

retro della locanda...scavalco' un muretto e si avvio'

con molta circospezione in direzione dove aveva lasciato

la sua auto...quel posto non era più sicuro !!



Prese la provinciale, senza avere ancora in mente un

luogo preciso dove andare !!..percorsi un paio di

chilometri dopo che ebbe imboccato la strada provinciale,

vide sullo specchietto retrovisore lo scouter che lo

seguiva ad una certa distanza. ..



Subito dietro il curvone, prima del cartello stradale

che indica la strada verso Palermo, Andrea inchiodo'

di botto!..prese il fucile a pompa e balzo' fuori

dall 'abitacolo! !...il centauro non fece nemmeno in tempo

a frenare e impugnare la colt ..una scarica di pallettoni

lo colpi' in pieno petto facendolo rotolare per terra in mezzo

alla strada...Andrea gli andò vicino..e gli tolse il casco..

era ancora vivo !!!...l'uomo per terra, impotente , con gli

occhi sbarrati, guardo' il suo carnefice, e con voce flebile

di disse < non uccidermi ! > ...lui fece una smorfia, e con

un sorriso beffardo..gli appoggio' con delicatezza la canna

del fucile sulla gola!!...



Gli sbirri faticarono non poco a riconoscere il cadavere

di quell'uomo quasi decapitato dai pallettoni, in tasca

aveva dei documenti falsificati...lo identificarono piu'

tardi tramite le impronte digitali...si trattava di un noto

pregiudicato palermitano gia' ricercato per svariati omicidi...



Allo svincolo per Palermo, la vecchia renault procedeva

spedita macinando parecchi chilometri, Andrea si fermò

in un'area di servizio per fare rifornimento e mangiare un

tramezzino....passo' la notte in un motel con una certa

Lorena,..giovane e prosperosa battona rumena ..che

lo aveva rimorchiato al bar....il calore di una femmina

forse avrebbe scacciato gli incubi che lo attanagliavano!?!?....

Ciao riprendo questo racconto da dove
l'aveva lasciato il buon DarioLampa



...butto' via la sigaretta dal finestrino dell'auto

e si appisolo' per qualche minuto. ...si sveglio

di soprassalto al rumore delle sirene delle gazzelle dei carabinieri. ....gli sbirri avevano scoperto l'omicidio del boss....don Felicino non era uno dei tanti morti

ammazzati di poco conto...a Palermo, era a capo di una cosca che contava

almeno 300 uomini d'onore!!!...si sforzo' di mettere un po' d'ordine nei suoi pensieri..apri'

il cassetto del cruscotto cercando una gomma da masticare per togliere quel sapore salmastro

che aveva in bocca....la vecchia ma micidiale

Beretta calibro 9 parabellum era li...al suo posto

dove e' sempre stata ! ....una piccola agendina...

tanti nomi...indirizzi ...numeri IDXf59f077b2faeb538f2982f130bdb5e25

...20.000...soldi !! tanti !! ....Andrea arrotondava

il suo " misero " stipendio di impiegato al catasto , facendo " l'esattore di cosa nostra"...

violenze...intimidazioni...omicidi ...tutto questo

per non far mancare nulla alla sua amata Bea..

...un indirizzo ....Locanda...un nome...Mario !!

era tempo di muoversi..doveva assolutamente

farsi una doccia e cambiarsi quegli abiti che,

ancorché sporchi di sangue,puzzavano di polvere da sparo !!

Parcheggio' la vecchia renault megane a 2 isolati

di distanza e si avvio' a piedi verso la locanda..

... portando con se la beretta...Mario era li...dietro quel lurido bancone , che

sonnecchiava...ogni tanto arrivava qualche vecchia battona con il cliente al seguito...oramai le conosceva tutte !! ..niente nomi..niente documenti...squallido ma sicuro !!

Quando il sicario gli si paro' d'avanti rimase muto ! ..sapeva quello che bisognava fare !

L'individuo prese un foglio di carta e ci scrisse

qualche parola...Mario annui'..in segno di devozione !! gli diede la chiave della stanza...

primo piano in fondo a destra...l'unica che avesse anche un vecchio condizionatore !!

Ripulitosi si sdraio' sul divano a riposare..

il locandiere busso' ed entro' con discrezione

portando quello che gli era stato ordinato...e

gli servi anche un pranzo leggero ...pasta con le

sarde...spezzatino di vitella..e una bottiglia

di acqua gassata !! lo sconosciuto non lo degno' nemmeno di uno sguardo ..e lo congedo'

con un cenno della mano !..aveva bisogno di

rimanere solo ...doveva

riflettere sul da farsi ....per il momento qui..

a Baucina ..lontano da Palermo ..era al sicuro..

Grandi! Complimenti.

Bravo @DarioLampa !!! K+ meritatissimo!! bel racconto !! credo...e spero, che anche altri colleghi, altrettanto
bravi come te vogliamo dare il loro contributo a continuare questo racconto
che potrebbe portare anche a sviluppi clamorosi...perché ...Andrea ...uomo d'onore ...dietro la facciata rispettabile di un modesto impiegato del catasto...possa nascondere dei segreti inconfessabili .... di cui anche la sua amatissima ( e defunta ) Benedetta era all'oscuro......

Visto che Luca7272 è d'accordo, ho scritto una breve continuazione del suo bel racconto.
Sarebbe divertente se altri utenti, o lo stesso Luca7272, continuassero da dove mi son fermato io.


La vecchia Renault sfrecciava senza meta nell’afosa oscurità di quella notte Palermitana.
Di tanto in tanto, lungo quei viali mal illuminati, qualche stagionata battona accennava un audace saluto, sperando nell’ultima marchetta…..
Ma non quella notte ….. non quella macchina….. perché Andrea, timido impiegato del catasto, voleva solo fuggire, fuggire da quell’incubo che invece era realtà.
Fin dove può spingerti l’odio? Fin dove può portarti l’amore?
Andrea continuava a macinare chilometri, ma la sua mente era sempre lì, immobile, dinnanzi a quei corpi straziati che galleggiavano su quel mare di sangue, ai quali la sua ira bestiale aveva tolto anche la dignità di esseri umani. E riviveva quelle scene raccapriccianti, senza provare alcun rimorso per le sue azioni scellerate, neanche per quei poveri innocenti caduti vittime del suo madornale errore.
L’adrenalina continuava a scorrere nelle sue vene come un fiume in piena, lo stordiva, conferendogli quel perverso senso d’onnipotenza che l’aveva elevato a giudice e boia.
Niente male per quel povero e timido mandrogno, che un pubblico impiego aveva strappato alla fraschetta e trapiantato su quell’isola infame.
E la sua Bea era sempre lì, che lo guardava trasognante dal cruscotto….. Solo per lei provava un bizzarro senso di disagio.
Le prime luci dell’alba cominciarono a farsi largo tra le tenebre e a riflettersi sul mare argentato.
Andrea si fermò, rapito da tanta bellezza, che sembrava vedere per la prima volta…
Il possente canto dei marosi lo avvolse in un materno abbraccio, instillando in lui un inaspettato senso di pace.
Si voltò, e un’insegna posta sull’edificio di fronte lo fece trasalire: il fato aveva arrestato la sua corsa proprio davanti alla caserma dei carabinieri….
Si accese una sigaretta….. ma alla prima boccata uno gusto salmastro gl’invase la bocca: l’ultima goccia della miserabile vita di Don Felicino si era caparbiamente aggrappata alle labbra del suo carnefice.
Andrea sogghignò con disprezzo: allora era quello il sapore della vendetta….

Grazie K+ ricambiato . Ciao

io per non sbagliare vado a sSoccole.
Aborro avere un'amante;
troppo pericoloso.
ciao Luca, k+2vu

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Quello che si prova non si può spiegare qui ...

Don Felice Della Schiava , detto Felicino, temibile boss dell'acqua santa, un rione di Palermo, quel pomeriggio afoso di luglio era a casa della sua giovane amante Benedetta Mazza , donna calda e ninfomane che non ne' aveva mai abbastanza, ormai erano mesi che si frequentavano e don Felice per lei aveva perso la testa, ad un tratto bussarono alla ...il boss , un po' contrariato , si rimise le braghe e ando' ad aprire....era Tanino, il suo guardaspalle, che con voce tremolante
gli diede la terribile notizia !!! suo fratello gemello Filippo , sua moglie Carmela e la suocera erano caduti in una imboscata, fermi in macchina ad un passaggio a livello, un sicario, sbucato dal nulla, li aveva ammazzati a colpi di lupara caricata a pallettoni e a
colpi di fucile a pompa per la caccia grossa !!! ....un vero massacro ! ...i corpi ridotti a brandelli...irriconoscibili!
...il boss, a quella notizia, rimase shoccato!!...poi vomito' tutta la bile che aveva in corpo!!!...nel suo cervello c'era
posto per una sola parola " VENDETTA"
....era evidente che il vero bersaglio era lui!!.. ma a finire ammazzato era stato
il suo fratello gemello!! si chiedeva chi
avesse osato fare una simile carneficina! ..non aveva nemici, era in buoni rapporti di vicinato con gli altri boss Palermitani, persino con i Catanesi,...forse...qualcuno che voleva
prendere il suo posto ?!?!...ma chi ??..
i suoi compari lui li trattava bene !!
erano ben pagati!! passava persino un tot ogni mese alle mogli di quelli che, caduti in disgrazia, erano rinchiusi in galera !! ...non si raccapezzava!!..nessuno aveva visto in volto il killer !! ...eppure lui qualcuno doveva ammazzare !! ...ci avrebbe rimesso la faccia!!....nel frattempo che decideva sul da farsi ando' a consolarsi fra le braccia della sua focosa amante !! Benedetta Mazza quel giorno era particolarmente calda!!
si spoglio' immantinente e , buttandogli
le braccia al collo, gli sussurro' timidamente ... < voglio un rapporto anale !!! > , ..naturalmente non se lo fece dire due volte!! ...la prese con foga!! ..lei urlava come una pazza!!
.. < fottimi !!...fottimi !! > ...non sentirono la porta aprirsi e qualcuno entrare nella stanza!!..l' individuo imbracciava un grosso fucile per la caccia ai cinghiali !!! ..il boss ebbe appena il tempo di esclamare .. ...
... < TUU MINKIA !!! > ..il sicario li massacro' ferocemente !!! finito il suo lavoro , se ne' andò, con calma silenziosamente!! ..sul pianerottolo il cadavere di Tanino giaceva per terra con la gola squarciata e gli occhi sbarrati pieni di terrore!! lo sconosciuto
lo guardo' con disprezzo , nascose il fucile sotto la giacca e si avvio' alla macchina, mise in moto e parti' , guardo' con tenerezza la foto di sua moglie sul cruscotto che gli sorrideva
felice ... le mando' un bacio ! ..
.... < addio....Benedetta !!! >...