La percezione nei confronti della nostra vita è rivolta verso il passato o verso il futuro, fateci caso: si pensa a cosa si è fatto o non si è fatto "ieri" o cosa si farà nel week end, fra un mese o cosa sarebbe meglio fare quest'estate, e così via, che sia 5 minuti fa o tra 5 minuti, difficilmente ci sorprendiamo a guardarci in questo momento, adesso, al massimo dura qualche secondo e poi... "adesso mi faccio un giro su gnoccaforum e poi una bella doccia", e mentre mi doccio, penso al tagliando dell'auto o quanto è stato stronzo quel cliente oggi.
Tra questo continuo proiettarsi indietro o avanti nel tempo c'è uno spazio fermo intangibile per ognuno, un frame esistenziale non legato necessariamente al passato come un tempo ideale, ma potrebbe essere un luogo nel futuro, una situazione immutabile di felicità, un episodio pindarico o sogno utopistico, qualcosa che è durato un giorno o un anno, un incontro, un sentimento o come si vorrebe un giorno la propria vita, dove è bellissimo perdersi in questo incantesimo.
Ecco, quel posto rimane immutato dalle mode, immutatabile, e ogni tanto ci tuffiamo per stare bene. Passano gli anni ma esso è lì, fermo che ci aspetta.
Questo spazio, io la chiamo l'isola sopsesa nel tempo, questa è la mia isola, mi piacerebbe conoscere la vostra.
Quando la vidi la prima volta, era elegantemente splendida, ma ciò che mi sconvolse, fù l'impressione netta di averLa già conosciuta, non saprei, ma già la conoscevo.
Era come farsi riconoscere da un'altra esistenza: " Io sono qui, non ti ricordi di me?", ecco, fù questa la sensazione, non più provata.
Le strade deserte e Lei, nessun altro elemento che potesse distogliere la mia attenzione.
Era la persona più distante da me, agli antipodi in tutto, ma dal primo momento fui certo che fosse il mio Amore, non c'erano dubbi.
Era piena di difetti caratteriali, alcuni veramente insopportabili, ma quando l'abbraccio diventava così intenso che sembrava quasi volessimo fonderci l'uno dentro l'altra, bè allora, sono felice di essere nato anche solo per aver provato questa immensa e profondissima quiete dell'anima.
La mia sensazione di completezza era bastevole per sopperire a tutti i problemi che avevo nel resto della mia esistenza: l'inizio dell'alienazione e le troppe responsabilità per una persona così giovane.
Una gioia come "abitato da Dio", versavo i miei attimi vitali in ogni suo sguardo, era come perdersi in una grande nebbia, ma calda e rassicurante, tra le sue braccia mi sentivo nudo e accettato, quando stavo con lei, ogni momento ero lì, non c'era nè passato nè futuro, ero vivo, esattamente "ADESSO".
Senza spazio, senza tempo. Mondi lontanissimi e viaggiatori anomali, seguimmo per istinto la via verso il centro dell'anima, una scia che portò verso un altro universo.
Tutto ciò che scrivo è solo frutto della mia fervida fantasia.
Tra questo continuo proiettarsi indietro o avanti nel tempo c'è uno spazio fermo intangibile per ognuno, un frame esistenziale non legato necessariamente al passato come un tempo ideale, ma potrebbe essere un luogo nel futuro, una situazione immutabile di felicità, un episodio pindarico o sogno utopistico, qualcosa che è durato un giorno o un anno, un incontro, un sentimento o come si vorrebe un giorno la propria vita, dove è bellissimo perdersi in questo incantesimo.
Ecco, quel posto rimane immutato dalle mode, immutatabile, e ogni tanto ci tuffiamo per stare bene. Passano gli anni ma esso è lì, fermo che ci aspetta.
Questo spazio, io la chiamo l'isola sopsesa nel tempo, questa è la mia isola, mi piacerebbe conoscere la vostra.
Quando la vidi la prima volta, era elegantemente splendida, ma ciò che mi sconvolse, fù l'impressione netta di averLa già conosciuta, non saprei, ma già la conoscevo.
Era come farsi riconoscere da un'altra esistenza: " Io sono qui, non ti ricordi di me?", ecco, fù questa la sensazione, non più provata.
Le strade deserte e Lei, nessun altro elemento che potesse distogliere la mia attenzione.
Era la persona più distante da me, agli antipodi in tutto, ma dal primo momento fui certo che fosse il mio Amore, non c'erano dubbi.
Era piena di difetti caratteriali, alcuni veramente insopportabili, ma quando l'abbraccio diventava così intenso che sembrava quasi volessimo fonderci l'uno dentro l'altra, bè allora, sono felice di essere nato anche solo per aver provato questa immensa e profondissima quiete dell'anima.
La mia sensazione di completezza era bastevole per sopperire a tutti i problemi che avevo nel resto della mia esistenza: l'inizio dell'alienazione e le troppe responsabilità per una persona così giovane.
Una gioia come "abitato da Dio", versavo i miei attimi vitali in ogni suo sguardo, era come perdersi in una grande nebbia, ma calda e rassicurante, tra le sue braccia mi sentivo nudo e accettato, quando stavo con lei, ogni momento ero lì, non c'era nè passato nè futuro, ero vivo, esattamente "ADESSO".
Senza spazio, senza tempo. Mondi lontanissimi e viaggiatori anomali, seguimmo per istinto la via verso il centro dell'anima, una scia che portò verso un altro universo.
Tutto ciò che scrivo è solo frutto della mia fervida fantasia.
