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parte il tour:
https://www.lastampa.it/201…

Torino città dai mille volti e dalle mille anime, con tanti lati poco conosciuti anche da chi la vive. Uno di questi volti è quello a luci rosse, con i bordelli di lusso ma anche da 1 lira che spuntavano a decine nei quartieri soprattutto durante la Belle Époque. Un tour guidato, organizzato da Linea Verde Viaggi, racconta le gioie e miserie della città sabauda. La prima data di «Turin Rouge» sarà venerdì 29 marzo ed è già in programma una seconda edizione l’11 aprile. Il percorso, dopo il tramonto, illustrerà le tappe più significative di questa storia, raccontata nel libro “Bordelli Torinesi” dell’antropologo Massimo Centini. «Una storia di piacere e godimento - spiega Centini - ma anche di umanità sofferente come quella delle donne che si prostituivano. Spesso ragazze madri abbandonate, che non avevano altra possibilità per sopravvivere. Il racconto di un’epoca in cui la prostituzione veniva vista come normale. Forse c’era meno ipocrisia».

Il tour parte da piazza Vittorio dove, nelle vie adiacenti, si trovavano i bordelli per lo più frequentati dalla media borghesia cittadina, per arrivare in corso Raffaello dove, sull’esterno delle case, volti di ragazze decorano le facciate per pubblicizzare i bordelli delle classi più agiate. «È la Crocetta - spiega Centini - il cuore dei bordelli di serie A. Fino ad arrivare al peggiore, quello per poveri in via Conte Verde». Le tappe del tour comprendono i quartieri ottocenteschi nati durante l’epoca risorgimentale, il primo stabilimento Fiat poco distante dal parco del Valentino e altri luoghi simbolo della Torino Belle Époque. Il percorso è animato dalla compagnia teatrale Mal dei Fiori che ripropone personaggi emblematici come Evelina, una sarta che animava l’ex casa di lusso in corso Raffaello. La classe di un bordello era regolamentata in modo preciso dalla legge Rattazi che prevedeva tre fasce, per la più alta un “colloquio semplice” costava 10 lire nel 1899 (odierne 20-25 euro). Le ragazze erano poche, solo 8, e bellissime. Fino al lupanare dove si spendevano al massimo 2 lire. «i solito le donne routavano tra i bordelli ogni 15 giorni, in modo da rinnovare l’offerta», racconta ancora l’antropologo. Un mondo, iniziato già nel XV secolo, e finito con la legge Merlin, approvata nel 1958.
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Sr. Member (282 post)
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e qualcuno ha letto il libro? Magari Sara?
http://www.quotidianopiemon…

Si chiama "Bordelli torinesi quando le case chiuse erano aperte" ed il titolo esplica perfettamente quello che potete trovare nel libro di Massimo Centini per Editrice il Punto – Piemonte in bancarella.
Si tratta di un bel volume, molto attento e completo, che ci accompagna in un viaggio nel mondo della prostituzione a Torino. Un secolo di storia. Dall’editto Rattazzi del 1848 che legalizzò la prostituzione a Torino, fino naturalmente alla legge Merlin del 1958, che chiuse in maniera brutale una lunghissima storia. Centini in realtà parte da molto più lontano e ci regala un viaggio molto più completo nella storia della prostituzione nei secoli, e anche questa parte è davvero interessante. Poi però si arriva al cuore della faccenda, a Torino, alle sue case chiuse. E allora andiamo a scoprire quali erano, dove si trovavano, come si viveva al loro interno. Centini ci racconta le abitudini, i dettagli, sciorina tutta una serie di materiali d’epoca andati a scovare in cantine e magazzini. Testimonianze, racconti, curiosità. C’è spazio per capire meglio quel mondo, come era visto dall’interno e come era visto dall’esterno. Abbiamo una parte dedicata alla storia delle case chiuse, una alla storia delle prostitute, una legata alle legislazioni ed una a Lombroso (che tra Torino e prostituzione finisce per trovare inevitabilmente spazio). Come detto però il cuore è la storia e la localizzazione delle case chiuse torinesi. A corredare il tutto una serie di box davvero curiosi e un appendice pieno di materiali (compreso ovviamente il testo integrale della Legge Merlin ed alcune lettere scritte dalle prostitute alla senatrice durante il lungo periodo di discussione).
Baletti
Jr. Member (139 post)
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Ottimo suggerimento per una giornata diversa.
Come spero.sia oggi x me.
Ma questo tour ,e' indubbiamente piu' divertente:
http://gnoccaforum.com/esco…
Per chi ancora non lo avesse letto. Una pietra migliare!!

Arrisentirci.
piaceresara
Pay girl (86 post)
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che cosa bellissima, buonissimo a sapersi...
grazie
(scusate gli stucchevoli -issimi ma certe cose mi entusiasmano facilmente e la storia della città di Torino è una di queste cose)
un bacio
Sara
dedeli
Hero Member (577 post)
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Iniziativa molto carina. Segugio lingua lunga e quadratino +
lingua lunga
Sr. Member (282 post)
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per gli amanti della Storia:
http://torino.repubblica.it…

Anche Torino tra '800 e '900 aveva i suoi quartieri a luci rosse. Dai palazzi di corso Raffaello dove venivano soddisfatti i desideri più intimi dell'alta borghesia cittadina, alle case di malaffare di piazzetta delle Erbe, dove invece si dava appuntamento il popolino. Luoghi simbolici, oggi diventati tutt'altro da quello che erano che ora si potranno riscoprire grazie al tour “Turinrouge” un itinerario turistico proposto da Bus Company che, se nel nome si ispira al celebre Moulin Rouge, è liberamente ispirato al libro “Bordelli torinesi” dello scrittore e antropologo Massimo Centini che racconta gioie e miserie della Torino a luci rosse tra il 1850 e il 1958.

Un viaggio tra i numerosi postriboli cittadini (ben 14 nel periodo compreso tra il 1943 e il 1956, per un totale di circa 172 professioniste) dove le donne convivevano, in una strana commistione tra sacro e profano, con esercizi commerciali, istituzioni religiose, dimore nobiliari e abitazioni private. Uno scenario che durante le tappe del "Turinrouge" riprenderà vita con la compagnia teatrale Mal Dei Fiori Neoarcheoteatro, che darà voce, corpo e anima alle vere protagoniste, le cosiddette signorine, ispirandosi alla vita di donne realmente esistite. Grazie a un lungo lavoro di indagine e attraverso la letteratura di genere, i ricordi degli ex clienti, i casi di cronaca, le interviste rilasciate da ex prostitute e i film ispirati al mondo delle case chiuse, sarà messa in scena, ad esempio, Evelina, che alla fine dell’Ottocento lavorava come cucitrice in via Pietro Micca, prima di iniziare a fare la vita nelle case di livello medio-alto di San Salvario. La storia della napoletana Iris, prostituta decaduta che si ritrovò a lavorare nelle squallide case di via Conte Verde, e quella di Yvette, malata di sifilide. Con una piccola licenza teatrale, poi, Turinrouge viaggerà ancora più indietro nel tempo, fino al ‘500 per raccontare la storia di due filatrici condannate come streghe, e quindi "prostitute del Diavolo", arse sul rogo in quello che è ancora oggi uno dei salotti più eleganti della città.

I primi appuntamenti sono in programma il 22 e il 30 luglio e il 6 agosto, con partenza alle 20,30 da piazza Vittorio Veneto 2. Il percorso dura circa due ore, al termine uno spettacolo di burlesque all’Hotel dei Pittori (il costo del biglietto è di 29 euro ed è necessaria la prenotazione: telef. 011 2263190
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