Canela peruviana state alla larga

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NOME INSERZIONISTA: Canela
NAZIONALITÀ: Peru
CITTÀ: Milano
ETÀ: 35
CONFORMITÀ ANNUNCIO: 60%
SERVIZI OFFERTI: Nessuno
RATE: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 5 minuti
ATTITUDINE: truffaldina, psicopatica e pericolosa
REPERIBILITÀ: purtroppo facile
Annuncio: Canela Escort Milano

In tanti anni di onorata carriera di punter ne ho vissuti di episodi brutti, ma uno così assurdo, disgustoso, vomitevole e angosciante come con questa indegna - e giuro che mi sto mordendo la lingua - MAI. Da diverso tempo ho capito che le recensioni mirabolanti sono per lo più inventate, non tanto perché l'autore fa lo sporco lavoro da sponsor, quanto perché narra non quello che è accaduto, ma quello che vorrebbe che accadesse. Nell'altro forum, la prestazione di Canela è descritta come quella di una pornostar, con lei solare e famelica, che elargisce servizi quali baci profondi con la lingua, pompini superlativi, venute a ripetizione. Ci mancava solo che raccontassero che questa cammina sulle acque e trasforma la merda in oro. Suvvia, siamo seri...

Già appena varcato l'uscio della porta, quell'espressione truce e quell'atteggiamento comandino bastavano e avanzavano per sintetizzare come sarebbe andata a finire. Cioè male. Ma fin qui, niente di sconvolgente. È quanto avvenuto dopo che fa rabbrividire. Cerco di mettere un po' di allegria con qualche complimento, di fronte al quale rimane assolutamente di ghiaccio. E fa restare di ghiaccio me allorché mi azzardo a toccarle il seno giusto per creare un minimo di atmosfera. "Prima i soldi e poi tocchi". Che risposta del cazzo, propria di chi non ha il minimo interesse a interagire con il cliente o peggio ancora lo disprezza fino al midollo. In quel momento nella testa purtroppo si affollano miliardi di pensieri contrastanti. Da una parte avrei voluto tagliare la corda e darmela a gambe, dall'altra invece ho pensato alla fatica di ricorrere a un piano B essendo che le poche valide ormai rimaste sulla piazza hanno staccato la spina per il periodo pasquale. Purtroppo a prevalere sono state le ragioni che mi hanno spinto a restare e a commettere l'errore fatale di consegnarle le sue "spettanze" (le virgolette non sono a caso, perché ciò che le spetterebbe di diritto è solo una bella pedata nel culo).

Una piccola strategia di copertura però la ragione l'ha messa in atto. Prima di partire da casa, l'intenzione era quella di farle il mazzo, ma poi le sensazioni trasmesse de visu mi hanno indotto alla prudenza e mi sono limitato alla tariffa base di 100 euro. Male che vada, si può sempre integrare, ho pensato stoltamente. In verità non solo non le ho fatto il culo, ma non ho fatto nemmeno tutto il resto. Anzi a prenderla nel posteriore sono stato proprio io. Come è possibile? Non mi dà nemmeno dato il tempo di spogliarmi che mi abbassa subito le mutande. "Cazzo sta facendo", penso. Prende il telefonino, accende la torcia e mi fa un'ispezione all'esterno. "Questa è scema", dico tra me e me. Dopo un po' che lo scruta come se volesse andare proprio alla ricerca di qualcosa, ecco spuntato il "vulnus": un minuscolo poro emerso a causa della depilazione dell'uccello. Si alza e mi dice "vattene via". Rimango sbalordito, perché al momento non so se questa è strafatta o è da rinchiudere in una clinica psichiatrica. "Scusa che problema hai?". Non puoi venire qui con quel poro, mi dice. Cooosa? E io che mi depilo sempre anche come forma di rispetto nei loro confronti e per non avere rotture di coglioni. A quel punto, se temeva che quell'insignificante poretto le avrebbe sconquassato il suo sistema immunitario, avremmo semplicemente risolto con il preservativo. Non sente ragioni e si mette a urlare come una pazza. Realizzo di essere caduto in un'imboscata, purtroppo. Le sue strilla però non mi turbano più di tanto e ribatto colpo su colpo.

Lei prende il telefono e chiama il pappone. In preda alla rabbia, lì per lì mi parte un istinto di darle una sventola e farla stramazzare al suolo, per poi vedermela con l'energumeno che si sarebbe presentato davanti. In 30 secondi me lo vedo sull'uscio che entra deciso. Un bisonte, al cui cospetto poco potevo. Me la sono fatta sotto e ho preferito accettare il sopruso con la coda tra le gambe. Per la verità, il tipo non è stato aggressivo, anzi, sembrava quasi conciliante. Ma sapevo bene che qualunque cosa avessi fatto per far degenerare la situazione, mi sarei trovato davanti una cosa diversa. Intanto la pazza scatenata non accenna a spegnere gli ardori e cerca di aggredirmi verbalmente e fisicamente con un manico di scopa. Chiaramente si faceva forte perché aveva davanti la protezione. Merda che non è altra.

Riesco a recuperare 50 euro, ma ci rimetto gli altri 50. Mi sento comunque un vigliacco e rimpiango sempre di non aver fatto arti marziali nella mia vita per dipanare questa e altre situazioni incresciose. Purtroppo questa è gente criminale, pericolosa, senza scrupoli e malvagia. Tutto un altro mondo rispetto al nostro, che abbiamo da comprometterci sempre. Ciò non toglie che io sono sempre per tirare fuori gli attributi, almeno quando sussistano le condizioni per farlo. Ma il coupe de theatre finale è che la schifosa mi prende le scarpe e me le butta giù nel cortile dal terzo piano e la stessa cosa sta per fare con i vestiti prima che riesca a bloccarla. Qui ci sarebbe anche il lato comico, se non fosse che la situazione è tremendamente tragica. Esco da quell'inferno amareggiato come non mai. Per fortuna riesco a trovare una mia fidelizzata, più per volontà di raccontarle la storia che di rifarmi dalla giornata da incubo. Quando mi guarda il minuscolo poro sul pisello, si mette a ridere confermandomi che la cosa è stata ordita solo per rapinarmi. Non aspettavo certo che me lo dicesse lei.