se a qualcuno è capitato di scappare dal balcone
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Un continuo via vai di uomini, ospiti a ogni ora del giorno e della notte, movimenti sospetti che avevano attirato l'attenzione dei residenti di una palazzina di via 1° Maggio, nel pieno centro di Nichelino. È stato proprio grazie alle loro segnalazioni che i carabinieri hanno scoperto una vera e propria «casa a luci rosse», dove due donne di 46 e 48 anni ricevevano clienti per prestazioni sessuali a pagamento.
Le prime lamentele da parte dei vicini, ormai esasperati, erano arrivate ai militari già a inizio settembre, dando il via a una serie di appostamenti e controlli che hanno permesso di far luce su quanto accadeva nell'alloggio al piano rialzato del palazzo. Le due donne, irregolari sul territorio italiano, gestivano un’attività fiorente e ben organizzata, pubblicizzando prestazioni sessuali a pagamento su siti come Bakeca, Moscarossa e Incontriamoci. Nei loro annunci corredati da foto e frasi ammiccanti, promettevano di essere «molto sexy e bellissime», di essere pronte «per soddisfare ogni tuo desiderio», rivolgendosi preferibilmente «solo gentiluomini» quasi a voler dettare un galateo degli incontri.
Il blitz è scattato nei giorni scorsi, il pomeriggio del 14 ottobre. I carabinieri hanno fatto irruzione nell’appartamento, sorprendendo le due donne all’interno insieme a un cliente che, colto sul fatto, ha tentato una fuga rocambolesca dal balcone affacciato sul cortile interno della palazzina. La sua corsa, però, è durata poco: l’uomo è stato subito fermato e identificato.
Per le due donne è scattata la denuncia per «ingresso e soggiorno illegale nel territorio italiano». Entrambe sono straniere. Denunciato anche il proprietario dell'immobile, un 33enne di Nichelino ma domiciliato a Pianezza. È accusato di sfruttamento e favoreggiamento alla prostituzione e di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Tuttavia, da una prima ricostruzione, pare che l’uomo – residente proprio in quell'alloggio di via 1° Maggio -, sembra che l'uomo nulla sapesse delle attività delle sue inquiline.
Ai militari avrebbe infatti raccontato di non sapere cosa succedesse tra le mura di casa e di aver «solo commesso l'errore di non stipulare con le due donne un regolare contratto d'affitto». Avrebbe anche raccomandato alle due donne di non aprire mai la porta a nessuno, dettagli che lasciano ancora aperti diversi interrogativi e saranno oggetto di ulteriori accertamenti. Intanto l’alloggio è stato posto sotto sequestro.